Cirillo I: differenze tra le versioni

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Il 1º febbraio 2009, si è tenuta nella Cattedrale di Cristo Salvatore la fastosa cerimonia dell'[[intronizzazione]], nella quale, alla presenza di oltre 4.000 tra prelati e fedeli, tra cui il [[Presidente della Federazione Russa|presidente]] [[Dmitrij Medvedev]] e il [[Primi ministri della Federazione Russa|primo ministro]] [[Vladimir Vladimirovič Putin|Vladimir Putin]], Cirillo ha assunto ufficialmente la nuova carica. Da parte della Santa Sede erano presenti i cardinali [[Walter Kasper]], presidente del [[Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani]] e [[Crescenzio Sepe]], arcivescovo metropolita di Napoli. La nomina di Cirillo a patriarca (titolo riconosciuto de jure dal Patriarcato di Costantinopoli, che l'aveva concesso alla sede moscovita nel 1589, ma solo de facto da quello di Roma) è stata salutata con favore sia dal [[patriarca ecumenico di Costantinopoli]] [[Bartolomeo (patriarca di Costantinopoli)|Bartolomeo I]] sia dalla Santa Sede.
 
Il 12 febbraio 2016, il patriarca Cirillo incontra [[papa Francesco]] all'[[Aeroporto Internazionale José Martí|aeroporto internazionale dell'Avana]] (considerandolo "territorio neutrale" come richiesto; firmano poi una [[Dichiarazione comune di papa Francesco e del patriarca KirillCirillo di Mosca e di tutta la Russia|dichiarazione congiunta]].<ref>{{Cita web|url = http://www.lastampa.it/2016/02/12/vaticaninsider/ita/vaticano/il-papa-a-cuba-accolto-da-castro-poi-lincontro-con-kirill-iD2JXTv08dmef6qqhQ7VCN/pagina.html|titolo = Il Papa: “Fratello, finalmente!”. Kirill: “Ora le cose sono più facili”|sito = [[La Stampa]]|autore = Andrea Tornielli|data = 12 febbraio 2016|accesso = 15 febbraio 2016}}</ref>
 
Il 15 ottobre 2018 Cirillo I [[Scisma ortodosso del 2018|rompe la comunione canonica col Patriarcato di Costantinopoli]] (che non riconosce come Ecumenico) a seguito del dissidio territoriale sulla Chiesa nazionale ucraina.