Egisto: differenze tra le versioni

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Anni dopo, [[Paride]] rapì [[Elena (mitologia)|Elena]], moglie di Menelao, e fuggì assieme a lei a [[Troia (Asia Minore)|Troia]], scatenando la [[guerra di Troia]], per cui Agamennone e il fratello si assentarono per dieci anni dai loro regni. Egisto rifiutò di mescolarsi nella spedizione e scelse di rimanere ad [[Argo (Grecia)|Argo]] macchinando vendetta ai danni dei figli di Atreo.<ref>[[Omero]], ''Odissea'', libro III, vv. 262-263.</ref>
 
In questi anni di guerra, [[Nauplio]], padre di [[Palamede]], un astuto eroe che unì le sue forze a quelle degli Atridi ma fu ingannato e lapidato dai Greci stessi su istigazione di [[Odisseo]], chiese giustizia per il figlio ad Agamennone, ma il re, che aveva sostenuto personalmente il crimine di Odisseo, lo lasciò a mani vuote. L'uomo ne risentì, salpò da Troia e costeggiò l'[[Attica]] e il [[Peloponneso]], incitando all'adulterio le mogli che i nemici lasciarono nelle loro case. Egisto udì che [[ClitemnestraClitennestra]] era una delle donne che più facilmente avrebbe ceduto alle insistenze di Nauplio e congetturò di divenire suo amante per poi assassinare Agamennone con il suo sostegno non appena sarebbe tornato da Troia.<ref>Pseudo-Apollodoro, ''Epitome'', VI, 8-9.</ref>
 
Clitennestra era infatti ben poco motivata ad amare il marito: Agamennone infatti la privò del primo consorte, [[Tantalo (mitologia)|Tantalo]], le uccise il neonato che stringeva al seno la stuprò e la sposò con la forza. Presto partì per una guerra infinita, lasciandola sola in una reggia, e acconsentì al sacrificio della figlia [[Ifigenia (mitologia)|Ifigenia]] in [[Aulide]].<ref>[[Euripide]], ''Ifigenia in Aulide'', vv. 1148-1152.</ref> Il fratello di Palamede, [[Eace]], raccontò inoltre che Agamennone avrebbe riportato da Troia con sé [[Cassandra (mitologia)|Cassandra]], la figlia di [[Priamo]], e ne avrebbe fatto la sua sposa, soppiantando la moglie. In realtà Eace inventò tutto per spingere ClitemnestraClitennestra al delitto e vendicare l'uccisione del fratello.<ref name="Igi11">Igino, ''Fabula'', 117.</ref>
 
[[Zeus]] s'affrettò a inviare [[Ermes]] ad Egisto, che gli consigliò di rinunciare al suo piano e gli ricordò che se avesse ucciso Agamennone sarebbe stato a sua volta ucciso dal figlio, non appena avrebbe raggiunto le soglie della maturità. Egisto non ascoltò le eloquenti parole del dio, ripudiò la moglie e si recò a Micene con ricchi doni, animato da atroci propositi di vendetta.<ref>Omero, ''Odissea'', libro I, vv. 37-43.</ref>
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In un primo momento, Clitemnestra respinse le sue proposte, spinta dal buon senso e intimorita da Agamennone che, prima di salpare per Troia, aveva ordinato all'aedo di corte, [[Demodoco]], di sorvegliare la regina e di comunicargli per iscritto ogni piccolo indizio sulla sua mancata fedeltà. Egisto lo acciuffò e lo relegò senza viveri in un'isola deserta, dove le bestie selvatiche e gli animali rapaci spolparono le sue ossa. Clitennestra si lasciò allora sedurre dal fascinoso uomo ed egli celebrò la sua inattesa vittoria sacrificando ad [[Afrodite]] ed offrendo monili d'oro e luminosi tessuti ad [[Artemide]] che maturava un odio profondo per i figli di Atreo.<ref>Omero, ''Odissea'', libro III, vv. 265-275.</ref>
 
Clitemnestra macchinò quindi con Egisto di uccidere Agamennone e la schiava Cassandra al loro rientro da Troia. La regina temette che arrivassero inaspettatamente, e scrisse ad Agamennone in una lettera di appiccare un falò sul monte [[Monte Ida (Turchia)|Ida]] non appena Troia fosse caduta. Così Clitennestra fu informata, una volta caduta Troia, dell'imminente ritorno del marito, sicché lo uccise (con la complicità di Egisto) quando questi rimese piede in patria. Ma dieci anni dopo [[Oreste (mitologiaAgamennone)|Oreste]] vendicò il padre uccidendo Egisto e Clitennestra.
 
== Note ==