Persa: differenze tra le versioni

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*Espedienti comici si ritrovano anche nell'inganno nei confronti di Dordalo. Ad un certo punto, quando il lenone chiede il nome del finto persiano, questo gli risponde con delle battute in cui Plauto ha voluto riassumere tutta la trama della commedia con uno dei suoi migliori pezzi teatrali.<ref name=B264/>
:{{quote|'''Dordalo''': Qual è il tuo nome? <br />'''Sagaristione''': .. .che ti riguarda. <br />'''Dordalo''': Come, non mi riguarda saperlo? <br />'''Sagaristione''': Ascolta allora, e lo saprai: Chiacchieravuotodoro Venditordiragazzide Contaballide Trapanatord'argentide Dicoquelchetimeritide Ballide Palponide Quelchet'hopreside Nonteloripiglipiùride! Ecco qua. <br />'''Dordalo''': Ehilà, per Ercole, ce ne vuole per scrivere il tuo nome! <br />'''Sagaristione''': È l'uso persiano: abbiamo nomi lunghi, e tutti ingarbugliati.<ref>{{cita|Bettini|p. 227}}.</ref>|T. Maccio Plauto, ''Persa'', 699-707|'''Dordalus''': Quid est tibi nomen? <br />'''Sagaristio''': .. quod at te attinet <br />'''Dordalus''': Quid attinet non scire? <br />'''Sagaristio''': Ausculta ergo, ut scias: Vaniloquidorus Virginisvendonides Nugiepiloquides, Argentumexterebronides, Tedigniloquides, Nugides, Palponides, Quodsemelarripides Numquameripides. Em tibi! <br />'''Dordalus''': Eu hercle, nomen multimodis scriptumst tuum. <br />'''Sagaristio''': Ita sunt Persarum mores; longa nomina contortiplicata habemus.|lingua=la}}
 
*La commedia presenta un fenomeno chiamato da alcuni studiosi "degli specchi infranti": per aumentare la comicità, Plauto inserì in alcuni punti dei monologhi speculari tra due personaggi ai due lati della scena.<ref>{{cita|Marshall|pp. 100-109}}.</ref> Le scene con questa caratteristica sono la seconda dell'atto I tra Tossilo e Sagaristione, la seconda dell'atto II tra Pegnio e Sofoclidisca e la terza dell'atto III, nella gara d'insulti tra Dordalo e Tossilo.