Gino Zappa: differenze tra le versioni
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La sua attività si esplica, talvolta, al di fuori dei confini accademici, ricoprendo importanti incarichi: alta risonanza hanno, ad esempio, la relazione per il Senato, in funzione di Alta Corte di giustizia per taluni suoi membri, al tempo della caduta della Banca Italiana di Sconto; la relazione sulla funzione della Borsa in occasione di una clamorosa speculazione sui titoli azionari; la relazione stesa come Sindaco di un grande Istituto di credito; le numerose relazioni elaborate per incarico dell’I.R.I. sulle situazioni economico-finanziarie di varie imprese (Caprara 1961).
Il conferimento, da parte del Presidente della Repubblica, nel 1955, del titolo di ''Professore emerito'' e, nel 1956, del ''Diploma di Prima classe dei benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte'', con medaglia d’oro, attestano “… il giusto, riconoscimento pubblico di un’attività insigne” (Onida, 1961, p.
Cessato l’insegnamento universitario, nonostante la cecità da cui è colpito negli ultimi dieci anni di vita, lavora instancabilmente ad un’opera di vasto respiro ''“Le Produzioni nell’economia delle imprese”'' (1956 e 1957) e all’opera, pubblicata postuma, su ''“L’economia delle aziende di consumo”'' (1962). In particolare, il suo pensiero si concretizza nella costruzione di una disciplina, l’Economia Aziendale, che arricchisce gli studi economici di contributi derivanti da una conoscenza intima delle aziende nelle loro problematiche amministrative (cfr. Canziani 1987).
Muore a Venezia il 14 aprile 1960.
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Nella Prolusione, egli pone le fondamenta dell’Economia Aziendale, concepita come disciplina in grado di comporre, in un tutto unitario, gli studi in materia di rilevazione, gestione e organizzazione.
In quest’opera, Zappa lancia una sfida avvincente: creare una “scienza unitaria” “di vasto contenuto” che tenda “a comporre in un tutto, ordinato generalmente per principi, lo studio dell’economia di azienda nelle sue molteplici e complesse manifestazioni” (Zappa 1956, p.
L’obiettivo unificante dei rispettivi sforzi di ricerca è comprendere le aziende in profondità e, in ultima analisi, produrre conoscenze utili agli amministratori, ai manager, ai policy maker per migliorarne il governo.
Il rinnovamento nel pensiero scientifico apportato dall’opera ''Tendenze Nuove negli studi di Ragioneria'' è tanto più evidente ove si consideri lo stato dell’arte, nel primo ventennio del secolo scorso, delle discipline aziendali ed economiche (Onida, 1961, pp.
* le ''discipline contabili'', all’epoca, erano incentrate sullo “studio dei metodi e dei procedimenti di rilevazione” piuttosto che sulla idoneità di tali strumenti ad “offrire conoscenze intorno alla vita economica delle aziende” (Onida 1961, p.
* le ''discipline tecnico-amministrative'', dal canto loro, studiavano le aziende limitatamente alle tipiche operazioni di gestione, distinte per grandi classi, descrivendone le diverse possibili modalità tecniche e giuridiche.
* quanto agli ''studi tecnico-organizzativi'', essi si proponevano di individuare principi relativamente semplici e universalmente validi di management ‘scientifico’, senza, tuttavia, elaborare strumenti concettuali utili a penetrare la complessità sistemica e il dinamismo dell’azienda.
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* assumere una visione dell’azienda basata sul divenire sistemico e dinamico delle sue attività (nel linguaggio degli studi di strategia si potrebbe parlare di una ''system'', ''dynamic'', ''activity-based view'' dell’azienda) (Zappa 1927; Zappa 1957, II, §§ 102-109), ponendo al centro dell’attenzione la mutevole coordinazione delle operazioni/attività gestionali ordinate in processi e coordinazioni di processi;
* cogliere l’intreccio tra aspetti qualitativi e aspetti quantitativi dei fenomeni di azienda e di ambiente, aprendosi anche ad apporti di altre discipline utili ad individuare e comprendere le condizioni di funzionalità duratura delle aziende (Zappa 1927, pp.
* sviluppare conoscenze specialistiche di tipo funzionale (di gestione, organizzazione, rilevazione) e di tipo settoriale (relative a ben individuate categorie di aziende, private e pubbliche, operanti in contesti di mercato e non di mercato, profit e non profit) (Zappa 1927, pp.
