Ferrovia Addis Abeba-Gibuti (scartamento ridotto): differenze tra le versioni

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La '''ferrovia Addis Abeba-Gibuti''' è una [[linea ferroviaria]] che attraversa i territori di [[Etiopia]] e [[Gibuti]] collegando le capitale dei due stati.
 
==Storia==
La '''ferrovia Addis Abeba-Gibuti''' fu inagurata il [[17 giugno]] [[1917]] dall'[[negus|imperatrice]] d'[[Etiopia]] [[Zewditu I]] che compì il viaggio per la prima volta fino da [[Addis Abeba]], capitale dell'[[Etiopia]] a [[Gibuti (città)|Gibuti]], allora capoluogo della [[Gibuti|Somalia Francese]] e oggi capitale dello stato [[Gibuti|omonimo]]. La costruzione fu finanziata dalla [[Secondo Reich|Germania]] e dalla [[Francia]], i mezzi erano soprattutto [[Krupp]], con l'occupazione dell'[[Etiopia]] nel [[1936]] da parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] vennero aggiunti alcuni mezzi [[Ansaldo]] e [[Breda]]. Venne temporanemante chiusa dal [[1941]] al [[1944]]. Riaperta nel [[1944]], la parte [[Etiopia|etiopica]] passò sotto la gestione dell'
''Imperial Railway Company of Ethiopia'' (''Ferrovie Imperiali Etiopiche''). Con la caduta di [[Haile Selassie I]] nel [[1974]] e l'indipendenza del [[Gibuti]] nel [[1977]] si decise di far passare la gestione alla ''Ethio-Djibouti Railways'', che ha sede ad [[Addis Abeba]], il presidente è il ministro dei trasporti del [[Gibuti]] e vicepresidenti il ministro dei trasporti [[Etiopia|etiope]]. Nel [[1978]] subì danni in seguito alla [[Guerra dell'Ogaden]] che grazie a 40 milioni di [[euro]] nel [[2003]] e a 50 milioni nel [[2006]] donati all'[[Etiopia]] per ristrutturare la ferrovia che è tornata completamente attiva grazie all'aiuto del consorzio [[Italia|italiano]] [[Costra]]. L'attuale stazione di Addis Abeba è stata costruita dagli [[Italia|italiani]] nel [[1938]] al posto di quella del [[1917]].
 
Alla fine del [[XIX secolo]], l'[[negus|imperatore]] [[Etiopia|etiope]] [[Menelik II]] aveva espresso la volontà di collegare la nuova capitale del regno, [[Addis Abeba]], al [[Mar Rosso]] con una [[ferrovia|strada ferrata]]. Fra i diversi progetti proposti, prevalse l'opzione del collegamento con [[Gibuti (città)|Gibuti]], allora capoluogo della [[Gibuti|Somalia Francese]] e oggi capitale dello stato [[Gibuti|omonimo]].<ref>Angelo Del Boca. Italiani in Africa Orientale: Dall'Unità alla Marcia su Roma. Bari, Laterza, 1985. ISBN 8842026387</ref>.
 
Fu inagurata il [[17 giugno]] [[1917]] dall'imperatrice d'Etiopia [[Zewditu I]] che compì il viaggio per la prima volta fino da Addis Abeba, capitale dell'Etiopia a Gibuti.
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.corriere.it/Speciali/Esteri/2005/treni_mo/etiopia.shtml Pagina sul Corriere della Sera dedicata alla ferrovia]
 
La costruzione fu finanziata dalla [[Secondo Reich|Germania]] e dalla [[Francia]]. I mezzi utilizzati erano soprattutto [[Krupp]]; con l'occupazione dell'Etiopia nel [[1936]] da parte del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] furono impiegati alcuni mezzi [[Ansaldo]] e [[Breda]].
 
A seguito dell'occupazione [[Impero britannico|britannica]] dell'Etiopia, fu temporaneamente chiusa dal [[1941]] al [[1944]]. Riaperta nel [[1944]], la parte etiopica passò sotto la gestione dell<nowiki>'</nowiki>''Imperial Railway Company of Ethiopia'' (''Ferrovie Imperiali Etiopiche'').
 
Con la caduta di [[Haile Selassie I]] nel [[1974]] e l'indipendenza del Gibuti nel [[1977]], si decise di far passare la gestione alla ''Ethio-Djibouti Railways''. La sede di questa società è ad [[Addis Abeba]], il presidente è il ministro dei trasporti del Gibuti, mentre il vicepresidente è il ministro dei trasporti etiope.
{{colonialismo italiano}}
 
Nel [[1978]] subì danni in seguito alla [[Guerra dell'Ogaden]].
 
Grazie a 40 milioni di [[euro]] nel [[2003]] e a 50 milioni nel [[2006]] donati all'Etiopia per ristrutturare la ferrovia, essa è tornata completamente attiva, con all'aiuto del consorzio [[italia]]no [[Costra]].
 
L'attuale stazione di Addis Abeba è stata costruita dagli italiani nel [[1938]] al posto di quella del [[1917]].
 
== Note ==
<references />
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.corriere.it/Speciali/Esteri/2005/treni_mo/etiopia.shtml Pagina sul Corriere della Sera dedicata alla ferrovia]
 
{{colonialismo italiano}}
 
[[Categoria:Etiopia]]