Pozzallo: differenze tra le versioni

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Pozzallo
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Il suo territorio, distante 33 [[Chilometro|km]] dalla città di [[Ragusa]], confina a Nord con il comune di [[Modica]] ed a Nord-Est con il comune di [[Ispica]].
 
Il paese è affacciato sul [[mar Mediterraneo]], econ ilun territorio è totalmente pianeggiante, escludendo qualche scollinamento al confine con i comuni di [[Ispica]] e [[Modica]], dove i terreni agricoli sono prevalentemente coltivati ad oliveti.
 
== Clima ==
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== Storia ==
[[File:Pozzallo-TorreCabrera.JPG|thumb|La [[Torre Cabrera]]]]
Le attestazioni più antiche della presenza umana nei pressi della città si trovano in contrada [[Necropoli di Bellamagna|Bellamagna]], a Cozzo Rao e in contrada Carpintera. La prima si trova 2,5 chilometri a nordovest di Pozzallo, la seconda poco più di un chilometro a Nord, la terza è a ridosso del cimitero comunale. In questi siti sono state rinvenute tombe a grotticella artificiale risalenti all'età del Bronzo antico e alla [[cultura di Castelluccio]], datata tra il 2200 e il 1450 a.C. La necropoli di contrada Bellamagna è quella meglio conosciuta, mentre le informazioni sugli altri due siti sono più lacunose<ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Censimento dei siti dell’antica età del bronzo nel territorio modicano, in Archivum Historicum Mothycense, n. 5, 1989; V.G. Rizzone, A. M. Sammito, Indagine topografica dei siti dell'antica età del bronzo nel territorio modicano, in Aitna 4, 2010, pp. 56-57</ref>.

In [[contrada Porrello]], situata tre chilometri ad est di Pozzallo, sorgeva probabilmente un emporion di età arcaica ed è attestata una necropoli [[Tarda antichità|tardoantica]]<ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Stato e prospettive delle ricerche archeologiche a Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, p. 72; M. Frasca, Archeologia degli Iblei, 2015, p. 98</ref><ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Stato e prospettive delle ricerche archeologiche a Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, p. 72; M. Frasca, Archeologia degli Iblei, 2015, p. 98</ref>. Nel [[1908]] fu inoltre ritrovato in un terreno di proprietà del marchese (e in seguito [[podestà]]) [[Corrado Tedeschi (marchese)|Corrado Tedeschi]] un recipiente con all'interno 600 [[monete romane]]. Circa 400 di esse furono trafugate, mentre le restanti 229 furono studiate da Orsi, che le datò tra il [[72]] e il [[249]] d.C<ref name=pozzallo/>.Ad epoca [[Tarda antichità|tardoantica]] risale una necropoli costituita da due ipogei con [[Arcosolio|arcosoli]] monosomi e polisomi e da tombe a fossa<ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, pp. 128-129</ref>. [[Ipogeo|Ipogei]] tardoantichi, alterati da costruzioni successive, sono presenti anche in contrada Carpintera<ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Nuove aggiunte a "Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica, in Archivum historicum mothycense, 13, 2007, p. 38</ref>, mentre quelli situati in alcune delle vie centrali della città sono stati distrutti o occultati dallo sviluppo urbanistico<ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Aggiunte e correzioni a Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica, in Archivum historicum mothycense, 10, 2004, p. 127</ref>. Reperti risalenti al IV secolo d.C. provengono dalla zona centrale della città<ref>V. G. Rizzone, A. M. Sammito, Terze aggiunte a "Carta di distribuzione dei siti tardo-antichi nel territorio di Modica", in Archivum historicum mothycense, 16-17, 2010-2011, pp. 213-214</ref>. Resti di età medievale, forse risalenti al XII secolo e probabilmente attribuibili a fornaci, furono rinvenuti dall'archeologo trentino [[Paolo Orsi]] nella zona tra Pozzallo e [[Santa Maria del Focallo]],<ref name="pozzallo">{{cita|Rogasi, 1982}}. Relativamente alla tomba e ai soldati messeni, nessuna prova è citata a supporto di tali affermazioni. Cfr. Nicola Bruno, Indagine Topografica, p. 42, in Grazia Dormiente, Pozzallo: città mediterranea, 1991</ref>.