▲* cogliere l’intreccio tra aspetti qualitativi e aspetti quantitativi dei fenomeni di azienda e di ambiente, aprendosi anche ad apporti di altre discipline utili ad individuare e comprendere le condizioni di funzionalità duratura delle aziende (Zappa 1927, pp. 52 s.);
▲* sviluppare conoscenze specialistiche di tipo funzionale (di gestione, organizzazione, rilevazione) e di tipo settoriale (relative a ben individuate categorie di aziende, private e pubbliche, operanti in contesti di mercato e non di mercato, profit e non profit) (Zappa 1927, pp. 54 s.).
===Il posizionamento dell'Economia aziendale nell'ambito dell'Economia===
Nella concezione di G. Zappa, l’Economia aziendale non è una disciplina a se stante, ma si posiziona nell’ambito della scienza economica, come ramo speciale dell’Economia, volto allo “studio delle condizioni di esistenza e delle manifestazioni di vita delle aziende” (Zappa, 1927, p.
Consapevole delle difficoltà, da parte della teoria economica classica, di interpretare il concreto dispiegarsi di produzioni e consumi, di risparmi e investimenti, Zappa assegna, esplicitamente, all’Economia aziendale il compito di avviare “una nuova e caratteristica comprensione dei fenomeni economici” (1956, p.
In sostanza, nella concezione di Zappa, l’Economia aziendale si propone di integrare e contribuire alla comprensione di fenomeni di più ampia portata, come il funzionamento stesso dei sistemi economici aperti e dei flussi di produzioni, consumi, risparmi e investimenti, di cui l’azienda è soggetto partecipe e attivo.
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La vocazione alla concretezza e l’aderenza alla realtà traspaiono già dalle definizioni che Zappa dà dell’azienda, così come dal continuo richiamo alla sua unità sistemica e al suo dinamismo.
Definire l’azienda come una “coordinazione economica in atto istituita e retta per il soddisfacimento di bisogni umani” (Zappa 1927, p.
Non dissimilmente, la definizione di azienda - elaborata da Zappa nelle ''Produzioni'' – quale “istituto economico destinato a perdurare che, per il soddisfacimento dei bisogni umani, ordina e svolge in continua coordinazione la produzione o il procacciamento e il consumo della ricchezza” (Zappa 1956, p.
Costante è, nelle ''Produzioni'', il richiamo di Zappa alla complessità e al dinamismo dei sistemi aziendali e alla scarsa conoscenza che ne abbiamo. L’unità o, meglio ancora, la continua unità è carattere e principio dominante che raccoglie, in un tutto, la vita economica sia delle singole aziende che dei sistemi più ampi dei quali esse fanno parte (Zappa 1957, II). Unità sistemica che costituisce il fulcro di ogni categoria di azienda, di produzione, familiare di consumo e composta pubblica (Masini, 1966 pp.
La varietà e il dinamismo dei fenomeni produttivi introducono elementi di grande complessità negli studi economico-aziendali e nella concreta gestione: “La varietà della produzione d’impresa è estrema. Si modificano continuamente i volumi delle produzioni attuate; si succedono in coordinazioni assai diverse i difformi processi produttivi e le loro dissimili combinazioni; le qualità dei prodotti ottenuti dai singoli processi, per la pressione della cangiante domanda e per le rinnovate tecniche produttive, mutano assiduamente.” (Zappa 1957, III, pp.
Ne consegue il continuo richiamo ad un’approfondita indagine sulle relazioni dinamiche fra i diversi fenomeni del sistema azienda.
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Tale tendenza scaturisce, in primo luogo, dalla centralità delle relazioni fra istituti e all’interno degli stessi, relazioni fondate su nessi sociali, e non su un sistema semplificato di relazioni di puro scambio.
I nessi sociali evidenziano il profilo solidaristico della vita economica delle aziende: l’Economia aziendale propone una visione del mondo economico, in cui, tra lo stato e gli individui, si interpongono, in gran numero e varietà, i complessi istituti di azienda, che vedono gli uomini “effettivamente operare in solidarietà di intenti, di sforzi e di mezzi con altri uomini” per il soddisfacimento dei loro bisogni (Zappa 1956, p. 62), intrecciando “nessi numerosi e tenaci, estranei non di rado agli scambi di mercato” (Zappa 1962, pp.
In secondo luogo, la connaturata aderenza alla realtà, propria dell’Economia aziendale, costituisce antidoto contro ogni concezione riduttiva della natura umana e della vita economica. Ecco alcune affermazioni che testimoniano la presa di distanza dall’ipotesi dell’''homo economicus'' e dalle teorie su di essa costruite: l’uomo “come operatore di azienda non è mosso unicamente da motivi utilitari”; “l’altruismo è nell’uomo un carattere primario, peculiare della sua natura di animale socievole” (Zappa 1962, p.
