Utente:Claudio Gioseffi/Sandbox 3: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 337:
==Età contemporanea==
=== Un nuovo modo di pensare città e territorio ===
Rispetto ai quattro secoli trascorsi sotto il dominio della Serenissima, nel momento del passaggio sotto l'impero austriaco il ruolo della città era ormai profondamente mutato: non più quello di una piccola signoria di campagna, quanto piuttosto quello di capoluogo amministrativo di una provincia, più vasta di prima perché comprendente anche l'altopiano di Asiago.
Lo sviluppo urbanistico nel XIX e nella prima metà del XX secolo
 
Era cambiata anche la classe sociale dominante: non più quell'aristocrazia cittadina di proprietari terrieri che con i patti di dedizione si erano assicurati un insieme di privilegi nei confronti della campagna, ma una classe emergente di imprenditori - molti dei quali residenti nell'alto vicentino, dove avevano creato le prime industrie tessili - e di commercianti che intendevano investire i proventi.
=== L'Ottocento ===
==== Conservatorismo asburgico e normalizzazione ====
 
====L'apertura della città e lo sviluppo dei borghi====
Alla fine degli anni 40 Vicenza fu collegata alle altre città padane con la ferrovia; il 15 gennaio 1846 fu inaugurata la Padova-Vicenza e il 5 luglio 1849 la Vicenza-Verona. Entrambi i tratti erano stati costruiti dalla Società delle strade ferrate lombardo-venete nel 1852 furono acquistati dallo Stato<ref>Geografia storica moderna universale, Napoli 1859, p. 576</ref>.
 
====L'apertura della città e lo sviluppo dei borghi====
{{vedi anche|Storia delle mura e fortificazioni di Vicenza#Lo smantellamento delle fortificazioni|Storia dei fiumi di Vicenza#Epoca contemporanea|Borgo Berga#Epoca contemporanea}}
 
InDi età contemporaneaconseguenza, le esigenze della città dal punto di vista urbanistico cambiarono rapidamente. Se già nel Sei-Settecento erano stati aperti nuovi varchi nelle mura, agli inizi dell'Ottocento le esigenze di entrare e uscire dalla città - ma anche di snellire il traffico interno - si fecero ancorasempre più pressanti;. allaVerso la metà del secolo la costruzione della ferrovia, di Campo Marzo e del ponte di Santa Libera dilatarono la città verso sud rendendo anche psicologicamente obsoleta la cinta murata. Nel Novecento, poi, si aggiunse un traffico veicolare sempre più intenso, per cui le antiche porte risultarono del tutto insufficienti.
 
D'altronde le mura e, le porte e i fossati non servivano ormai più alla difesa della città. Quando erano arrivate le truppe francesi nel 1805 e poi, durante la rivolta del 1848, le fortificazioni avevano opposto ben poca resistenza agli eserciti invasori: gli austriaci, collocando i cannoni sull'altura di Monte Berico, avevano avuto facilmente ragione della città. Analoga era la situazione dei fossati, non più funzionali alla difesa. Questaloro ormai accertata inutilità fece sì che non si curasse più la manutenzione di ciò che restava e così si aggiunse un ulteriore problema: il restauro diventava sempre più costoso e chi doveva prendere delle decisioni in proposito preferiva indirizzare i finanziamenti ad altre forme di sviluppo più congeniali ad una città moderna.
Nel Novecento, poi, si aggiunse un traffico veicolare sempre più intenso, per cui le antiche porte risultarono del tutto insufficienti.
==== Conservatorismo asburgico e normalizzazione ====
 
Alla fine degli anni 40 Vicenza fu collegata alle altre città padane con la ferrovia; il 15 gennaio 1846 fu inaugurata la Padova-Vicenza e il 5 luglio 1849 la Vicenza-Verona. Entrambi i tratti erano stati costruiti dalla Società delle strade ferrate lombardo-venete nel 1852 furono acquistati dallo Stato<ref>Geografia storica moderna universale, Napoli 1859, p. 576</ref>.
 
Dagli inizi dell'Ottocento, però, era mutato anche un altro aspetto. Si era ormai concluso il tempo in cui la città dominava la campagna e le famiglie nobili si comportavano come signori del territorio; ora Vicenza era diventata soltanto il capoluogo della provincia e, soprattutto nella fascia pedemontana, stava crescendo una nuova classe sociale di imprenditori.