Purtroppo, a causa della notevole urbanizzazione del dopoguerra, anche molti altri fossati e canali di scolo sono stati chiusi o intombinati e larghe aree di terreni una volta agricoli si sono trasformate in zone industriali, finendo per convogliare il deflusso delle acque, che dalla cerchia delle montagne e delle colline vicentine giungono in pianura, solo nei fiumi principali.
Borgo Pusterla
Borgo Berga e Campo Marzo
Borgo Santa Lucia
==== Gli architetti dell'epoca contemporanea====
;Ottocento
[[Bartolomeo Malacarne]] Visse ed esercitò la sua attività di [[architetto]] e [[urbanista]] sempre nella città di Vicenza, durante il periodo in cui la città era soggetta al [[Regno Lombardo-Veneto]], a sua volta integrato nell’[[Impero austriaco]], cui sentiva lealmente di appartenere<ref>{{cita| Barbieri, 1993| p. 31}}</ref>.
Ultimo interprete del [[palladianesimo]], si occupò del rifacimento di diversi complessi più antichi in forme [[neoclassico|neoclassiche]] (per questo molto criticato dal Barbieri, che lo definisce "ostinato seguace del Calderari nel sogno della città totalmente e solo classicheggiante e palladiana, nulla rispettando che si opponesse al suo proposito di moralizzazione")<ref>{{cita| Barbieri, 2004| p. 145}} </ref>.
Quando nella primavera del 1816 il Comune decise di aprire il parco di [[Campo Marzo]] a pubblico passeggio in onore di [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco d’Austria]], egli progettò lo spazio e previde, tra l’altro, la creazione di un ampio stradone centrale - quello che fu poi chiamato viale Dalmazia o, nel linguaggio corrente, viale dei Platani - che portava dall’arco trionfale del Revese fino al fiume [[Retrone]] dove, nel 1823, fu costruito il nuovo ponte di Santa Libera per raccordare il viale ai portici del [[Francesco Muttoni|Muttoni]] che portavano al [[Santuario di Monte Berico]]<ref>{{cita| Giarolli, 1955| p. 136}}</ref>.
Sempre in Campo Marzo, il Malacarne progettò il Caffè Moresco – distrutto durante l’ultima guerra mondiale - che risentiva del gusto esotico allora di moda - e si occupò del restauro dell’arco trionfale seicentesco del Revese che nel 1838, in occasione del ripristino della Fiera d’agosto, concesso da [[Ferdinando I d'Austria |Ferdinando d’Austria]], completò con un prospetto esterno secondo canoni neoclassici<ref>{{cita| Barbieri, 2004| pp. 144, 150, 247-48}}</ref>.
Il suo progetto più importante, quello che lo fece ricordare stabilmente alla città, fu la realizzazione del [[Cimitero Maggiore di Vicenza]], iniziato nel 1816.
Giacomo Verda
Palazzo vescovile
;Novecento
=== Lo sviluppo urbanistico del Novecento ===
==== I piani regolatori della prima metà del secolo ====
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