In terzo luogo, nel sistema di pensiero di Zappa, ogni azienda, quale che essa sia, ha sempre una sua precisa ragione d’essere (o “missione”, nel linguaggio della letteratura manageriale) nell’appagamento di determinati bisogni umani. In questo, e solo in questo, “si riassume il fine economico di ogni processo di risparmio, di investimento, di produzione e di consumo di azienda” (Zappa 1957, II, p.
Quanto brevemente esposto, e i successivi sviluppi delle ricerche economico-aziendali lungo le linee tracciate da Zappa (Coda 2002) avvalorano la tesi che l’Economia aziendale, “in quanto studia l’amministrazione economica [delle aziende] nella loro complessa concretezza, … concorre a riportare la scienza economica ad un più vivo rapporto con i fini umani ed a reintegrarla nel sistema delle dottrine morali e civili” (Onida 1961, p.
==Zappa, il Capo-scuola==
Zappa non è solo portatore di un profondo rinnovamento nelle discipline economiche, ma è anche fondatore della Scuola di Economia Aziendale italiana, il Maestro. Egli sceglie “di edificare una scuola, e di dedicarsi anima e corpo alla formazione degli allievi” (Coda 2002, p.
Nel verbale del Consiglio di Facoltà dell’Università di Venezia di proposta per la sua nomina a Professore emerito (21 gennaio 1955), il profilo professionale di Zappa viene, così, delineato: “La cattedra di Ca’ Foscari […] divenne quasi un simbolo dell’approfondita ricerca sulle condizioni di vita delle aziende. …I migliori studiosi che oggi danno decoro, nel campo economico-aziendale, alle Università italiane, uscirono dalla sua scuola e da quella trassero l’indirizzo dei loro studi, ed il suo nome si diffuse nel mondo e si allineò accanto a quello del sommo Besta” (Verbale, p. 2).▼
▲Nel verbale del Consiglio di Facoltà dell’Università di Venezia di proposta per la sua nomina a Professore emerito (21 gennaio 1955), il profilo professionale di Zappa viene, così, delineato: “La cattedra di Ca’ Foscari […] divenne quasi un simbolo dell’approfondita ricerca sulle condizioni di vita delle aziende. …I migliori studiosi che oggi danno decoro, nel campo economico-aziendale, alle Università italiane, uscirono dalla sua scuola e da quella trassero l’indirizzo dei loro studi, ed il suo nome si diffuse nel mondo e si allineò accanto a quello del sommo Besta” (Verbale, p.
Il suo ruolo di capo-scuola si estrinseca in una molteplicità di dimensioni, di cui, in questa sede, si richiamano quelle essenziali.
La forza del suo pensiero, la lucidità delle sue intuizioni irrompono nel pensiero dominante del tempo, dischiudendo orizzonti nuovi e terreni fertili da esplorare. Tuttavia, una volta che le sue idee trovano ampia diffusione e accettazione nella comunità scientifica, Zappa non si adagia sui pubblici onori, né assume un atteggiamento protezionista a difesa delle proprie conquiste; egli si attiva per favorire l’avanzamento del pensiero scientifico, e non manca di dare slancio a ulteriori progressi. “L’economia aziendale è come un grattacielo altissimo, di cui sinora abbiamo posto solo le fondamenta”: queste le parole con cui G. Zappa prospetta alle giovani generazioni l’immenso campo di lavoro che li attende (Coda, 2002, p.
▲La forza del suo pensiero, la lucidità delle sue intuizioni irrompono nel pensiero dominante del tempo, dischiudendo orizzonti nuovi e terreni fertili da esplorare. Tuttavia, una volta che le sue idee trovano ampia diffusione e accettazione nella comunità scientifica, Zappa non si adagia sui pubblici onori, né assume un atteggiamento protezionista a difesa delle proprie conquiste; egli si attiva per favorire l’avanzamento del pensiero scientifico, e non manca di dare slancio a ulteriori progressi. “L’economia aziendale è come un grattacielo altissimo, di cui sinora abbiamo posto solo le fondamenta”: queste le parole con cui G. Zappa prospetta alle giovani generazioni l’immenso campo di lavoro che li attende (Coda, 2002, p. 1).
