Ctesifonte (oratore): differenze tra le versioni

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Nonostante le iniziative sfortunate contro [[Filippo II di Macedonia]] e [[Alessandro Magno]], gli Ateniesi rispettavano [[Demostene]]. Nel [[336 a.C.]] Ctesifonte<ref>''Enciclopedia Treccani'' alla voce corrispondente</ref> propose che Atene rendesse onore al suo amico [[Demostene]] per i servigi resi alla città conferendogli, secondo l'usanza, una corona d'oro ma, sei anni dopo, tale proposta divenne una questione politica quando [[Eschine]] accusò pubblicamente di irregolarità Ctesifonte coll'orazione ''Contro Ctesifonte'' in quanto si onorava un magistrato ancora in carica e, soprattutto, perché la politica di Demostene era stata tutt'altro che buona per Atene.<ref>{{Treccani|ctesifonte}}</ref>
 
Nell'orazione ''Sulla Corona'' Demostene difese efficacemente Ctesifonte attaccando i sostenitori della pace con la [[Regno di Macedonia|Macedonia]], affermando di non essere pentito per le sue azioni ed insistette sul fatto che l'unico obbiettivoobiettivo della sua politica fosse il prestigio e l'ascesa del proprio paese.
 
Eschine, sebbene avesse addotto obiezioni valide dal punto di vista giuridico, fu sconfitto e costretto all'esilio.<ref name="Duncan">A. Duncan, ''Performance and Identity in the Classical World'', p.70.</ref>.