Hugo Wolf: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Sebbene la propaganda nazionalistica prima, e nazionalsocialista poi, abbiano insistito fino agli anni '40 (influenzando anche le biografie più accreditate, come quella di Frank Walker), sulla discendenza tedesca della famiglia Wolf da parte di padre, studi e ricerche più recenti hanno appurato che gli avi del compositore erano sloveni da entrambe le parti (Vouk il cognome del bisnonno paterno, Orehovnik quello del bisnonno paterno). I nonni furono i primi a trasformare i cognomi nella versione tedesca, Wolf e Nußbaumer, con i quali furono registrati i nomi del padre e della madre del compositore, Philipp Wolf (1828-1887) e Katharina Nussbaumer (1824-1877). Quest'ultima era nata a [[Malborghetto-Valbruna]], attualmente in territorio italiano.<ref>Cfr. ad es. Christa Höller, "Hugo Wolf und seine Familie", in ''Hugo Wolf - Zwischen Mythos und Realität'', a cura di Leopold Spitzer, Vienna, Musikwissenschaftlicher Verlag, 2013</ref>
Quarto di sette figli (Modesta, Adrienne, Max, Hugo, Gilbert, Katharina, Adrienne), Hugo iniziò gli studi musicali con il padre, e a cinque anni prese le prime lezioni di pianoforte e teoria alla locale scuola elementare. Nel 1868 assistette per la prima volta a una rappresentazione operistica (il ''[[Belisario (opera)|Belisario]]'' di [[Gaetano Donizetti|Donizett]]<nowiki/>i), restandone fortemente impressionato. Tra il 1870 e il 1875 ebbe una carriera scolastica assai discontinua e problematica. Solo nel [[1875]], vincendo le resistenze paterne, poté iscriversi al conservatorio di Vienna, dove strinse amicizia con [[Gustav Mahler]], con il quale condivise per qualche tempo un appartamento. Insofferente alla formazione accademica (Robert Fuchs e Franz Krenn furono i suoi insegnanti), uscì dal conservatorio due anni dopo, vivendo da quel momento in condizioni economiche assai difficili. In quel periodo sopravviveva dando lezioni private e grazie all'aiuto della famiglia e di una rete di amicizie nell'ambiente musicale e intellettuale viennese. In particolare, fu il precettore musicale dei figli del Dottor [[Joseph Breuer]], uno dei padri della psicanalisi moderna e co-autore con [[Sigmund Freud]] degli ''Studi sull'Isteria'' (1895). Risale al 1875 una delle sue esperienze più memorabili, l'incontro con il suo idolo [[Richard Wagner]] all'Hotel Imperial di Vienna.<ref>Cfr. la cronaca dell'episodio nelle lettere alla famiglia tradotte in appendice a Erik Battaglia, ''I Lieder giovanili di Hugo Wolf'' (vedi bibliografia)</ref> A quegli anni risalgono le prime composizioni: esperimenti nella forma sonata, cori (composti anche seguendo le indicazioni di [[Hans Richter (direttore d'orchestra)|Hans Richter]]), e soprattutto Lieder.
Nel [[1881]] ottenne un posto come vice [[maestro di cappella]] a [[Salisburgo]], ma lo lasciò dopo soli due mesi.
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Nel [[1887]], non appena lasciato il posto di critico, compose uno dei primi capolavori, la ''Serenata Italiana'' per quartetto d'archi. La morte del padre, pochi giorni dopo, lo gettò in un lungo periodo di disperazione. All'inizio del 1888, dopo che le sue prime raccolte di Lieder furono pubblicate grazie all'intervento dell'amico Friedrich Eckstein, trovò la via e l'ispirazione per una serie di creazioni che cambiarono radicalmente la storia stessa del Lied tedesco. Nell'arco di meno di due anni compose il volume di Lieder su poesie di Mörike, quello su poesie di Goethe, il ''Canzoniere Spagnolo'', il primo volume del ''Canzoniere Italiano'', per un totale di oltre 170 Lieder, componendo spesso due o tre Lieder al giorno. Le lettere di quei mesi, in particolare quelle alla musa e amante Melanie Köchert, danno conto di un'euforia creativa senza precedenti.
A questi anni così produttivi fecero seguito anni di depressione e scarsa ispirazione, cui si aggiungevano le consuete difficoltà economiche. Solo nel 1896 riuscì a comporre il secondo volume del ''Canzoniere Italiano''. Nel marzo del 1897 scrisse i suoi ultimi tre Lieder, su poesie di [[Michelangelo Buonarroti]] tradotte in tedesco da Walter Robert-tornow. A quell'epoca la sua fama di compositore, anche grazie alla continua opera di proselitismo e propaganda dei suoi amici più influenti (in particolare Joseph e Franz Schalk), aveva cominciato a consolidarsi e a varcare i confini dell'Austria. Furono fondate Società Hugo Wolf a Stoccarda e a Vienna.
Nel [[1896]] venne rappresentata a [[Mannheim]] l'opera ''[[Il Corregidor]]'', composta in pochi mesi dopo anni di vana ricerca di un libretto. L'opera, tratta da "[[Il cappello a tre punte (romanzo)|Il cappello a tre punte]]" di [[Pedro Antonio de Alarcón|P. Alarcòn]], ottenne un buon successo, ma non è mai entrata nel repertorio corrente dei teatri d'opera tedeschi. Nel 1897 Wolf intendeva proseguire su quella stessa falsa riga con l'opera ''[[Manuel Venegas]]'', di cui tuttavia riuscì a completare solo parte del primo atto. Nel settembre 1897 un attacco maniacale dovuto al progredire dell'infezione sifilitica contratta circa venti anni prima, costrinse gli amici a far ricoverare Wolf in una clinica privata di Vienna. Dimesso agli inizi del 1898 per un'apparente remissione della malattia, fece un viaggio nell'Italia del nord e poi si ritirò a Traunkirchen, dove nell'autunno tentò il suicidio nel lago di Traun.
Venne quindi internato in [[manicomio]] fino alla morte avvenuta cinque anni più tardi.
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* Quartetto Hugo Wolf [http://www.hugowolfquartett.com/]
* The Lied and Art Song Texts Page created and mantained from Emily Ezust [Texts and translations of Wolf's Lieder in various languages [http://www.recmusic.org/lieder/w/wolf.html]
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