Borgo Pusterla: differenze tra le versioni

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Con i proventi della vendita dell'ospedale di Santa Maria in Pusterla, la Confraternita di Santa Maria, San Bartolomeo e San Marco - che nel frattempo si era fusa con la Compagnia segreta di San Girolamo, detta anche Oratorio del Divino Amore, fondata dal [[Bernardino da Feltre|beato Bernardino da Feltre]] - acquistò "una casa e orti adiacenti", di fronte alla chiesa dei Gesuati e nel 1521 iniziò la costruzione di un nuovo e grande ospedale, destinato principalmente agli ammalati di ''[[mal francese]]''<ref>Secondo lo storico vicentino [[Gaetano Maccà]], citato da {{cita| Giarolli, 1955| pp. 262-63}}. Un cronista vicentino annota che l'ospedale ''non è sta fatto per i poveri'': secondo il Mantese, ci si avviava alla concezione moderna dell'ospedale, distinto dall'ospizio che accoglieva invece poveri e vecchi bisognosi di ricovero. {{cita|Mantese, 1964| pp. 343-45, 682-93}}</ref>.
 
L'[[ospedale della Misericordia]] diventò nel 1531 principalmente un asilo per orfani - il primo [[orfanotrofio]] vicentino - e un ospizio per trovatelli, che si rivelò indispensabile negli anni delle grandi [[Carestia|carestie]]<ref>Nel 1559 il Consiglio del Comune di Vicenza osservava "il gran bisogno dell'ospedale della Misericordia, per il gran numero dei poveri che in quello sono più de dosento e ogni giorno et hora accrescono" {{cita|Mantese, 1964| pp. 692-93}}</ref>. Pochi anni dopo, nel 1563, gli infermi vennero trasferiti nell'[[PalazzoOspedale delledi OpereSant'Antonio socialiabate (Vicenza)|ospedale di Sant'Antonio]] e i trovatelli nell'ospizio di San Marcello; la Misericordia - la cui direzione venne affidata ai [[padri Somaschi]], istituiti da [[Gerolamo Miani]] ed entrati in Vicenza 1558, ma sotto il patronato del Comune di Vicenza, che esercitava una notevole ingerenza nella gestione<ref>{{cita|Mantese, 1982/1| p. 296}}</ref> - restò riservata esclusivamente agli orfani, funzione che esercitò per secoli: nella seconda metà del Novecento era ancora sede dell'orfanotrofio femminile cittadino, detto del Soccorsetto. L'attuale chiesa - che fu anche nei secoli successive una delle più dotate e meglio curate - e l'intero complesso della Misericordia sono dovuti a ristrutturazioni di fine del secolo XVI e al secolo XVIII<ref> {{cita|Mantese, 1964| pp. 1017-18}}; {{cita|Mantese, 1972/2| pp. 1221-23}}</ref>.
 
Vicino alla Misericordia, verso il Ponte Novo, intorno al 1530 furono costruiti la chiesa e il monastero di Santa Maria Maddalena o delle Convertite, su iniziativa della nobile Maddalena [[Valmarana (famiglia)|Valmarana]], vedova [[Thiene (famiglia)|Thiene]], con lo scopo di dare accoglienza a giovani traviate che intendevano cambiare vita. Un secolo dopo però la chiesa era decisamente cadente e la [[sagrestia]] era addirittura crollata<ref> {{cita|Mantese, 1964| p. 1019}}; {{cita|Mantese, 1972/2| p. 1223}}</ref>.