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===Finestra di lancio e sito di allunaggio===
Le sei missioni lunari Apollo erano pianificate in modo tale che gli astronauti fossero scesi sulla luna nelle prime fasi del giorno lunare (che ha una durata di 28 giorni terrestri). In questo modo gli astronauti potevano beneficiare di una luce ottimale per individuare il campo di atterraggio (tra il 10 e 15 gradi di [[elevazione]] sopra l'[[orizzonte]], a seconda della missione) e di temperature relativamente moderate. Per rispettare queste condizioni, la finestra di lancio del razzo era ridotta ad un unico giorno al mese per ogni luogo di allunaggio.<ref>{{cita|W.David Woods|p. 57-58|HOW}}.</ref>
Il luogo prescelto per l’allunaggio si trovava sempre sulla [[Faccia visibile della Luna|faccia rivolta verso la terra]], in modo tale che non si verificasse l’interruzione delle comunicazioni con il centro di controllo ed inoltre non si trovava mai troppo lontano dalla fascia equatoriale della luna al fine di ridurre il consumo di carburante.
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[[File:Apollo 12 launch.jpg|thumb|right|200px|Lancio di [[Apollo 12]]]]
Il razzo
Il secondo stadio era a sua volta rilasciato ad una quota di 185 km e quando aveva raggiunto una velocità di 24.000 km/h. Il terzo stadio, S-IVB, veniva quindi messo in funzione per 10 secondi al fine di raggiungere un’orbita circolare. L’orbita era dunque raggiunta undici minuti e mezzo dopo il decollo.<ref>{{cita|W.David Woodsp. 63-103|HOW}}.</ref>
===Viaggio verso la Luna===
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</div></div>
Una volta messa in orbita bassa, la navicella Apollo (LEM e modulo di comando e di servizio), il terzo stadio del razzo compieva un giro e mezzo intorno alla Terra per poi riaccendere il motore e inserire il complesso in un orbita di trasferimento verso la luna. Questa accensione portava ad un incremento della velocità di 3.040 m
Durante il viaggio del LEM e del CSM di 70 ore verso la Luna, potevano essere effettuate delle modifiche alla traiettoria al fine di ottimizzare il consumo finale di propellente. Inizialmente veniva immagazzinata una quantità relativamente elevata di combustibile per compiere tali manovre. Nella pratica, soltanto il 5% di tale quantitativo veniva effettivamente impiegato per le correzioni di rotta. La navetta, inoltre, ruotava lentamente introno a se stessa in modo da limitare il riscaldamento riducendo il periodo di esposizione verso il sole.<ref>{{cita|W.David Woods|p. 139-140|HOW}}.</ref>
Una volta arrivato vicino alla Luna, veniva acceso il motore del modulo di servizio per frenare la nave e metterla in orbita lunare. Nel caso che l’accensione per la frenata non fosse riuscita, la traiettoria era tale che dopo aver compiuto una orbita intorno alla luna, la navetta sarebbe rientrata autonomamente verso la terra, senza dover utilizzare i motori. Questa impostazione contribuì alla salvezza della missione Apollo 13. Poco dopo il motore del CSM veniva azionato ulteriormente per posizionare il complesso su un orbita circolare a 110 km di altezza.<ref>{{cita web
|url=http://www.hq.nasa.gov/alsj/a11/a11.html
|titolo=Apollo 11 press kit
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|data=1969
|accesso=10-10-2009
}}</ref>
===Discesa e atterraggio sulla luna===
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[[File:DiscesaLEM-IT.png|320px|right|thumb|Lo schema rappresenta le ultime fasi della discesa del LEM sulla Luna.]]
La discesa verso la Luna avveniva in gran parte grazie al sistema di guida, navigazione e controllo (PGNCS) controllato dal computer di bordo (LGC). Questo dispositivo era in grado sia di determinare posizione e traiettoria della navetta grazie ad un sistema inerziale e ad un sistema [[radar]] (funzione navigazione) e, calcolando il percorso da seguire mediante i suoi programmi pilota, dirigere la spinta e la potenza del motore (funzione guida). Il pilota del modulo lunare poteva, tuttavia, agire in qualsiasi momento correggendo la rotta e al limite anche prendere pieno controllo della navetta. Tuttavia solo il sistema di navigazione era in grado di ottimizzare il consumo di propellente, che altrimenti sarebbe finto prima di aver toccato il suolo lunare.<ref>{{cita|David A. Mindell|p. 189|DIG}}.</ref>
====L'abbassamento dell'orbita====
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L'obiettivo di questa fase era quello di abbassare la quota del LEM da 110 km a 15 km sopra la superficie lunare. A tal fine, l'orbita circolare si trasformava in un'orbita [[ellisse|ellittica]] di 15 km x 110 km. Questo riduceva la distanza dalla superficie lunare con un basso consumo di propellente, si richiedeva infatti un solo breve impulso del motore. Il limite di 15 km era stato scelto per evitare che la traiettoria finale si avvicinasse troppo al terreno.
