Ya'qub ibn al-Layth al-Saffar: differenze tra le versioni

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Sembra che l'esperienza fatta nell'uso delle armi e nella conduzione di uomini lo abbia poi convinto a organizzare una formazione armata in grado di offrire i suoi servizi di protezione ai cittadini e ai contadini nei confronti delle bande di cui egli stesso sembra avesse fatto parte.
 
Divenne una sorta di "signore della guerra" e assunse il controllo del Sīstān, all'incrocio delle attuali frontiere del [[Pakistan]], dell'[[Afghanistan]] e dell'[[Iran]], da cui mosse poi per conquistare la maggior parte dell'Iran, minacciando lale regioni a est e a ovest.
 
Nell'871, passando per [[Balkh (città)|Balkh]], raggiunse [[Bamiyan|Bāmiyān]], che saccheggiò, dando fuoco ai tempi buddisti e asportandone le statue per umiliare i seguaci di quella religione, ancora abbastanza numerosi nella regione. Marciò poi su [[Kabul]], da dove espulse gli [[Hindu-Shahi]], che controllavano le attuali province afghane di [[Kapissa]], Kabul, [[Laghmān]] e, senza dubbio, di [[Nangarhār]] e dell'antica [[Aracosia]] ([[Kandahar]]).