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==Storia==
La città [[Lesbo|lesbica]] di [[Mitilene]] in età arcaica controllava vaste zone della Troade,<ref>Carusi, ''Isole e Peree in Asia Minore'', pp. 21-44.</ref> quindi l’accenno di Alceo ad Antandro potrebbe dimostrare che la città lesbica era interessata nel controllo della città durante il VII secolo a.C.<ref>Alceo, 337.</ref> In alternativa, l’antica tradizione delle origini anatoliche della città (ad esempio in [[Alceo]], [[Erodoto]], [[Demetrio di Scepsi]]) può indicare che la popolazione anatolica rimase indipendente da Mitilene fino al tardo VI secolo a.C.;<ref>{{cita|Carusi|p. 31}}.</ref> l’archeologia ci dice che l’insediamento greco non può essere avvenuto prima di allora.<ref name=C267/>
Il primo rilevante fatto storico riferito ad Antandro è la conquista della città nel 512 a.C. da parte di [[Otane]], [[satrapo]] persiano della Frigia dell’Ellesponto, nell’espansione nel nord-ovest dell'[[Anatolia|Asia Minore]]. Antandro poté disporre delle grandi quantità di legname del [[Monte Ida (Turchia)|monte Ida]] e della pece, materiali che lo resero un luogo ideale per la costruzione di grandi flotte, dando importanza strategica alla città.<ref name=S13-51-1/> Nel [[424 a.C.]], durante la [[guerra del Peloponneso]], quando la città fu conquistata da esuli di [[Mitilene]], lo storico [[Tucidide]] racconta che:
{{Quote|Il loro piano era di liberare anche le altre città, che sono conosciute come le città
Tale importanza è attestata anche da Senofonte nel corso della guerra del Peloponneso, nel [[409 a.C.|409]] e [[205 a.C.]], ed è forse stata ripresa da Virgilio nella scelta della città, da parte di [[Enea]], come il luogo in cui costruire flotta prima di partire per l'Italia:<ref>{{cita|Senofonte|I, 1, 25-6}}; II, 1, 10.</ref><ref>{{cita|Virgilio|III, 5-6}}.</ref> fino al [[XIV secolo]], infatti, Antandro continuò ad essere un centro di cantieristica navale al servizio degli Ottomani.<ref>Lemerle, ''L’émirat d’Aydin'', p. 96.</ref>
Aderendo alla [[Lega delio-attica]] nel [[427 a.C.]] Antandro compare negli elenchi tributari ateniesi del [[425 a.C.]], dove vale 8 [[Talento (peso)|talenti]], il che indica, ancora una volta, la prosperità della città.<ref>''Inscriptiones Graecae'', I, 71; I, 77.</ref><ref>{{cita|Carusi|pp. 31-32}}.</ref>
Nel 411 o 410 a.C. Antandro cacciò la guarnigione persiana con l'aiuto delle truppe peloponnesiache che stazionavano presso [[Abydos (Ellesponto)|Abido]], sull’[[Dardanelli|Ellesponto]].<ref>{{cita|Tucidide|VIII, 108, 4-5}}.</ref><ref>Diodoro Siculo, ''Bibliotheca historica'', XIII, 42, 4.</ref> Dopo un breve periodo di libertà la città tornò sotto il controllo persiano e nel [[409 a.C.]] [[Farnabazo II|Farnabazo]] costruì una flotta per i [[Peloponneso|Peloponnesiaci]] utilizzando l'abbondante legname del monte Ida.<ref>{{cita|Senofonte|I, 1, 25-6}}.</ref> non sappiamo come i Persiani riconquistarono Antandro, ma nel 409 a.C. i [[Siracusa]]ni strinsero amicizia con gli Antandriati aiutandoli a ricostruire le fortificazioni, poiché l’anno precedente la città aveva subito un assedio.<ref>{{cita|Senofonte|I, 1, 26}}.</ref> Nell'estate del [[399 a.C.]] Senofonte, con i [[Diecimila (Anabasi)|Diecimila]], passò per di qui sulla via del ritorno dalla Persia,<ref>Senofonte, ''Anabasi'', VII, 8, 7.</ref> e più tardi scrisse nelle ''[[Elleniche]]'' della continua importanza strategica della città durante la [[guerra di Corinto]].<ref>{{cita|Senofonte|IV, 8, 35}}.</ref>
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