Ernst Degner: differenze tra le versioni
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|Didascalia =
|Sesso = M
|CodiceNazione = {{DDR}}<br />{{RFT}}
|Disciplina = Motociclismo
|Specialità =
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Dopo la costruzione del [[muro di Berlino]], nell'agosto del [[1961]] Degner tentò la fuga dalla DDR: in occasione del [[Gran Premio motociclistico di Svezia|Gran Premio di Svezia]] arrivò nella nazione scandinava di soppiatto insieme alla sua famiglia e poco dopo, prendendo a pretesto la rottura del motore della sua moto, giunse nella [[Germania Ovest]] passando per la [[Danimarca]]. Le autorità della [[Germania Est]] lo accusarono di aver portato con sé le copie dei progetti delle nuove camere di espansione e delle migliorie al disco rotante ideate da Kaaden.
Nel [[Motomondiale 1962|1962]] divenne pilota ufficiale per la [[Suzuki]], con cui corse nella [[classe 50|50]] e nella 125, conquistando il suo primo e unico mondiale della sua carriera, nella cilindrata minore. Continuò a correre fino al [[Motomondiale 1966|1966]], anno in cui fu costretto al ritiro a seguito di un brutto incidente avvenuto nel [[circuito di Suzuka]]: la curva in cui cadde venne ribattezzata "Degner" in suo onore.
Nel [[1979]] Degner, si trasferì nelle [[Isole Canarie]] per impiantarvi un servizio di [[autonoleggio]]. Poco prima del suo 52º compleanno, il pilota fu trovato senza vita nel suo appartamento dal figlio. Ufficialmente la morte venne attribuita a [[overdose]] di medicinali e calmanti, dei quali faceva uso da tempo per combattere la depressione; ma alcune fonti giornalistiche sostengono che il pilota fu assassinato da agenti dei [[servizi segreti]] della [[Germania Est]].<ref>[[Roberto Patrignani]], ''Storia della Classe 50'', [[Motociclismo d'Epoca]], n.7/1999, [[Edisport]], [[Milano]], pag. 88</ref>
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==Collegamenti esterni==
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{{Campioni Mondiali 50}}
{{Controllo di autorità}}
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