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'''Antandro''' ({{lang-grc|Ἄντανδρος|Àntandros}}) era una città greca posta sulla parte nord del [[Golfo di Adramitto]], nella regione della [[Troade]], in [[Anatolia]]. Il suo territorio era conosciuto in greco come Ἀντανδρία (Antandrìa),<ref>Aristotele, ''Historia animalium'', III, 12.</ref> e comprendeva le città di Aspaneo, sulla costa, e Astira, ad est.<ref>{{cita|Strabone
==Posizione==
Il geografo [[Strabone]] pose Antandro nella Troade, sul versante meridionale del monte Ida, a est di Assos e [[Gargara]], ma ad ovest di Aspaneo, Astira e Adramitto.<ref name=S13-51-1>{{cita|Strabone
==Fondazione==
Già nell’antichità esistevano leggende contrastanti riguardo la fondazione di Antandro. Secondo il poeta [[Alceo]] di [[Lesbo]] alla fine del [[VI secolo a.C.]] Antandro venne fondata dai [[Lelegi]], un popolo che i Greci pensavano provenire dall’[[Anatolia]].<ref
Infine, sotto l’impero di Augusto, il mitografo greco Conone fornì due spiegazioni alternative per le origini di Antandro.<ref>Conone, ''Die Fragmente der griechischen Historiker'', 26, 1, 41; Fozio di Costantinopoli, ''Bibliotheca'', 186, 41; Pomponio Mela, ''op. cit.'', I, 92.</ref><ref>
==Archeologia==
[[File:Antandros2.jpg|thumb|Scavi ad Antandro nel 2010.]]
Fino a poco tempo fa, il sito di Antandro era stato solo sottoposto ad un sondaggio superficiale,<ref name =
I reperti dimostrano che in quel periodo l’arte figurativa di Antandro era prevalentemente greca e che c’era già un insediamento greco, invece che una comunità di Anatolici, che effettuava frequenti scambi con le città greche vicine. Tuttavia bisogna attendere la pubblicazione finale del rapporto del sito prima di dare come certa questa ipotesi.
==Storia==
La città lesbica di Mitilene in età arcaica controllava vaste zone della Troade,<ref>Carusi, ''Isole e Peree in Asia Minore'', pp. 21-44.</ref> quindi l’accenno di Alceo ad Antandro potrebbe dimostrare che la città lesbica era interessata nel controllo della città durante il VII secolo a.C.<ref>Alceo, 337.</ref> In alternativa, l’antica tradizione delle origini anatoliche della città (ad esempio in Alceo, Erodoto, Demetrio di Scepsi) può indicare che la popolazione anatolica rimase indipendente da Mitilene fino al tardo VI secolo a.C.;<ref>{{cita|Carusi
Il primo rilevante fatto storico riferito ad Antandro è la conquista della città nel 512 a.C. da parte di Otane, satrapo persiano della Frigia dell’Ellesponto, nell’espansione nel nord-ovest dell'Asia Minore. Antandro poté disporre delle grandi quantità di legname del monte Ida e della pece, materiali che lo resero un luogo ideale per la costruzione di grandi flotte, dando importanza strategica alla città.<ref>Strabone, ''op. cit.'', XIII, 1, 51.</ref> Nel [[424 a.C.]], durante la [[guerra del Peloponneso]], quando la città fu conquistata da esuli di Mitilene, lo storico Tucidide racconta che: ▼
▲Il primo rilevante fatto storico riferito ad Antandro è la conquista della città nel 512 a.C. da parte di Otane, satrapo persiano della Frigia dell’Ellesponto, nell’espansione nel nord-ovest dell'Asia Minore. Antandro poté disporre delle grandi quantità di legname del monte Ida e della pece, materiali che lo resero un luogo ideale per la costruzione di grandi flotte, dando importanza strategica alla città.<ref
{{Quote|Il loro piano era di liberare anche le altre città, che sono conosciute come le città Actene, e che erano un tempo possedimenti di Mitilene, ora di Atene, e hanno attribuito particolare importanza ad Antandro. Una volta insediati lì sarebbe stato facile per loro costruire navi, poiché vi era del legname sul posto, e l’Ida era così vicino; sarebbero state disponibili anche altre materie prime, e, con questa base nelle loro mani, avrebbero potuto facilmente compiere incursioni a Lesbo, che non era lontana, e sottomettere le città Eoliche sulla terraferma.|Tucidide, ''La guerra del Peloponneso'', IV, 52, 3}}
Tale importanza è attestata anche da Senofonte nel corso della guerra del Peloponneso, nel [[409 a.C.|409]] e [[205 a.C.]], ed è forse stata ripresa da Virgilio nella scelta della città, da parte di Enea, come il luogo in cui costruire flotta prima di partire per l'Italia:<ref>{{cita|Senofonte
Aderendo alla Lega delio-attica nel [[427 a.C.]] Antandro compare negli elenchi tributari ateniesi del [[425 a.C.]], dove vale 8 talenti, il che indica, ancora una volta, la prosperità della città.<ref>''Inscriptiones Graecae'', I, 71; I, 77.</ref><ref>{{cita|Carusi
Nel 411 o 410 a.C. Antandro cacciò la guarnigione persiana con l'aiuto delle truppe peloponnesiache che stazionavano presso [[Abydos (Ellesponto)|Abido]], sull’[[Dardanelli|Ellesponto]].<ref>{{cita|Tucidide
Dopo il periodo classico i riferimenti ad Antandro diventano sempre più scarsi. Il successivo riferimento alla città è del 200 a.C. circa, quando Antandro era sulla via dei ''thearodokoi'' di [[Sito archeologico di Delfi|Delfi]],<ref>Plassart, ''Inscriptions de Delphes: la liste de théorodoques'', p. 8.</ref><ref>{{cita|Cook
==Note==
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* {{cita libro|autore = [[Strabone]]|titolo = [[Geografia (Strabone)|Geografia]]|cid = Strabone}}
* {{cita libro|autore = [[Senofonte]]|titolo = [[Elleniche]]|cid = Senofonte}}
* {{cita libro|autore = [[Tucidide]]|titolo = [[
* {{cita libro|autore = [[Publio Virgilio Marone]]|titolo = [[Eneide]]|cid = Virgilio}}
;Fonti secondarie
* {{cita libro|autore=August Pauly
* {{cita libro|autore = A. Plassart|lingua = francese|titolo = Inscriptions de Delphes: la liste de théorodoques|anno = 1921|cid = Plassart}}
* {{cita libro|autore = J. M. Cook|lingua = inglese|titolo = The Troad|editore = Oxford University Press|anno = 1973|cid = Cook}}
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