Nell’attività di ricerca, stabilisce rapporti di collaborazione con i suoi discepoli, divenendone guida accorta, premurosa, attenta. Tale attività è altrettanto importante quanto quella di studioso e, anzi, proprio all’attività di guida dei suoi allievi dedica tempo, energie e risorse personali:
* propone loro nuovi filoni di indagine, assegnando, a ciascuno, la responsabilità di sviluppare specifici campi del sapere. Ugo Caprara, ricorda: “Egli mi assegnò un compito che mi accese l’animo di entusiasmo: rielaborare la disciplina che indaga il manifestarsi della gestione aziendale; toglierla dall’empirismo in cui dimorava, tentarne la composizione in dottrina scientificamente autonoma, nell’ambito dell’Economia aziendale” (Caprara 196, p.
* con dedizione e cura, legge, commenta e dà suggerimenti sui loro elaborati, ricevendo i suoi allievi presso l’Università Bocconi e nel suo studio di Via Bonaventura Cavalieri a Milano. Caprara, rievoca i primi passi dell’incerto cammino sotto la guida del Maestro: “egli mi chiamava per comunicarmi le sue impressioni, le sue osservazioni tratte dalla lettura sempre attentissima dei miei manoscritti” (1961, p.
* parimenti importanti sono il sostegno e l’incitamento appassionato ad avanzare nel cammino intrapreso: “vivo ho il ricordo dei momenti del Suo viso illuminato per un frutto apprezzabile della mia fatica. Allora soleva alzare gli occhi dalla mia pagina e volgere lo sguardo verso la vetrata che dava sul giardino. Ed era come se la luce del cielo si raccogliesse tutta nei Suoi occhi, e dai Suoi occhi scendesse ad irraggiarmi l’anima. Dopo qualche attimo di silenzio la Sua interna emozione si tramutava in un paterno incitamento a perseverare nella direzione intrapresa” (Caprara 1961, p.
Gli studi economico-aziendali continuano così ad essere sviluppati nel tempo dai suoi allievi e collaboratori, “che producono numerose opere: oltre 200 nelle sole collane della Bocconi e di Ca’ Foscari” (Masini 1966, p.
▲* con dedizione e cura, legge, commenta e dà suggerimenti sui loro elaborati, ricevendo i suoi allievi presso l’Università Bocconi e nel suo studio di Via Bonaventura Cavalieri a Milano. Caprara, rievoca i primi passi dell’incerto cammino sotto la guida del Maestro: “egli mi chiamava per comunicarmi le sue impressioni, le sue osservazioni tratte dalla lettura sempre attentissima dei miei manoscritti” (1961, p. 295);
▲* parimenti importanti sono il sostegno e l’incitamento appassionato ad avanzare nel cammino intrapreso: “vivo ho il ricordo dei momenti del Suo viso illuminato per un frutto apprezzabile della mia fatica. Allora soleva alzare gli occhi dalla mia pagina e volgere lo sguardo verso la vetrata che dava sul giardino. Ed era come se la luce del cielo si raccogliesse tutta nei Suoi occhi, e dai Suoi occhi scendesse ad irraggiarmi l’anima. Dopo qualche attimo di silenzio la Sua interna emozione si tramutava in un paterno incitamento a perseverare nella direzione intrapresa” (Caprara 1961, p. 296). Caprara ricorda l’eloquenza delle lezioni del Maestro, lo stile caratteristico del suo insegnamento, la cura di suscitare negli allievi prospettive di studio sempre più vaste e sfidanti. Egli è, insieme, scienziato, maestro ed educatore; suole dire ai suoi allievi: “la cattedra è povera cosa quando l’insegnante non sappia essere insieme un maestro e un educatore, quando non sappia suscitare fervore di ricerche e amore per quanto di generoso e di bello ha la vita”. (Caprara 1961, p. 303)
▲Gli studi economico-aziendali continuano così ad essere sviluppati nel tempo dai suoi allievi e collaboratori, “che producono numerose opere: oltre 200 nelle sole collane della Bocconi e di Ca’ Foscari” (Masini 1966, p. 1).
In tal modo, nel solco tracciato dal Maestro, essi contribuiscono alla divulgazione e allo sviluppo delle sue idee, dando impulso, nei decenni, alla costruzione di autonome scuole di pensiero. Queste, oltre ad alimentare un elevato numero di studi, danno luogo alla nascita di diverse discipline.
