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{{Ecoregione
|nome = Deserto costiero dell'Eritrea
|nome =Steppa e boscaglie del Sahara settentrionale
|nomeoriginale =NorthEritrean Saharancoastal steppe and woodlandsdesert
|immagine = Oued_massa.JPG
|didascalia =
|ecozona = palearticaafrotropicale
|bioma = 13
|codice_WWF = PA1321AT1304
|superficie =1,675,300 4440
|conservazione =2 1
|stati ={{ALGERI}}, {{EGY}}, {{LBY}}, {{MAR}}, {{MRT}}, {{ESH}}, {{TUNDJI}}
|mappa = Ecoregion_PA1321AT1304 map.svgpng
|descrizione_mappa = Mappa dell'ecoregione
|sito = http://www.worldwildlife.org/ecoregions/pa1321at1304
}}
 
LaIl '''steppadeserto ecostiero boscaglie del Sahara settentrionaledell'Eritrea''' è un'[[ecoregione]] dell'[[ecozona palearticaafrotropicale]], definita dal [[WWF]] (codice ecoregione: PA1321AT1304), che costituiscesi estende lungo la frontieracosta settentrionaleafricana edello occidentalestretto di [[Bab el-Mandeb]], deltra [[SaharaEritrea]] e [[Gibuti]]<ref name=WWF>{{cita web | titolo =Eritrean Northcoastal Saharandesert steppe and woodlands | opera = Terrestrial Ecoregions | editore = World Wildlife Fund | url = http://www.worldwildlife.org/ecoregions/pa1321 at1304| accesso = 311 dicembre 2016gennaio 2017| lingua = en}}</ref>.
 
== Territorio ==
Questa ecoregione è situata lungo le coste di Eritrea e Gibuti che si affacciano sul [[mar Rosso]], e comprende alcuni gruppi di isole al largo, come le Sept Frères appartenenti al Gibuti. Il clima è caldo e arido, con precipitazioni medie annue inferiori ai 100 mm, anche se le precipitazioni sono estremamente variabili da un anno all'altro. La regione sperimenta temperature massime medie dell'ordine dei 33 °C, e presenta le temperature minime medie più alte dell'Africa (27 °C). Il basamento roccioso è costituito da lave vulcaniche che dall'[[Acrocoro Etiopico|acrocoro etiopico]] raggiungono il mar Rosso, seppellite da uno strato di regosol. Il paesaggio consiste in una piatta pianura ricoperta di sabbia o ghiaia situata al di sotto dei 200 metri di altitudine, interrotta ogni tanto da affioramenti rocciosi. La linea costiera è un susseguirsi di aree rocciose (come nei dintorni di Ras Siyan nel Gibuti), antiche barriere coralline rimaste esposte alla bassa marea e spiagge sabbiose. La popolazione umana della regione è molto scarsa e gli insediamenti permanenti sono pochi, per lo più villaggi di pescatori sparsi lungo la costa nei pressi delle insenature.
È un'ecoregione di [[deserto]] che occupa 1.675.300 chilometri quadrati lungo il margine settentrionale e occidentale del Sahara. Comprende quasi l'intero [[Sahara Occidentale]], il nord e l'ovest della [[Mauritania]], il sud-est del [[Marocco]], il centro dell'[[Algeria]], il sud della [[Tunisia]], il centro-nord della [[Libia]] e il nord dell'[[Egitto]].
 
== Flora ==
Pur essendo situata quasi sempre nell'entroterra, questa ecoregione può spingersi anche in zone costiere se le precipitazioni sono scarse. In Marocco, Algeria e Tunisia costituisce la fascia di transizione tra l'area mediterranea e il deserto vero e proprio.
La vegetazione è costituita da una steppa in cui crescono specie erbacee, come ''[[Aerva javanica]]'', ''[[Cymbopogon schoenanthus]]'', ''[[Panicum turgidum]]'' e ''[[Lasiurus scindicus]]'', alberi sparsi di ''[[Acacia tortilis]]'' e ''[[Acacia asak]]'' e cespugli di ''[[Rhigozum somalense]]'' e ''[[Caesalpinia erianthera]]''. Lungo la costa, vi sono distese di vegetazione alofila, e le poche insenature riparate sono ornate da formazioni di mangrovie come ''[[Rhizophora mucronata]]'', ''[[Ceriops tagal]]'' e ''[[Avicennia marina]]''. Nell'entroterra, la vegetazione sfuma pian piano nell'ecoregione delle [[praterie e boscaglie xerofile dell'Etiopia]].
 
Il clima è caldo e le precipitazioni scarse, in media tra i 50 e i 100 mm annui, che cadono generalmente tra ottobre e aprile; tuttavia, specialmente nel sud, accade di frequente che trascorrano interi anni senza che cada una sola goccia di pioggia. A causa delle temperature che raggiungono i 40-45 °C, il tasso di evaporazione è molto superiore a quello delle precipitazioni.
 