Alla fine del [[XIX secolo]] fu ritrovata nella zona dello ''Scaro'' un'antica tomba [[Messeni|messena]], risalente alla [[terza guerra messenica]] e appartenente ad un re; la zona infatti divenne luogo di rifugio per i soldati messeni sconfitti, che ivi si stabilirono in capanne di fango<ref name=pozzallo/>.
Verso la fine del [[XIV secolo]] della zona compresa tra [[Capo Passero]] e [[Punta Regilione]] si interessò [[Manfredi III Chiaramonte]], [[Contea di Modica|conte di Modica]]. Nella zona erano presenti dei magazzini in disuso, che Manfredi aveva intenzione di valorizzare per costruire un porto strategico per la rotta verso [[Malta]]<ref name=pozzallo/>.

Tuttavia nel [[1391]] Manfredi morì e il progetto fu ripreso da suo figlio [[Andrea Chiaramonte|Andrea]], che costruì un ''Caricatore'', un complesso di magazzini che comprendeva pontili e scivoli per l'imbarco di merce (specialmente [[frumento]]) sui velieri<ref name=pozzallo/>.<br />
In seguito [[Martino I di Aragona]] ordinò l'invasione della [[Sicilia]] e mise a capo delle truppe [[Bernardo Cabrera]] che nel [[1392]] conquistò l'Isola e fece decapitare Andrea per alto tradimento; per premiarlo, il re aragonese lo nominò Grande Ammiraglio del Regno di Aragona e gli concesse il territorio della [[Contea di Modica]]. Cabrera ampliò il caricatore e costruì la ''piana dei fossi'', una serie di fossati capaci di contenere migliaia di ''salme'' di frumento<ref name=pozzallo/>. Quando morì, la contea passò al figlio [[Giovanni Bernardo Cabrera]], che chiese l'autorizzazione per poter costruire una torre di difesa per difendere la zona dalle incursioni dei [[Pirateria|pirati]], che solevano nascondersi nelle rade di Raganzino, Maganuco e Cala Brigantina; il Decreto di Erezione della Torre è datato [[1429]] ad opera di [[Tommaso Fazello]], che attribuisce erroneamente la costruzione a Bernardo e non al figlio Giovanni Bernardo<ref name=pozzallo/>. La [[Torre Cabrera (Pozzallo)|Torre del Pozzallo]], in seguito denominata Cabrera, aveva mura esterne spesse due metri ed era lambita dal mare su un lato. Lì prestavano servizio soldati e artiglieri e sulle sue terrazze erano piazzati cannoni di diverso calibro, mentre i cavalleggeri sorvegliavano la costa<ref>{{Citazione|''Alla Torre del Puzzallo vi stanno quattro uomini a guardia, et hanno tre smerigli di bronzo, et alcuni falconetti, moschettini, archibugi, et scoprendo vascelli fanno segni, però sarebbe bene innanzi per la parte di mare farni una piattaforma''|[[Camillo Camilliani]], ''Descrizioni del litorale siculo'', [[1583]]}}</ref>.<br />
In quel periodo un ignoto autore siciliano scrisse che ''Puzzallo è, fra li caricatori di frumento, mediocre'', facendo intendere che il caricatore pozzallese era poca cosa rispetto ai porti siciliani più importanti ([[Palermo]], [[Siracusa]], [[Catania]] e [[Messina]])<ref name=pozzallo/>.<br />
 
Oltre al frumento, dal cariatore venivano esportati anche [[canapa]], [[orzo (alimento)|orzo]], [[carrubba|carrubbe]], carbone e legname<ref name=pozzallo/><ref>"''al caricatore di Pozzallo i maltesi soglion caricar le navi di carbone e di legna''", come scrisse [[Jean Lévesque de Burigny]] nel [[XVIII secolo]]</ref>.<br />
Il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVII secolo]] furono secoli difficili per la piccola borgata: si susseguirono quattro epidemie di peste ([[1576]]<ref>Che, secondo Placido Carrafa sterminò la popolazione</ref>, [[1622]], [[1626]] e [[1631]]), tre carestie ([[1581]], [[1590]] e [[1672]]), tre invasioni di cavallette ([[1616]], [[1637]] e [[1666]]) e due alluvioni ([[1619]] e [[1622]]), che decimarono la popolazione<ref name=pozzallo/>. Tuttavia l'evento più devastante è stato il [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto del 1693]], che fece crollare interamente la Torre (che già dava segni di cedimento)<ref name=pozzallo/>. L'artiglieria che venne recuperata dalle macerie fu spostata sulla scogliera tra ''Pietre Nere'' e [[Santa Maria del Focallo]], lasciando via libera ai pirati per poter saccheggiare la borgata<ref name=pozzallo/>. Dopo mesi di proteste da parte degli abitanti, stanchi dei continui saccheggiamenti, la Torre fu ricostruita con l'aggiunta di una grande piattaforma merlata affacciata sul mare<ref>Come auspicato da [[Camillo Camilliani]], vedasi [[#cite_note-5|la nota 5]]</ref> e una serie di [[contrafforte|contrafforti]], per dare maggiore stabilità<ref name=pozzallo/>. Dopo una serie di terremoti, la Torre fu ulteriormente rinforzata con delle spranghe di ferro che ne cingevano le mura; tuttavia esse furono rimosse durante la ristrutturazione del [[1960]]<ref name=pozzallo/>.<br />
All'inizio del [[XVIII secolo]] scoppiò la polveriera, sita all'ultimo piano della torre, che danneggiò la struttura e che scagliò alcuni massi sulle abitazioni; la torre fu subito ricostruita, ma ormai aveva perso la sua funzione strategica: le incursioni dei pirati non avevano più luogo da decenni e la ricostruzione aveva uno scopo estetico più che difensivo<ref name=pozzallo/>.
[[File:Magazzini Caricatore Pozzallo Balata.jpg|thumb|I magazzini del Caricatore negli anni cinquanta, prima della completa demolizione]]
 
