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[[File:LilianaCastagnolafoto.jpg|thumb|right|150px|La foto di scena che ha scatenato la gelosia di Totò..]]
Le soddisfazioni professionali dell'attore non vanno però di pari passo con quelle sentimentali. Nonostante il suo successo con le donne e le numerose avventure, si sente inappagato, almeno fino a quando non irrompe nella sua vita [[Liliana Castagnola]], che Totò nota su alcune sue fotografie in un provocante abito di scena. Donna di grande fascino, divoratrice di uomini e dei loro soldi, è costante oggetto delle cronache mondane da quando è stata espulsa dalla [[Francia]] per aver indotto due marinai al [[duello]] e un suo amante geloso si è tolto la vita dopo averle sparato due colpi di pistola. Quando giunge a Napoli nel [[1929]], scritturata dal teatro Santa Lucia, Totò è nel pieno del successo. Abita in un lussuoso albergo, si muove soltanto in [[taxi]] e spende cifre astronomiche per fiori e regali alla fortunata di turno, scelta tra una pletora di donne che se lo contendono. L'attore non può fare a meno di notarla in un palco del [[Teatro Nuovo]], dove si è recata per assistere a un suo spettacolo, e almeno inizialmente la considera la prescelta di quella sera. Le manda un grande mazzo di rose rosse alla pensione degli artisti, dove alloggia e lo invita per trascorrere una serata assieme.
La donna fatale che ha economicamente rovinato molti amanti, malvista al punto di ispirare la scandalosa protagonista del romanzo [[Mimì Bluette fiore del mio giardino]], vede in Totò l'uomo della sua vita, e per restargli vicino a Napoli rifiuta ulteriori scritture. Il suo amore è sincero ma, com'è tipico del suo carattere, morboso e per molti aspetti malsano. Entrambi sono poi bersaglio di maldicenze e pettegolezzi che trascinano Liliana in un profondo stato di [[depressione]]. Già nel febbraio [[1930]] la relazione inizia a deteriorarsi mentre la donna, in un moto di attaccamento morboso al suo uomo, propone di farsi scritturare nella stessa compagnia. Sentendosi sempre più oppresso dal suo comportamento Totò, che più volte ha meditato di lasciarla, accetta un contratto con la compagnia della soubrette "Cabiria" per una [[tourneè]] in tutta Italia. Nella notte tra il 2 e il 3 marzo, rimasta sola dopo aver scongiurato più volte Totò di non partire, si toglie la vita ingerendo un intero tubetto di [[sonniferi]].
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potrai dare a mia sorella Gina tutta la roba che lascio in questa pensione. Meglio che se la goda lei, anziché chi mai mi ha voluto bene. Perché non sei voluto venire a salutarmi per l'ultima volta? Scortese, omaccio! Mi hai fatto felice o infelice? Non so. In questo momento mi trema la mano... Ah, se mi fossi vicino! Mi salveresti, è vero? Antonio, sono calma come non mai. Grazie del sorriso che hai saputo dare alla mia vita grigia e disgraziata. Non guarderò più nessuno. Te l'ho giurato e mantengo. Stasera, rientrando, un gattaccio nero mi è passato dinnanzi. E, ora, mentre scrivo, un altro gatto nero, giù per la strada, miagola in continuazione. Che stupida coincidenza, è vero?... Addio. Lilia tua}}
La morte della Castagnola segna per sempre la vita di Totò. Roso dal rimorso dispone che venga sepolta nella tomba di famiglia dei De Curtis, al [[cimitero del Pianto]] di Napoli.
=== Il matrimonio, l'avanspettacolo e l'incontro con il cinema ===
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