Lucio Quinzio Flaminino: differenze tra le versioni

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Fu eletto [[console (storia romana)|console]] nel [[192 a.C.]] con [[Gneo Domizio Enobarbo (console 192 a.C.)|Gneo Domizio Enobarbo]], grazie ai suoi successi con la flotta nella guerra contro Filippo ed il suo recente trionfo.
 
Nel [[184 a.C.]] fu costretto a dimettersi dalla carica di senatore da [[Marco Porcio Catone|Catone il Censore]], perché accusato di aver fatto crudelmente giustiziare un nobile, appartenente alla popolazione dei [[Boi]], mentre era [[proconsole]] della [[Gallia cisalpina]]. Secondo l’l'[[annali]]sta [[Valerio Anziate]] la condanna venne comminata per soddisfare il capriccio di una donna, con cui Flaminio stava banchettando, che voleva assistere all'esecuzione. Nella versione della storia resa da [[Tito Livio]], invece, non è una donna la responsabile della richiesta ma un amasio di nome Filippo<ref>Dall'introduzine alle ''Controversiae'' di [[Seneca il Vecchio]] nel testo di A. Perutelli, G. Paduano, E. Rossi, ''Storia e testi della letteratura latina'', Zanichelli, 2010</ref>.
 
Questo episodio fu uno dei più importanti durante il conflitto tra [[Circolo degli Scipioni|gli Scipioni]] ed i loro oppositori guidati da Catone.