Con la fine del [[feudalesimo]] in Sicilia il caricatore perse importanza e, negli ultimi anni del [[XIX secolo]], fu quasi totalmente demolito (fu completamente abbattuto sul finire degli anni sessanta) per lasciare spazio alle abitazioni, che man mano aumentavano di numero: l'agglomerato urbano era costituito in un primo tempo da poche centinaia di persone fra soldati e pescatori, ma ben presto con l'incremento delle attività marittimo-commerciale arrivò a triplicarsi e a passare, da borgata dipendente da Modica, a comune autonomo in data 12 giugno [[1829]], con decreto di [[Francesco I di Borbone]], Re delle Due Sicilie<ref>{{Citazione|La borgata detta ''il Pozzallo'', attualmente dipendente dal Comune di [[Modica]], è eretta in separato Comune|[[Francesco I di Borbone]], decreto del 12 giugno [[1829]] }}</ref>. Il primo dato certo sulla popolazione di Pozzallo risale al [[1831]] e parla di 1787 residenti: prima di allora fu infatti fatta confusione con gli abitanti di [[Palazzolo Acreide]], generando dati errati ottenuti dalla somma degli abitanti delle due località<ref name=pozzallo/>.
 
Il primo dato certo sulla popolazione di Pozzallo risale al [[1831]] e parla di 1787 residenti: prima di allora fu infatti fatta confusione con gli abitanti di [[Palazzolo Acreide]], generando dati errati ottenuti dalla somma degli abitanti delle due località<ref name=pozzallo/>.
 
Dopo la separazione da Modica, Pozzallo conobbe un decollo economico e commerciale, con la costruzione di alcune strade (la rotabile Pozzallo-Modica, la Pozzallo-[[Ispica|Spaccaforno]] e la Pozzallo-[[Scicli]], nonché, in territorio comunale, la via Scaro e il Lungomare Pietrenere<ref>Denominato durante il [[fascismo]] ''Lungomare Littorio'', ma familiarmente chiamato ''via 'ra fasòla'' (''via dei fagioli'', dal nome del rancio ricevuto dai muratori come compenso per i servizi lavorativi) dagli abitanti</ref>) e l'affermazione di alcune famiglie borghesi (i Pandolfi, i Giunta, gli Avitabile e i Polara-Tedeschi<ref>in onore di quest'ultima famiglia venne apposta nello stemma comunale una stella bianca, essendo il loro stemma famigliare composto da sette stelle</ref>) che controllavano le attività commerciali del comune<ref name=pozzallo/>.
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[[File:1 maggio 2015 Pozzallo.jpg|thumb|Piazza Rimembranza il 1º maggio [[2015]] in occasione della manifestazione indetta dai sindacati.]]
=== Istruzione ===
LaNonostante cittàun'allarmante dispersione scolastica, in particolare dopo i 13 anni, la cittadina offre due Istituti Comprensivi, dedicati rispettivamente ad "Antonio Amore" ed a "Giuseppe Rogasi". Completano l'elenco l'Istituto Tecnico Nautico, l'Istituto Tecnico Commerciale e il Liceo Scientifico.
 
