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=Forti del gruppo di Rivoli e di Pastrengo=
I '''Forti del gruppo di Rivoli e di Pastrengo''', sono una serie di otto [[fortificazioni]]
Queste fortificazioni passarono al [[Regio Esercito]] del [[Regno d'Italia]] dopo l'annessione del [[Veneto]] nel [[1966]].
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==Situazione storica==
Durante la [[prima guerra d'indipendenza]], le truppe [[Regno di Sardegna (1720-1861)|sabaude]] si erano spinte fino ai territorio di [[Bussolengo]] e fin quasi a [[Rivoli]].
Il comando dell'esercito [[austria|austriaco]] si rese conto allora che le difese poste nella città di [[Verona]] potevano risultare non sufficienti. Anche grazie alla spinta data dal [[feldmaresciallo]] [[Josef Radetzky]], l'[[Imperiale Regio Ufficio delle Fortificazioni di Verona|Imperiale Regio Ufficio delle Fortificazioni]] progettò e costruì una serie di [[fortezze]] e [[bastioni]] che andarano a costituire i campi tricerati di Verona a cui successivamente vennero aggiunti i forti del gruppo di Rivoli e del gruppo di Pastrengo.
==Scopo e caratteristiche==
Se i campi trincerati intorno a Verona servivano alla protezione della città, i forti del gruppo di Rivoli e di Pastrego avevano lo scopo di poter difendere le truppe austriache in caso di ritirata verso il nord della [[Valle dell'Adige]].
Tutti questi forti erano favoriti dal posizionamento su alture dominanti ed erano protetti da spessi muri e disponevano di ostazioni in [[barbetta]] e in [[casamatta|casematte]]. Alcuni di essi disponevano di [[artiglieria]] mobile che poteva essere utilizzata anche al di fuori del forte a seconda delle necessità.
Per tutti i forti sorprende la accuratezza dei particolari: le murature sono eseguite on cinci di pietra viva (spesso [[rosso ammonitico]]) di grosse dimensioni, ben allineati e con un sottile strato di [[Malta (materiale)|malta]], perfetti nella forma i contrni delle cannoniere, i portali, le scale e gli ingegnosi sistemi per la raccolta delle acque.
==I forti del gruppo di Rivoli==
I Forti del gruppo di Rivoli sono una serie di fortificazioni costituite da 4 [[fortezze|forti]] edificati dagli [[impero austriaco|austriaci]], intorno al [[1850]], a difesa della stretta della [[Val d'Adige]] nei pressi di [[Rivoli Veronese]] e della [[Chiusa di Ceraino]].
▲Il gruppo di Rivoli comprende 4 forti. Tre di essi si trovano sulla riva destra dell'[[Adige]]:
* [[Forte Hlawaty]] (chiamato in seguito ''Forte Ceraino''), nella frazione di Ceraino nel comune di [[Dolcè]] a 236 [[metro|m.]] [[Metri sul livello del mare|s.l.m]]
* [[Forte Mollinary]] (chiamato in seguito ''Forte Monte''), nella frazione di Monte nel comune di [[Sant'Ambrogio di Valpolicella]], a 410 m. s.l.m
* [[Forte della Chiusa]], a Ceraino, in pianura a controllare il passaggio della strada e della [[ferrovia]] in direzione del [[Brennero]].
Un'altro
* [[Forte Wohlgemuth]], (chiamato in seguito ''Forte Rivoli''), nel comune di [[Rivoli Veronese]], posto sul monte Castello a 227 m.
A Ceraino era presente inoltre un edificio adibito a comando dell'intera fortificazione.
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Vicino si trova anche il [[Forte di San Marco]] (riva destra dell'Adige) ma non può essere considerato facente parte del gruppo, in quanto costruito posteriormente (tra il [[1888]] e il [[1813]]) dall'[[Esercito Italiano]].
Questi forti presentano una tipologia costruttiva leggeremente antecedente a quella del gruppo di Pastrengo. Sono molto diversi tra di loro, in quanto le diverse asperità del terreno su cui sono edificati, hanno costretto i porgettisti a creare delle piante irregolari per potersi adatttare.
===Il gruppo di Rivoli oggi===
Negli ultimi anni tutte queste fortificazioni sono state abbandonate dall'esercito italiano. Il forte di Rivoli è quello che oggi risulta essere il meglio conservato, anche in virtù del fatto di essere il più facile da raggiungere tra quelli posti in quota. Ristrutturato da una associazione [[no profit]] è sede di un museo di oggetti militari. Gli altri tre versano in condizioni di abbandono ed in particolare Forte della Chiusa e Forte Monte sono ormai diroccati.
La presenza di queste costruzioni ha fatto si che questa zona sia oggi conosciuta come ''Terra Dei Forti''.
== I forti del gruppo di Pastrengo ==
Tutte queste costruzioni hanno molti elementi in comune. Tutti, infatti, presentano degli ampi piazziali su cui si affacciano i locali adibiti a casematte o uffici e magazzini. Essendo tutti posti abbastanza lontani dalla città, i forti avevano la possibilità di assicurare la vita autonoma, per lunghi periodi, alla [[guarnigione]]. Erano infatti presenti ampi e areati dormitori, magazzini, cucine e locali per il comando.
Il gruppo comprende i seguenti forti:
* [[Forte Degenfeld]] (chiamato in seguito ''Forte Piovezzano'')
* [[Forte Benedek]] (chiamato in seguito ''Forte Monte Bolega'')
* [[Forte Nugent]] (chiamato in seguito ''Forte Poggio Pol'')
* [[Forte Leopold]] (chiamato in seguito ''Forte Poggio Croce'')
==Galleria fotografica==
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File:ForteDiRivoli1.jpg|Forte di Rivoli
File:ForteChiusa.jpg|Forte della Chiusa
File:StradaMilitareForteMonte.jpg|Particolare della strada che collega il forte Monte a quello di Ceraino
File:ComandoMilitareCeraino.jpg|Comando militare a Ceraino (abbandonato)
</gallery>
==Voci correlate==
* [[Elenco di fortificazioni]]
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Fin da subito di occupò nella costruzione di [[fortificazioni]] e altre opere di [[genio militare]]. Il suo lavoro fu fortemente influenzato dalle opere di [[Marc René, merchese di Montalembert]].
Nel [[1833]], con una risoluzione, l'[[impero austriaco]], decretava il il restaruro delle fortificazioni di [[Verona]] e della linea del [[Mincio]]. In qel periodo Scholl si trovava già a Verona come direttore dell' [[Imperiale Regio Ufficio delle Fortificazioni di Verona|Imperiale Regio Ufficio delle Fortificazioni]] e perciò il Consiglio di Guerra di [[Vienna]] gli affidò la costruzione delle opere. Il principale promotore di questa risoluzione fu il feldmaresciallo [[Josef Radetzky]].
Per la sua capacità e le sue innovazioni, Franz von Scholl, fu considerato il principale esponente della scuola di architettura militare dell'austria.
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