Il ruolo di G. Zappa quale caposcuola va oltre i contenuti e il dispiegarsi del sapere nei decenni successivi. La sua impronta culturale e personale dura nel tempo e lascia traccia inconfondibile, oltre che nel pensiero e nella mente dei discepoli, nel loro animo e nella loro vita. Tutti lo ricordano con stima e rispetto, consapevoli di aver incontrato una persona di grande impronta caratteriale oltre che culturale, un maestro dai tratti severi ma gentili, un educatore dal rigore morale e intellettuale: “egli ci prese la mente e il cuore. La mente per la potenza del suo pensiero; il cuore per la grandezza del suo animo, per la nobiltà del suo agire, per l’austerità della sua vita” (Caprara 1961, p.
▲Il ruolo di G. Zappa quale caposcuola va oltre i contenuti e il dispiegarsi del sapere nei decenni successivi. La sua impronta culturale e personale dura nel tempo e lascia traccia inconfondibile, oltre che nel pensiero e nella mente dei discepoli, nel loro animo e nella loro vita. Tutti lo ricordano con stima e rispetto, consapevoli di aver incontrato una persona di grande impronta caratteriale oltre che culturale, un maestro dai tratti severi ma gentili, un educatore dal rigore morale e intellettuale: “egli ci prese la mente e il cuore. La mente per la potenza del suo pensiero; il cuore per la grandezza del suo animo, per la nobiltà del suo agire, per l’austerità della sua vita” (Caprara 1961, p. 295).
L’impegno per la ricerca e lo sviluppo del libero pensiero caratterizzano le relazioni personali fra Zappa e i suoi allievi, e, da lì, agli allievi degli allievi, fino a connaturare la dimensione culturale della sua scuola intesa non come insieme di conoscenze specialistiche, bensì come abiti comportamentali e stili di relazione improntati alla condivisione del pensiero, al rispetto reciproco, alla libertà d’animo, all’impronta etica.
Zappa svolge, infine, un ruolo chiave nello stabilire le premesse di metodo della ricerca, ciò che avrebbe orientato i successivi, futuri sviluppi della scienza dell’Economia aziendale.
===Il metodo scientifico nell'Economia aziendale===
G. Zappa assegna, al metodo scientifico, un ruolo chiave nella disciplina dell’Economia Aziendale. In avvio della sua Prolusione Tendenze nuove [prima ancora di avviare quei ragionamenti che avrebbero cambiato il corso degli studi economici in Italia], dedica ampio spazio alle premesse di metodo che devono informare il procedere della nuova dottrina, sottolineando come “di metodi convien discutere se con probità si riconosce l’autorità dei fatti” (1927, p.
Nel pensiero di Zappa, la scienza economico-aziendale, prima ancora che un insieme di conoscenze e risultati concettuali, è metodo: “noi sentiamo che, pur nelle discipline di applicazione, la scienza, più che un sistema di risultati, è un’armonica associazione di metodi. I risultati raggiunti non sono che pietre miliari segnanti il cammino del vero: sola attitudine scientifica è quella dell’indagatore che sempre è atto a completare o ad abbattere le costruzioni già erette” (1927, p.
È su queste premesse di metodo che G. Zappa costituisce la base per lanciare la sfida al sapere della dottrina contabile del tempo, dichiarando, nei paragrafi immediatamente successivi della sua Prolusione,: “Anche la ragioneria, se vuol vivere feconda, deve rinunciare alla presunzione di aver compiuto opera definitiva, deve ricevere impronta dal dinamismo fervido che informa la vita economica, deve coglierne lo spirito e in sé riviverlo” (1927, p.
▲Nel pensiero di Zappa, la scienza economico-aziendale, prima ancora che un insieme di conoscenze e risultati concettuali, è metodo: “noi sentiamo che, pur nelle discipline di applicazione, la scienza, più che un sistema di risultati, è un’armonica associazione di metodi. I risultati raggiunti non sono che pietre miliari segnanti il cammino del vero: sola attitudine scientifica è quella dell’indagatore che sempre è atto a completare o ad abbattere le costruzioni già erette” (1927, p. 13).
▲È su queste premesse di metodo che G. Zappa costituisce la base per lanciare la sfida al sapere della dottrina contabile del tempo, dichiarando, nei paragrafi immediatamente successivi della sua Prolusione,: “Anche la ragioneria, se vuol vivere feconda, deve rinunciare alla presunzione di aver compiuto opera definitiva, deve ricevere impronta dal dinamismo fervido che informa la vita economica, deve coglierne lo spirito e in sé riviverlo” (1927, p. 16).
Zappa, delinea, così, i tratti dell’Economia aziendale, come di scienza evolutiva, in grado di rimettere in discussione le proprie conquiste ed anche quelle conclusioni che, nella comunità scientifica, appaiono le più consolidate ed indiscusse.