== Flora ==
Nelle depressioni e nelle aree interdunali crescono cespugli (''[[Retama raetam]]'', ''[[Ziziphus lotus]]'', ''[[Genista saharae]]'', ''[[Calligonum comosum]]'') e alcuni alberi (''[[Acacia raddiana]]'', ''[[Acacia seyal]]'', ''[[Pistacia atlantica]]'', ''[[Tamarix aphylla]]'', ''[[Calligonum azel]]'', ''[[Calligonum arich]]''). Nelle depressioni dei ''dayas'' e degli ''uidian'', esistono endemismi come ''[[Panicum turgidum]]'', ''[[Pituranthos]]'' sp., ''[[Neurada procumbens]]'', ''[[Anastatica hyrochuntina]]'' o ''[[Astragalus gombo]]''. Le ''hammada'' spesso presentano loro specie endemiche, come ''[[Pituranthos chloranthus]]'', ''[[Helianthemum lippii]]'', ''[[Gymnocarpos decander]]'', ''[[Helianthemum kahiricum]]'', ''[[Anabasis aretioides]]'' e ''[[Arthrophytum schmittianum]]''<ref name=WWF/>.
 
== Fauna ==
L'ecoregione è caratterizzata da un numero di mammiferi endemici del Sahara che occupano areali molto localizzati nei sistemi di dune. La maggior parte di essi sono specie di piccole dimensioni, tra cui il gerboa tetradattilo (''[[Allactaga tetradactyla]]''), il gerbillo campestre (''[[Gerbillus campestris]]''), il gerbillo di James (''[[Gerbillus jamesi|G. jamesi]]''), il gerbillo pallido (''[[Gerbillus perpallidus|G. perpallidus]]''), il gerbillo codacorta minore (''[[Gerbillus simoni|G. simoni]]''), il gerbillo delle sabbie (''[[Gerbillus syrticus|G. syrticus]]''), il gerbillo dalla coda grassa (''[[Pachyuromys duprasi]]'') e il merione di Shaw (''[[Meriones shawi]]''). Altri mammiferi piuttosto numerosi sono il gundi comune (''[[Ctenodactylus gundi]]'') e il gundi del Sahara (''[[Ctenodactylus vali]]''). Tra gli ungulati diffusi nell'ecoregione vi sono la gazzella del deserto (''[[Gazella dorcas]]''), endemica del Sahara, la gazzella di Cuvier (''[[Gazella cuvieri]]''), endemica del Sahara settentrionale e dell'area del Maghreb, e la gazzella bianca (''[[Gazella leptoceros]]'').
 
Nonostante la diversità dei rettili sia relativamente elevata, il numero di specie endemiche è inferiore rispetto a quello riscontrabile nelle aree semidesertiche dell'Africa meridionale. Qui vivono solo due rettili presenti solamente qui (''[[Agama mutabilis]]'' e ''[[Tropiocolotes nattereri]]''). Tra i rettili più comuni figurano la vipera cornuta (''[[Cerastes cerastes]]'') e il varano del deserto (''[[Varanus griseus]]''). Naturalmente, data l'aridità della regione, gli anfibi sono molto scarsi e non vi sono specie di particolare interesse, fatta eccezione per ''[[Bufo brongersmai]]'', confinato alle regioni costiere del Nordafrica.
 
In passato, la fauna di questa ecoregione era molto più ricca, in quanto comprendeva anche un certo numero di grandi mammiferi e uccelli che da allora sono scomparsi a causa dell'uomo. La gazzella del deserto era frequente nell'area fino agli anni '50, ma attualmente è divenuta piuttosto rara. Inoltre, il cinghiale (''[[Sus scrofa]]''), che era solito vivere lungo gli ''uidian'', e il ghepardo (''[[Acinonyx jubatus hecki]]''), ancora presente nella regione fino a 20 anni fa, sono probabilmente scomparsi dalla zona. Tra gli altri carnivori che sono notevolmente diminuiti di numero a partire dagli anni '60 ricordiamo il fennec (''[[Vulpes zerda]]'') e la iena striata (''[[Hyaena hyaena]] barbara''). Con la diminuzione dei predatori, nelle annate favorevoli il numero dei roditori del deserto può aumentare a dismisura. Lo struzzo (''[[Struthio camelus]]'') era piuttosto comune nel Sahara settentrionale alla fine del XIX secolo, ma è scomparso dalla regione agli inizi del XX secolo. Le popolazioni di ubara africana (''[[Chlamydotis undulata]]'') e di otarda nubiana (''[[Neotis nuba]]'') sono divenute molto più rare nell'area nel corso degli ultimi decenni. La maggior parte di queste sparizioni è stata attribuita alla caccia da parte dell'uomo, ma nel corso degli ultimi millenni vi è stato anche un grande mutamento nella fauna dovuto all'inaridimento della regione. All'epoca dei romani molti dei grandi mammiferi afrotropicali ivi presenti (per esempio rinoceronti e giraffe) erano già scomparsi dalla zona, e il Sahara formava un'insormontabile barriera per la distribuzione di molte specie.
 
== Conservazione ==
L'habitat rimane intatto in molte delle aree più secche, mentre quelle dove la vegetazione boschiva è più numerosa soffrono maggiormente a causa della raccolta di legna da ardere; inoltre, gli animali di maggiori dimensioni sono in pericolo di estinzione o già scomparsi.
 
== Note ==