Utente:Claudio Gioseffi/Sandbox 20: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 23:
Manin - nel frattempo la quantità di oggetti dati in pegno era diventata talmente grande da richiedere l'ampliamento dell'edificio - con lo stesso accostamento dei due stili e la stessa disposizione di piani e di linee; il pittore [[Giambattista Zelotti]] ornò con pregevoli affreschi<ref>Sostituiti nel 1909 da quelli del perugino [[Domenico Bruschi]]</ref> le facciate dei due edifici gemelli.
 
In mezzo ai due corpi di fabbrica restava la più bassa e incassata facciata della chiesa. Fu quindi indetto un concorso per l'adeguamento della facciata e la costruzione di un nuovo monumentale ingresso, quale segno della centralità del culto vicentino; esso venne realizzato nel 1614-17 ad opera dello ''spezzapietra'' [[Lonigo|leoniceno]] Paolo Bonin e con il contributo per la parte scultorea - le statue degli [[acroteri]] e la bellissima Pietà del [[frontone]] - di [[Giambattista Albanese]]<ref>{{cita| Giarolli, 1955| p. 270}}</ref>.
 
Verso la fine del [[Seicento]], il patrizio vicentino [[Giovanni Maria Bertolo]] decise di donare alla città la sua ricca collezione di libri, allo scopo di dotarla di una biblioteca pubblica; per dare ad essa un'adeguata collocazione, nel 1702 il Consiglio comunale ordinò la costruzione di una sala all'interno del palazzo del Monte di Pietà, in quel momento in fase di ristrutturazione ad opera dell'architetto [[Francesco Muttoni]]. Per l'accesso alla biblioteca il Comune volle dare alla libreria una sede che riscuotesse l'ammirazione ''per laudabile magnificenza e decoro'', costruendo una seconda facciata sul fianco del palazzo in contrà del Capitanio<ref>Dal 1797 - quando con l'arrivo dei francesi si volle distruggere ogni ricordo della Repubblica veneta - chiamata contrà del Monte, {{cita| Giarolli, 1955| p. 268}}</ref>, edove nelda sempre era stato l'ingresso al Monte. Nel 1708 la biblioteca venne aperta ufficialmente ai vicentini e intitolata "[[Biblioteca Bertoliana|Bertoliana]]" in onore del suo fondatore. Contemporaneamente allo stesso architetto venne commissionato il prolungamento dell'interno della chiesa di San Vincenzo, con l'erezione del nuovo [[presbiterio]]<ref>{{cita| Mantese, 1974/2| pp. 1376-77}}</ref>.
 
Nel 1797 i francesi saccheggiarono il Monte di Pietà.