Jacopo Corbinelli: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Biobot (discussione | contributi)
m Fix tmpl
Nessun oggetto della modifica
Riga 15:
}}
 
Fu uno dei più grandi cultori rinascimentali delle lingue romaneromanze. Nacque da famiglia illustre fiorentina e nel [[1538]] completa i suoi studi diventando dottore in utroque iure presso lo Studio di [[Pisa]]. L'anno successivo avviene a [[Firenze]] una congiura contro [[Cosimo I]], organizzata da [[Pandolfo Pucci]]: Bernardo Corbinelli, fratello di Jacopo, fu accusato di aver avuto un ruolo attivo nella vicenda, fu bandito dalla città ed i beni dell'intera famiglia vennero confiscati. Jacopo, forse per evitare di essere anch'egli condannato e comunque ormai compromesso dal sospetto, emigrò a [[Roma]]: a partire dal [[1562]] fu infatti chiamato a comparire in giudizio a Firenze, ma egli rimase nel suo esilio volontario, preferendolo ad una condanna ormai certa.
Nel suo peregrinare, raggiunse [[Padova]] (dove fu in amicizia con [[Gian Vincenzo Pinelli]]), [[Vienna]] e, all'inizio del [[1566]], [[Lione]], dove si ricongiunse al fratello Bernardo e raccolse molti libri rari dalla dispersione della biblioteca di [[Piero Strozzi]]. Poco tempo dopo, sicari al soldo di Cosimo I assassinarono Bernardo, e Jacopo ritenne più opportuno partire per [[Londra]].
Nel [[1568]] si stabilì a [[Parigi]] dove visse alla corte di Francia, qui chiamato da [[Caterina de' Medici]] come educatore del figlio [[Enrico III di Francia|Enrico III]] duca d'Angiò. Alla corte conobbe [[Torquato Tasso]] e gli fu amico. La protezione di Caterina, oltre ad assicurargli un libero accesso alla biblioteca reale, permise che la sua posizione di esule si stabilizzasse. Negli anni successivi diede alle stampe molteplici testi, spesso caratterizzati da una vena repubblicana ed antitirannica, interessandosi particolarmente allo studio della lingua volgare fiorentina.