Enrico Russo: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Nato nel [[1895]] a [[Napoli]], lavorò come operaio [[metallurgia|metallurgico]], impegnandosi presto
Nel dicembre [[1926]], in seguito alla condanna a tre anni e mezzo di confino, emigrò clandestinamente a [[Marsiglia]] dove, passato al [[Partito Comunista Francese]], con [[Nicola Di Bartolomeo]] e [[Mario La Rocca]] fu membro del comitato regionale dei gruppi comunisti di [[lingua italiana]]. Espulso dalla Francia, trovò rifugio in [[Belgio]] dove, escluso dal
Allo scoppio della guerra (settembre [[1939]]), fu arrestato a [[Bruxelles]], dove viveva in grande miseria e internato nel campo francese di [[Saint-Cyprien (Pirenei Orientali)|Saint-Cyprien]], sulla costa mediterranea, vicino al confine spagnolo. Il 14 luglio [[1940]], fu consegnato ai [[Fascismo|fascisti]] italiani. Confinato alle [[Isole Tremiti]], riebbe la libertà nel settembre [[1943]] e, recatosi a Napoli, in ottobre fu uno dei protagonisti della cosiddetta scissione di Montesanto, che per alcuni mesi divise il [[Partito Comunista Italiano|PCI]]. Svolse un importante ruolo nella rifondazione della [[Confederazione Generale del Lavoro]] (''CGL rossa''), di cui fu segretario e direttore del giornale “Battaglie Sindacali”, fino a quando, nel settembre [[1944]], il [[Partito Comunista Italiano]] (PCI), il [[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria]] (PSIUP) e la [[Democrazia Cristiana]] (DC) imposero il nuovo sindacato, la [[Confederazione generale italiana del lavoro]] ([[CGIL]]), in nome del Patto di Roma, che essi avevano siglato il 3 giugno [[1944]], costringendo la ''CGL rossa''
In seguito a questi avvenimenti, Enrico Russo rifiutò le cariche pubbliche che gli venivano proposte (tra cui il Ministero del Lavoro) e ruppe i rapporti con il [[Partito Comunista Italiano|PCI]], accentuando i propri sentimenti anti-[[Stalinismo|stalinisti]]. Passato allo PSIUP, con la scissione di [[palazzo Barberini]] (XXV Congresso dello PSIUP, 5-15 gennaio [[1947]]), entrò nel [[Partito Socialista Democratico Italiano|Partito Socialista dei Lavoratori Italiani]] di [[Giuseppe Saragat]] e fece parte della sua direzione nazionale. Dal [[1953]] al [[1955]] diresse la rivista “Battaglia Socialista”. Morì a Napoli nel [[1973]].
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== Bibliografia ==
*Clara De Marco, ''La costituzione della Confederazione Generale del Lavoro e la scissione di "Montesanto" (1943-1944)'', in "Giovane Critica", n. 27, estate 1971.
*Antonio Alosco, ''Alle origini del sindacalismo, La ricostruzione della CGL
*Arturo Peregalli, ''L'altra Resistenza. Il PCI e le opposizioni di sinistra in Italia 1943-1945'', Graphos, Genova, 1991.
*Fausto Bucci, Rossano Quiriconi (a cura di), collaborazione di Claudio Carboncini, ''La vittoria di Franco è la disfatta del proletariato – Mario De Leone e la rivoluzione spagnola'', La Ginestra – Comitato pro ex Ilva, Follonica, 1997.
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