Labid: differenze tra le versioni

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Sappiamo che, ancor giovane, si recò con una delegazione della sua [[tribù]] ad [[al-Hira|al-Hīra]] per patrocinare le ragioni della sua tribù, i Banū ʿĀmir b. Ṣaʿṣaʿa, davanti al re Abū Qābūs al-Nuʿmān (m. 602) al cui cospetto recitò un [[rajaz]] satirico, poesia che convinse il sovrano delle regioni dei contribuli di Labīd.
 
La conversione all’all'[[Islam]] sarebbe avvenuta nel 630 circa quando, sempre con una delegazione, si recò a [[Medina]] per stringere un’alleanzaun'alleanza con il profeta [[Maometto]], incontro che segnò la sua vita. Infatti si convertì all’Islamall'Islam e, secondo alcune tradizioni, smise di comporre versi, notizia messa in dubbio da alcuni studiosi come [[Carl Brockelmann]], dato che in molti suoi versi si riscontrano tracce di motivi coranici. Comunque in punto di morte, avvenuta a [[Kufa]] dove si era da tempo ritirato, indirizzò alle figlie alcuni versi in cui le sollecitava a non piangerlo, ma a ricordare le sue virtù.
 
Il suo ''[[diwan|dīwān]]'' comprende 55 poesie e numerosi frammenti per un totale di 1.100 versi. Si tratta in gran parte, come è evidente anche nella sua ''[[Mu'allaqat|muʿallaqa]]'' di poesia in cui il poeta celebra le lodi della sua tribù.