Demade: differenze tra le versioni

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Demade è considerato un uomo senza principi, volubile e meschino, che accettava tangenti da qualunque fazione, sempre pronto a tradire la sua nazione o la sua fazione politica. Gli antichi lo ricordano infatti per la sua vita dissoluta.<ref>{{cita|Plutarco|1; 20; 30|Foc|titolo=Vite parallele: Focione}}.</ref><ref>{{cita|Ateneo|II, 44}}.</ref><ref>{{cita|Eliano|XIII, 12}}.</ref> Egli fece carriera grazie alla sua eloquenza, che fu un dono naturale più che il frutto di esercizio. Durante le orazioni, infatti, stupiva tutti per la forza d'animo che metteva nell'azione, tanto che [[Quintiliano]] lo pone sullo stesso livello di [[Pericle]];<ref>{{cita|Cicerone|26|Orat|titolo=Orator}}.</ref><ref>{{cita|Cicerone|9|Brut|titolo=Brutus}}.</ref><ref>{{cita|Plutarco|8; 10; 11|Dem|titolo=Vite parallele: Demostene}}.</ref><ref>{{cita|Quintiliano|II, 17, 12; XII, 10, 49}}.</ref> tuttavia egli indirizzò nel modo sbagliato quest'abilità, tanto che Plutarco ne parla come "la rovina del suo Paese".<ref>{{cita|Plutarco|1|Foc|titolo=Vite parallele: Focione}}.</ref>
 
==Opere==
DiAnche se Cicerone e Quintiliano affermano che Demade non mise per iscritto nessuna delle sue orazioni, oggi si ritiene che di lui ci resta soloresti un discorso, la cui autenticità non è dimostrata, reperibile nel tomo quarto degli ''Oratores greci'' di [[Johann Jakob Reiske]].
 
== Note ==