In tale dinamica evolutiva, le idee e l’aderenza alla realtà dei fatti costituiscono la guida e la direzione del vero progresso scientifico. Idee e verità vanno anteposte alle appartenenze di scuola. A questo concetto vengono affidate le conclusioni di Tendenze nuove: “non menomate le vostre attitudini alla ricerca scientifica con esclusività di metodo, con pregiudizi di cenacolo accademico, con egoismi di scuola. Anche in ragioneria, non ci sono che due scuole, la scuola di coloro che sanno e la scuola di coloro che non sanno” (1927; p.
Il progredire scientifico viene concepito come frutto di fatica e impegno, come il risultato di un programma di lavoro “sine lassitudine”. Soprattutto, il progredire scientifico è affidato al franco, aperto confronto delle idee fra studiosi, più che alle speculazioni individuali, sviluppate nel chiuso di una mente umana. Il confronto delle idee è alla base dello sviluppo scientifico secondo Zappa. Non a caso il documento fondativo Tendenze nuove è dedicato a quelli che Egli definisce, con intonazione affettuosa: “Ai miei cari allievi, ai miei Collaboratori, tra gli Allievi i diletti”. E ancora, in avvio della Prolusione, egli richiama esplicitamente il contributo dei suoi collaboratori ai risultati della sua ricerca, quei collaboratori che, dice Zappa, “in salda comunione di pensieri mi prestano la fervida loro opera” (1927, p. 8). L’aperto confronto delle idee, alla base del processo di evoluzione scientifica dell’Economia aziendale, trova espressione in Zappa innanzitutto nel rapporto maestro-allievo.▼
▲Il progredire scientifico viene concepito come frutto di fatica e impegno, come il risultato di un programma di lavoro “sine lassitudine”. Soprattutto, il progredire scientifico è affidato al franco, aperto confronto delle idee fra studiosi, più che alle speculazioni individuali, sviluppate nel chiuso di una mente umana. Il confronto delle idee è alla base dello sviluppo scientifico secondo Zappa. Non a caso il documento fondativo Tendenze nuove è dedicato a quelli che Egli definisce, con intonazione affettuosa: “Ai miei cari allievi, ai miei Collaboratori, tra gli Allievi i diletti”. E ancora, in avvio della Prolusione, egli richiama esplicitamente il contributo dei suoi collaboratori ai risultati della sua ricerca, quei collaboratori che, dice Zappa, “in salda comunione di pensieri mi prestano la fervida loro opera” (1927, p.
Egli svolge, di fatto, un ruolo chiave nello sviluppo dell’Economia aziendale, non solo come pensatore, ma anche come caposcuola, prendendosi cura dei suoi allievi e stabilendo, con loro, un rapporto di indirizzo, di stimolo e di rispetto. I ruoli essenziali del Maestro vengono da lui svolti con cura e dedizione: assegna obiettivi sfidanti e avvincenti ai suoi allievi, attribuendo a ciascuno la responsabilità per l’avanzamento di specifici rami del sapere; guida e indirizza personalmente i loro sforzi di ricerca, dedicando tempo e attenzione alla lettura dei loro elaborati; li incita e li sprona a perseverare nella direzione intrapresa, sostenendoli nella dura fatica del lavoro scientifico (Caprara, 1961).
Nel procedere del sapere, G. Zappa richiama la validità del metodo scientifico di matrice galileiana (1927, p.
Dal punto di vista metodologico, quindi, l’Economia aziendale esprime, innanzitutto, un radicale avvicinamento dell’indagine conoscitiva alla concreta realtà dei fatti, al loro dispiegarsi nel tempo, al loro intrecciarsi in un complesso nesso di relazioni sistemiche. Zappa individua, nell’attenta osservazione della realtà la base necessaria di ogni utile costruzione teorica. La metodica dell’osservazione sistematica dei fatti rappresenta, pertanto, il presupposto indispensabile per ogni progresso scientifico. Ne Il Reddito, egli scrive: “Le teorie hanno dei doveri verso i fatti, mentre i fatti non hanno che dei diritti verso le teorie” (1937, p.
▲Nel procedere del sapere, G. Zappa richiama la validità del metodo scientifico di matrice galileiana (1927, p. 12); egli rifugge dalle eccessive generalizzazioni concettuali, quanto dal puro empirismo. Rispetto alle discipline economiche del tempo, Zappa avverte la necessità di adottare un metodo più aderente alla concreta vita aziendale. Ad esempio, come riportato da Onida, all’inizio del suo percorso scientifico Zappa avverte con forza “l’insufficienza della dottrina contabile” che “s’indugiava sulla formale tecnica della registrazione, senza penetrarne il significato economico e, spesso, dando ai conti ed alle loro variazioni significati irreali” (Onida, 1961, p. 339).