=== Musica ===
{{chiarire|Il Corpo Bandistico Vincenzo Bellini, di 40 elementi, si esibisce in manifestazioni, processioni e concerti.|Rilevante? La fonte?}}
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== Economia ==
{{Cn|Essa si basa principalmente su una sviluppata vocazione marittima; presso il suo agglomerato vi è inoltre un discreto tessuto di imprese manifatturiere.}}
 
I giovani prediligono impiegarsi come braccianti agricoli e muratori, nonché nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
 
Una prospettiva lavorativa certa è infine rappresentata dal ''Centro di Accoglienza per i Rifugiati''<ref>{{cita web|url=http://www.portodipozzallo.it/centro-primo-soccorso-accoglienza-pozzallo-it.htm|titolo=Centro di primo soccorso ed accoglienza|editore=portodipozzallo.it|accesso=1º maggio 2015}}</ref>.
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{{vedi anche|Stazione di Pozzallo|Porto di Pozzallo|Eliporto di Pozzallo}}
Le strade principali extraurbane che collegano a Pozzallo sono la SP.45 per [[Modica]], la SP.46 per [[Ispica]] (e la [[Strada statale 115 Sud Occidentale Sicula|SS.115]]) e la SP.66 per [[Sampieri]] che funge anche da circonvallazione e collegamento per la [[Strada statale 194 Ragusana]]. Nel [[2015]] sono iniziati i lavori per il tratto di [[Autostrada A18 (Italia)|autostrada A18]] Rosolini-Pozzallo-Modica. Pozzallo si trova lungo la [[ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì]] e dalla sua stazione partono treni regionali per [[Ragusa]] e [[Siracusa]].
 
Dal [[porto di Pozzallo]] è presente un collegamento di linea per [[Malta]] operato dalla [[Virtu Ferries Limited]] e prospiciente il porto si trova l'[[eliporto di Pozzallo]] usato per voli charter ed [[elisoccorso]].
 
== Amministrazione ==
L'attuale sindaco è lo stimato professore Luigi Ammatuna, sostenuto da una maggioranza di [[centro-sinistra]].
 
La campagna elettorale del 2012 è balzata agli onori della cronaca per l'accordo siglato da esponenti del [[Partito Democratico]] con quelli del [[Popolo della libertà]], mirato a sostenere la candidatura del medico Roberto Ammatuna, già primo cittadino per 10 anni e membro dell'Assemblea Regionale Siciliana[17].
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
|[[1922]]
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{{curiosità}}
* Il primo cavo telefonico sottomarino del Mediterraneo venne posato nel 1954 e congiungeva Pozzallo a [[Malta]]. Era lungo 54 miglia, disponeva di 36 canali amplificati (un amplificatore sommerso), consentendo 36 conversazioni simultanee con l'Isola dei Cavalieri. Tale cavo sostituiva i precedenti due, telegrafici, di proprietà della "Cable and Wireless LTD" già acquistati per metà da Vittorio Emanuele III con Decreto Regio 2112 del 22 dicembre 1938-XVII. Era segnalato con dei pali nella zona antistante la "balata". Il cavo telefonico rimane ancora oggi adagiato sul fondo del mare pur non essendo più in uso: da anni le comunicazioni con [[Malta]] vengono gestite mediante [[Ponte radio|ponti radio]] a [[microonde]].
Il primo cavo telefonico sottomarino del Mediterraneo venne posato nel 1954 e congiungeva Pozzallo a Malta. Era lungo 54 miglia, disponeva di 36 canali amplificati (un amplificatore sommerso), consentendo 36 conversazioni simultanee con l'Isola dei Cavalieri. Tale cavo sostituiva i precedenti due, telegrafici, di proprietà della "Cable and Wireless LTD" già acquistati per metà da Vittorio Emanuele III con Decreto Regio 2112 del 22 dicembre 1938-XVII. Era segnalato con dei pali nella zona antistante la "balata".
 
Pozzallo è stato il primo comune siciliano ad avere la possibilità di scegliere la permanenza di un sindaco attraverso un referendum.
La maestra Rosa Agosta, in carica dal 5 dicembre 1993 e con un battagliero passato da militante ''comunista'', nonostante un operato che le valse addirittura la sfiducia di 19 consiglieri comunali su 20, venne miracolosamente salvata dalla maggioranza dei cittadini con il 62% dei voti.[18].
 
Il 20% dei residenti ha oltre 70 anni.
* Pozzallo è stato il primo [[Comuni della Sicilia|comune siciliano]] ad avere la possibilità di scegliere la permanenza di un sindaco attraverso un [[referendum]]: nel marzo [[1995]] il Sindaco Rosa Agosta, in carica dal 5 dicembre [[1993]], venne sfiduciata da 19 consiglieri comunali su 20, ma venne confermata dalla maggioranza dei cittadini con il 62% dei voti, che gli permise di restare in carica.<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Rosa Agosta resta sindaco di Pozzallo|rivista=Corriere Elorino|data=16 marzo 1995}}</ref>
 
== Note ==