Il prologo è recitato dal dio [[Apollo]] il quale predige la nascita di due giovani colpiti dalla sfortuna e dalle vicissitudini, figli di Alcmeone.
[[Alcmeone]], padre dei figli di nome Amfiloco e Tisifone, si accora con [[Creonte]] per diventare re di [[Corinto]]. La moglie di quest'ultimo:, Merope, scopre che il marito ha una tresca amorosa con Tisofone e la allontana vendendola come schiava. Passati alcuni anni Alcmeone, ormai potente sovrano di Corinto, acquista senza saperlo la figlia schiava e la pone al suo servizio; successivamente si riunisce anche con Amfiloco, perduto quando era piccolo. Infatti il ragazzo era stato preso da Creonte ed allevato ad [[Argo (Grecia)|Argo]]<br> Dai pochi frammenti della parte finale della tragedia si deduce che Alcmeone si ricongiunge con la figlia Tisifone dopo averla riconosciuta, forse per il pentimento di Merope, e di seguito che Creonte, oppresso dalla vergogna e dal terrore di poter venire ucciso, fugge via da Corinto.