Al contempo, Zappa rifugge dal puro empirismo, rifiutando una concezione di sapere economico relegato a una semplice narrazione di fatti e accadimenti. E così dichiara che “I concetti palesano i significati sovente risposti, dei fenomeni e delle cose” (1960, p.
In questo difficile tentativo di coniugare l’elaborazione concettuale con l’aderenza ai fatti e con l’indagine empirica, risiede, secondo Zappa, il metodo scientifico dell’Economia aziendale: nel progredire del sapere, “anche ai concetti ultimi, così come alle prime proposizioni, si deve pervenire o per sintesi composte su osservazioni e analisi di fatti concreti, o per deduzioni raffrontate con la realtà” (1937, p.
▲Dal punto di vista metodologico, quindi, l’Economia aziendale esprime, innanzitutto, un radicale avvicinamento dell’indagine conoscitiva alla concreta realtà dei fatti, al loro dispiegarsi nel tempo, al loro intrecciarsi in un complesso nesso di relazioni sistemiche. Zappa individua, nell’attenta osservazione della realtà la base necessaria di ogni utile costruzione teorica. La metodica dell’osservazione sistematica dei fatti rappresenta, pertanto, il presupposto indispensabile per ogni progresso scientifico. Ne Il Reddito, egli scrive: “Le teorie hanno dei doveri verso i fatti, mentre i fatti non hanno che dei diritti verso le teorie” (1937, p. 3).
Il metodo, in definitiva, è il fulcro della scienza dell’Economia aziendale, la chiave della sua vitalità e della sua capacità di suscitare vivido interesse e continuo ingegno: “solo una conoscenza non superficiale, solo una pratica acuta di adatti metodi di indagine può risvegliare nei giovani il gusto della ricerca” (1927, p.
▲Al contempo, Zappa rifugge dal puro empirismo, rifiutando una concezione di sapere economico relegato a una semplice narrazione di fatti e accadimenti. E così dichiara che “I concetti palesano i significati sovente risposti, dei fenomeni e delle cose” (1960, p. 23). Nell’assegnare all’allievo Caprara il compito di rielaborare la disciplina della gestione aziendale, Zappa enuclea esplicitamente l’obiettivo di “toglierla dall’empirismo in cui dimorava” (Caprara, p. 295). Nella sua concezione, il metodo scientifico sottende una modalità strutturata, approfondita e accorta di osservazione del funzionamento delle aziende, al di là del palesarsi immediato dei loro fenomeni, per creare “un mondo di pensiero che non trascende l’esperienza, ma che dalla vita dipartendosi e alla vita riaccostandosi la illumina di non fugace splendore” (1927, p. 13).
▲In questo difficile tentativo di coniugare l’elaborazione concettuale con l’aderenza ai fatti e con l’indagine empirica, risiede, secondo Zappa, il metodo scientifico dell’Economia aziendale: nel progredire del sapere, “anche ai concetti ultimi, così come alle prime proposizioni, si deve pervenire o per sintesi composte su osservazioni e analisi di fatti concreti, o per deduzioni raffrontate con la realtà” (1937, p. 3).
▲Il metodo, in definitiva, è il fulcro della scienza dell’Economia aziendale, la chiave della sua vitalità e della sua capacità di suscitare vivido interesse e continuo ingegno: “solo una conoscenza non superficiale, solo una pratica acuta di adatti metodi di indagine può risvegliare nei giovani il gusto della ricerca” (1927, p. 13).
==G. Zappa, l'Uomo==
Se dal punto di vista scientifico rilevante è delineare l’importanza dell’opera innovatrice di Zappa ed il suo profilo di Maestro, altrettanto importante è far cenno degli aspetti umani della sua personalità.
Il suo allievo Ugo Caprara lo descrive così: “… vestiva sempre con sobria distinzione.. dietro le lenti terse, gli occhi chiari, sempre illuminati da una luce interiore,… alto, asciutto, mai lo vidi incurvarsi nelle spalle… con tutti era semplice e affabile... lo si avvertiva consapevole della sua forza d’ingegno, della sua meditata preparazione, della sua illuminata erudizione. Come i suoi modi erano naturali e schivi di ogni ombra di ostentazione, così il suo parlare era sobrio, sempre essenziale” (1961, p.
