Matteo Ferchio: differenze tra le versioni

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[[Image:Ferkić - De caelesti substantia et eius ortu ac motu in sententia Anaxagorae philosophi celeberrimi, 1646 - 213100.jpg|thumb|''De caelesti substantia et eius ortu ac motu in sententia Anaxagorae philosophi celeberrimi'', 1646]]
Di origine croata, è stato filosofo e teologo di impronta [[Duns Scoto|scotista]], attivo in Italia nel primo Seicento. [[Ordine dei Frati Minori Conventuali|Frate minore conventuale]] entrò in convento nel 1591 e fece la sua professione religiosa nel 1599.
 
Entrò nel prestigioso Collegio San Bonaventura a Roma nel 1608, dove conseguì il dottorato nel 1611. Fu reggente dello ''Studium'' di Rimini (1611-1617), poi presso il convento di [[Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari|Santa Maria Gloriosa dei Frari]] a Venezia (1617). Lo stesso anno, il Ministro generale [[Giacomo Montanari]] da [[Bagnocavallo]] lo prese con sé quale compagno di viaggio a nord delle [[Alpi]]. Nel 1618 fu eletto Ministro provinciale della [[Borgogna]], ma continuò a viaggiare con il Ministro generale, lasciando un commissario a [[Digione]] ed ha partecipato alla ricognizione del corpo di [[Duns Scoto]], il 6 gennaio 1619.
 
Successivamente divenne Reggente dello ''Studium'' di Bologna (1620-1623). Maestro dell'ordine (1623-1625), egli ha partecipato attivamente alla stesura di nuove Costituzioni, è stato infine chiamato nel 1629 come professore di metafisica ''in via Scoti'' presso l'[[Università di Padova|Università degli Studi di Padova]], come successore [[Ottaviano Strambiati]] di [[Ravenna]]. Nel 1631 fu promosso alla cattedra di teologia della medesima Università, succedendo a [[Filippo Faber]].
 
Rimase a Padova fino alla sua morte, avvenuta l'8 settembre 1669, insegnando teologia fino al 1665. Figura influente e di grande prestigio, si distinse in una dura polemica con [[Bartolomeo Mastri]] e [[Bonaventura Belluto]], suoi confratelli, circa l'interpretazione di alcuni punti della dottrina di [[Duns Scoto]].
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*''Istri seu Danubii ortus aliorumque fluminum ab Aristotele in primo Meteoro inductorum. Accessit. Lacus Asphaltitis confirmatio. Authore Matthaeo ferchio Veglensi Min. Con. in Vniuersitate Patauina theologo publico'', ex typographia Bartholomaei Carectoni, Patauii 1632.
*''Obseruationes Matthaei Veglensis Min. Con. theologi publici in Vniuersitate Patauina. Super Epistola prima Libri de septimo-quaesitis, quae est De creatione Filij Dei ad intra...'', apud haeredes Ioannis Salis, Venetijs 1652.
*''Oratio in Ioannem Dunsium Scotum doctorem subtilem declamata in Vniuersitate Patauina die tertia Nouembris 1634. A Matthaeo Veglense Min. Con. theologo publico...'', apud iulium Criuellarium impress. cameralem, Patauii. - rist. in: Il Santo 33 (1993) 1-2, pp. 121-141 121–141.
*''Orationes metaphysica, et theologica declamatae in celeberrimo gymnasio Patauino a Matthaeo Ferchio Veglensi min. con... Ad illustrissimum,... D. Baptistam Nanium'', apud Gasparem Criuellarium typographum cameralem, Patauii.
*''Vestigationes peripateticae Matthaei Ferchij Veglensis Min. Conu. in Vniuersitate Patauina theologi...'', ex typographia Pauli Frambotti, Patauii 1639.
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== Bibliografia ==
*Nikola Mate Roščić, «Mateo Frce (Ferkic, Ferchius). Un grande scotista croato», in ''Studia mediaevalia et mariologica p. Carolo Balic OFM septuagesimum explenti annum dicata'', Roma 1971, pp. 377-402 377–402.
*Antonino Poppi, «Il ''De caelesti substantia'' di Matteo Ferchio fra tradizione e innovazione», in ''Galileo e la cultura padovana. Atti del Convegno promosso dall'Accademia Patavina di scienze, lettere ed arti'' (13-15 febbraio 1992), ed. G. Santinello, Padova 1992, pp. 13-56 13–56.
*Branko Franolic, ''Works of Croatian Latinists recorded in the British Library General Catalogue'', Zagreb 1998.
*Marco Forlivesi, ''Scotistarum princeps. Bartolomeo Mastri (1602-1673) e il suo tempo'', Centro Studi Antoniani, Padova 2002, pp. 202-207 202–207.
 
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