Francesco Torraca: differenze tra le versioni

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Dopo aver perso un concorso per la cattedra di Letteratura Italiana presso l'[[Università di Padova]], nel [[1888]] fu nominato, dal ministro della Pubblica Istruzione [[Michele Coppino]], [[provveditore agli studi]] della [[provincia di Forlì]], tornando in seguito a Roma in veste di funzionario del ministero della Pubblica Istruzione. Successivamente, [[Emanuele Gianturco]], a quel tempo ministro dell'Istruzione, lo nominò Capo di Gabinetto. Soppressa dal nuovo ministro [[Nunzio Nasi]] la struttura diretta da Torraca, "gli venne offerta nel febbraio [[1902]] - espediente escogitato per compensarlo della perdita dell'ufficio - la [[Cattedra universitaria|cattedra]] di [[Letteratura comparata]] dell'[[Università Federico II di Napoli|Università Federico II]]"<ref>Amedeo Benedetti, ''Francesco Torraca nelle lettere agli amici letterati'', in "Esperienze Letterarie", a. XXXIX/1, 2014, p. 61.</ref>, esercitandone la funzione per circa vent'anni. In questo periodo Torraca si dedicò soprattutto alla lettura critica delle opere di [[Dante Alighieri]].
 
Il 3 ottobre [[1920]] il Presidente del Consiglio [[Giovanni Giolitti]] lo nominò tra i [[Senatori della XXV Legislaturalegislatura del Regno d'Italia]]. [[Antifascismo|Antifascista]] convinto, sposò le idee di [[Benedetto Croce]], con il quale ebbe un'intensa corrispondenza epistolare durata oltre quaranta anni<ref>E. Guerriero (a cura di), ''Carteggio fra Benedetto Croce e Francesco Torraca'', Congedo editore, Galatina 1979.</ref>. Nel [[1928]] abbandonò l'insegnamento e si ritirò a vita privata. Affetto per diversi anni da problemi di salute, si spense il 15 dicembre [[1938]], all'età di 85 anni. Nel [[1968]], il comune di Pietrapertosa fece innalzare un monumento in suo onore, collocato in un giardino davanti alla casa natale.
 
==Opere scelte==