Utente:Claudio Gioseffi/Sandbox 3: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 337:
==Età contemporanea==
=== Un nuovo modo di pensare città e territorio ===
Di conseguenza, le esigenze della città dal punto di vista urbanistico erano rapidamente cambiate. Se già nel Sei-Settecento erano stati aperti nuovi varchi nelle mura, agli inizi dell'Ottocento le esigenze di entrare e uscire dalla città per recarsi nel territorio - ma anche di snellire il traffico interno - si erano fatte sempre più pressanti.
La cinta murata, che per secoli aveva rappresentato la distinzione tra città e campagna, tra ricchezza e povertà, tra cultura ed ignoranza, tra centro del potere politico e religioso e sottomissione, perse del tutto il [Storia delle mura e fortificazioni di Vicenza#Il simbolismo del cerchio e delle mura|valore simbolico]] che aveva avuto per molti secoli. D'altronde le mura, le porte e i fossati non servivano ormai più alla difesa della città: la loro ormai accertata inutilità fece sì che non si curasse più la manutenzione di ciò che restava e così si aggiunse un ulteriore problema: il restauro diventava sempre più costoso e chi doveva prendere delle decisioni in proposito preferiva indirizzare i finanziamenti ad altre forme di sviluppo più congeniali ad una città moderna.▼
===L'apertura della città e lo sviluppo dei borghi===
{{vedi anche|Storia delle mura e fortificazioni di Vicenza#Lo smantellamento delle fortificazioni|Storia dei fiumi di Vicenza#Epoca contemporanea|Borgo Berga#Epoca contemporanea}}
▲D'altronde le mura, le porte e i fossati non servivano ormai più alla difesa della città: la loro ormai accertata inutilità fece sì che non si curasse più la manutenzione di ciò che restava e così si aggiunse un ulteriore problema: il restauro diventava sempre più costoso e chi doveva prendere delle decisioni in proposito preferiva indirizzare i finanziamenti ad altre forme di sviluppo più congeniali ad una città moderna.
Nel Novecento, poi, si aggiunse un traffico veicolare sempre più intenso, per cui le antiche porte risultarono del tutto insufficienti.
==== Conservatorismo asburgico e normalizzazione ====▼
Alla fine degli anni 40 Vicenza fu collegata alle altre città padane con la ferrovia; il 15 gennaio 1846 fu inaugurata la Padova-Vicenza e il 5 luglio 1849 la Vicenza-Verona. Entrambi i tratti erano stati costruiti dalla Società delle strade ferrate lombardo-venete nel 1852 furono acquistati dallo Stato<ref>Geografia storica moderna universale, Napoli 1859, p. 576</ref>.
▲==== Conservatorismo asburgico e normalizzazione ====
Alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]] la situazione della rete idrica in città si stava notevolmente modificando. La roggia Seriola non riusciva più ad assolvere alle sue funzioni, come nei secoli precedenti, per le troppe derivazioni e l'incuria nella manutenzione<ref>{{cita| Sottani, 2012| pp. 193-97}}</ref>.
|