Badr bin Sa'ud Al Sa'ud: differenze tra le versioni
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== Esilio ==
Nel 1964, re Sa'ud è stato costretto all'esilio a [[Ginevra]], in [[Svizzera]], e poi in altre città europee. Nel 1966, Sa'ud è stato invitato da [[Gamal Abd el-Nasser]] a vivere in Egitto. Un altro rapporto afferma che l'ex sovrano si recò nel paese sotto la protezione di Nasser già nel 1965 e che vi rimase fino al 1967.<ref name=succ>{{cita libro|cognome=Kechichian|nome=Joseph A.|titolo=Succession in Saudi Arabia|anno=2001|editore=Palgrave|città=New York|url=http://books.google.com.tr/books?id=79Fs5bLPgBYC&pg=PA9&lpg=PA9&dq=succession+in+saudi+arabia&source=bl&ots=YFljq6DjSQ&sig=jUyMCiI4Fo3DWpozWA8fR6pC9jY&hl=en&sa=X&ei=CuZ-T7bEK9Gp0AWAuoGTBw&redir_esc=y#v=onepage&q=succession%20in%20saudi%20arabia&f=false|accesso=6 aprile 2012}}</ref> A re Sa'ud è stato anche permesso di trasmettere propaganda su Radio Cairo.<ref name=succ/> Il principe Badr e alcuni dei suoi fratelli, come [[Khalid bin Sa'ud Al Sa'ud|Khalid]], [[Sultan bin Sa'ud Al Sa'ud|Sultan]] e [[Mansur bin Sa'ud Al Sa'ud|Mansur]], hanno sostenuto il padre nel tentativo di riconquistare il trono.<ref name=succ/>
== Attentato ==
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