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Il giorno seguente la battaglia i Greci vennero informati della morte di Ciro: questi, già pronti ad incalzare il Gran Re, caddero in un profondo sconforto. Il giorno seguente vennero degli ambasciatori chiedendo ai mercenari di consegnare le armi, ma questi rifiutarono, dicendo che non spettava ai vincitori cedere le armi.<ref>{{cita|Senofonte|II, 1, 9}}.</ref>
 
====Con Arieo e Tissaferne====
Clearco decise piuttosto di seguire il persiano Arieo, il capo della cavalleria dell’esercito ribelle, che promise di riportare i Greci a casa senza ingannarli e restando sempre fedele a loro.<ref>{{cita|Senofonte|II, 2, 8}}.</ref> I mercenari ed Arieo quindi si avviarono, passando pericolosamente vicino alla zona dove si erano accampati i soldati del Gran Re.
 
Il giorno dopo il Re propose una tregua e i mercenari la accettarono per potersi rifornire<ref>{{cita|Senofonte|II, 3, 9}}.</ref>; venne Tissaferne a trattare la pace con i Greci, e venne concluso che il re avrebbe lasciato tornare questi in patria, a patto che non devastassero ingiustamente il territorio.<ref>{{cita|Senofonte|II, 3, 28}}.</ref> Il satrapo di offrì anche di accompagnare fino nella sua satrapia i Greci.
 
Dopo più di venti giorni<ref>{{cita|Senofonte|II, 4, 1}}.</ref> Tissaferne si presentò e la colonna mosse, oltrepassando il muro della Media e giungendo alla città di [[Sittace]], vicino al fiume [[Tigri]].<ref>{{cita|Senofonte|II, 4, 12-13}}.</ref> Attraversò il fiume sotto il controllo dei Persiani, quindi arrivò al fiume Zapata, dove Clearco, a causa della diffidenza che c’era tra Persiani e Greci, decise di risolvere i contrasti parlando con Tissaferne.<ref>{{cita|Senofonte|II, 5, 1-3}}.</ref> Si decise che i capi dei Greci sarebbero andati al campo di Tissaferne per chiarire la questione di persona.
 
===La trappola di Tissaferne===
Cinque strateghi – Prosseno il beota, Menone il tessalo, Agia l'arcade, Clearco il lacone, Socrate l'acheo – e venti locaghi andarono all’accampamento persiano<ref>{{cita|Senofonte|II, 5, 31}}.</ref>: i primi entrarono, i secondi rimasero fuori ad attendere. Dell’agguato Senofonte scrive:
{{quote|Non passò molto che, a un segnale unico, chi era all'interno venne preso, chi all'esterno massacrato. Poi alcuni cavalieri barbari si lanciarono in scorrerie per la pianura, ammazzando tutti i Greci che trovavano sulla loro strada, schiavi o liberi che fossero.|Senofonte, ''Anabasi'', II, 5, 31.}}
 
Allora anche gli altri vecchi alleati persiani di Ciro, primo tra tutti Arieo, abbandonarono i Greci, intimando loro di consegnare le armi ad Artaserse, sostenendo che Clearco stesse tramando contro Tissaferne.<ref>{{cita|Senofonte|II, 5, 35-38}}.</ref> I mercenari rimasero per un po’ spiazzati, quindi nominarono dei nuovi capi – al posto di
Clearco, Timasione di Dardano; al posto di Socrate, Santicle l'acheo; invece di Agia, Cleanore l'arcade; al posto di Menone, Filesio l'acheo; invece di Prosseno, Senofonte l'ateniese<ref>{{cita|Senofonte|III, 1, 47}}.</ref>– e, su incitazione di Senofonte, si ripresero dal colpo subìto.
 
===Attraverso l'Armenia===
Eliminato l'equipaggiamento superfluo e stabilito l'ordine di avanzata, i mercenari partirono: [[Chirisofo di Sparta]] teneva l'avanguardia, [[Senofonte]] e Timasione comandavano la retroguardia.<ref>{{cita|Senofonte|III, 2, 37}}.</ref>
 
==Adattamenti moderni==