La fase iniziava con due dei tre astronauti dell'equipaggio che prendevano posto nel modulo lunare per iniziare la discesa sulla Luna. Per prima cosa essi inizializzavano il sistema di navigazione e una volta fatto il LEM e il CSM si separavano. Una volta che la distanza tra LEM e CSM era abbastanza ampia (alcune centinaia di metri), venivano azionati i motori di controllo di assetto del modulo lunare per spostarlo con l'ugello del motore principale di discesa in direzione del moto, veniva quindi quest'ultimo acceso per imprimere una decellerazione che portava il LEM ad una velocità di circa 25 m/s (90 mph).<ref>{{cita|F. V. Bennett|p .2|VBE}}.</ref>
Da Apollo 14, al fine di preservare i propellenti della fase di discesa, il modulo di comando accompagnava il LEM nella sua orbita elittica e lo sganciava appena prima dell'inizio della fase di discesa frenata.
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[[File:EdwinAldrin big.jpg|thumb|left|220px|Buzz Aldrin nel modulo lunare.]]
La fase di frenata è il momento in cui si cercava di ridurre la velocità della nave spaziale nella maniera più efficace possibile: si passava da 1.695 m/s (6.000 km/h) a 150 m/s (550 mph). Il motore veniva acceso al 10% della potenza per 26 secondi, mentre esso era allineato con la [[sospensione cardanica]] del [[centro di gravità]] del modulo lunare, veniva spinto alla sua potenza massima. La traiettoria del modulo lunare, all'inizio della spinta, era quasi parallela al terreno, per poi gradualmente aumentare la velocità verticale di discesa da zero fino a 45 m/s raggiunti al termine della fase<ref>{{cita|F. V. Bennett|p. 7-9|VBE}}.</ref>
Quando il LEM arrivava ad una altitudine inferiore ai 12-13 km rispetto alla superficie lunare, veniva messo in funzione il [[radar]] di terra al fine di ricevere alcune informazioni (altitudine, velocità) che consentivano di verificare che il percorso fosse corretto, fino a qual momento, la traiettoria, era estrapolata utilizzando come dati soltanto l'accellerazione misurata dal [[sistema inerziale]]. L'eccessiva differenza dei dati forniti dal radar e il percorso pianificato o il non funzionamento del radar stesso, erano motivi per l'annullamento dell'allunaggio.<ref>{{cita|David A. Mindellp. 01|DIG}}.</ref>
====Fase di avvicinamento====
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|accesso=10-10-2009
|lingua=en
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===L'ascesa e il randevouz in orbita lunare===
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Il primo Lunar Module seguendo una traiettoria verticale, ad una altitudine di circa 75 metri per raggiungere il terreno lunare e piste gradualmente per raggiungere infine il perilune orizzontale (punto più basso) di un'orbita ellittica 15 km a 67 km.
Un appuntamento è quindi tra le MSC (controllata dal terzo membro dell'equipaggio, la missione non solo per andare sulla luna) e l'orbita lunare LEM. Dopo le rocce lunari sono stati trasferiti, il LEM è liberato e ha lanciato su una traiettoria che lo ha portato a schiantarsi sulla Luna. La navicella può quindi iniziare il suo ritorno sulla Terra. Apollo 16 e Apollo 17 rimarrà in orbita un giorno in più per effettuare esperimenti scientifici e rilasciare un piccolo satellite scientifico di 36 kg.<ref>{{cita
===Ritorno sulla terra===
Il viaggio di ritorno durava circa tre giorni, durante i quali venivano eseguite alcune correzzioni di rotta per ottimizare l'[[angolo (geometria)|angolo]] di ingresso in [[atmosfera terrestre|atmosfera]] e il punto di caduta.
[[file:Apollo 8 Kapselbergung.jpg|220px|left|thumb|Recupero della navetta di Apollo 8 nelle acque dell'[[Oceano Pacifico]].]]
|url=http://history.nasa.gov/alsj/a15/a15mrp6.pdf
|titolo=Apollo 15 MISSION SUPPORT PERFORMANCE
|editore=NASA
|pagine=154
|accesso=11-10-2009
|lingua= en
}}</ref>
==Note==
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