Egli “non identifica il benessere economico con il bene morale” (Onida 1961, p.
▲Il suo allievo Ugo Caprara lo descrive così: “… vestiva sempre con sobria distinzione.. dietro le lenti terse, gli occhi chiari, sempre illuminati da una luce interiore,… alto, asciutto, mai lo vidi incurvarsi nelle spalle… con tutti era semplice e affabile... lo si avvertiva consapevole della sua forza d’ingegno, della sua meditata preparazione, della sua illuminata erudizione. Come i suoi modi erano naturali e schivi di ogni ombra di ostentazione, così il suo parlare era sobrio, sempre essenziale” (1961, p. 301).
Il suo rigore morale e la tempra caratteriale giocano un ruolo chiave. Caprara ricorda: “ciò che tutti abbiamo potuto amare ed ammirare in lui, è stata la sua forza morale, che gli permise di sostenere le proprie convinzioni con un ardire, impregnato dall’idea dell’umanità e superiore a qualsiasi conformismo.” (Caprara 1961, p.
Trascorre il suo tempo in famiglia, donando e ricevendo amore e attenzione; “sente fortemente gli affetti familiari, lontano dalle manifestazioni di vita mondana” (Onida 1961, p.
▲Egli “non identifica il benessere economico con il bene morale” (Onida 1961, p. 354) e pone il primo a guida e orientamento delle sue scelte, personali e professionali. Impronta la sua vita ai valori morali di integrità, impegno, senso di responsabilità, prodigandosi per la ricerca del bene comune, mai anteponendo il proprio interesse personale: egli “disdegna cariche, onori e facili guadagni” (Onida 1961, p. 354), è “ligio al dovere più austero, mai compensato in misura adeguata alla qualità dei compiti svolti” (Caprara 1961, p. 304). In tale prospettiva, Zappa rende testimonianza, nella vita, dei propositi e degli orientamenti del suo stesso pensiero scientifico.
▲Il suo rigore morale e la tempra caratteriale giocano un ruolo chiave. Caprara ricorda: “ciò che tutti abbiamo potuto amare ed ammirare in lui, è stata la sua forza morale, che gli permise di sostenere le proprie convinzioni con un ardire, impregnato dall’idea dell’umanità e superiore a qualsiasi conformismo.” (Caprara 1961, p. 305)
▲Trascorre il suo tempo in famiglia, donando e ricevendo amore e attenzione; “sente fortemente gli affetti familiari, lontano dalle manifestazioni di vita mondana” (Onida 1961, p. 355); dedica la propria vita agli studi “guidato da una base incrollabile di morale cristiana” (Masini 1966, p. 2).
Dalla propria famiglia, estende gli affetti alla famiglia dei discepoli: è pronto a condividere, con loro, gli eventi più importanti della sua vita, ma con riservatezza, e senza enfatizzazioni. Caprara (1961) ricorda come, una sera d’estate, al termine di una seduta di esami, nella vecchia sede della Bocconi, seduti al tavolo di una modesta trattoria, gli comunica di essersi unito in matrimonio con una dolce creatura… poi prende a parlare d’altro.
In un tale rapporto, non vengono meno la sua attenzione e la guida paterna: “mentre li esorta a mantenersi sempre alacri, vigila sul cammino morale della loro vita. È il forte amico di loro tutti, anche nelle ore tristi” (Caprara 1961, p.
I suoi allievi danno testimonianza, nei loro numerosi scritti, della sua alta statura di uomo e di scienziato. “Sempre egli si manifestava a noi come il simbolo di una vita di eccezione, nella quale il sapere si integra di luci spirituali e di caldi sentimenti di bene” (Caprara 1961, p.
▲In un tale rapporto, non vengono meno la sua attenzione e la guida paterna: “mentre li esorta a mantenersi sempre alacri, vigila sul cammino morale della loro vita. È il forte amico di loro tutti, anche nelle ore tristi” (Caprara 1961, p. 303).
▲I suoi allievi danno testimonianza, nei loro numerosi scritti, della sua alta statura di uomo e di scienziato. “Sempre egli si manifestava a noi come il simbolo di una vita di eccezione, nella quale il sapere si integra di luci spirituali e di caldi sentimenti di bene” (Caprara 1961, p. 304).
==Le pubblicazioni di G. Zappa==
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== Collegamenti esterni ==
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/gino-zappa/ Zappa, Gino] la voce nella ''Treccani.it L'Enciclopedia Italiana''. <small>URL visitato il 21 febbraio 2013.</small>
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