Carrè (Italia): differenze tra le versioni

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Epoca antica e Medioevo: revisione testo e note
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Alcuni documenti ecclesiastici del 1030-38 attestano l'esistenza di un castello situato sulla collina sovrastante il paese, castello che nel 1165 venne distrutto e successivamente ricostruito; nel 1348 venne gravemente danneggiato da un violento terremoto, ma il castello venne subito ricostruito dagli Scaligeri<ref name = Storia />.
 
Carrè fu comune rurale fin dalla II metà del secolo XIII e, findopo dalla 1272caduta degli Ezzelini, ebbe un proprio statuto, proclamato il 25 gennaio 1272 da Uberto, figlio di Caprello da Carrè, indubbiamente uno della nobile famiglia dei Capra. L'interessante documento fissava i termini del rapporto con il feudatario e dava precise norme sulla vita agricola locale<ref>Antonio Brazzale, ''Dalle Bregonze al Summano …", ''op. cit.'', p. 11</ref>.
 
Lo statuto citava espressamente un castello che sorgeva sul colle elevantesi a nord-est in prossimità del centro: era certamente antico e - fatto assai raro per l'epoca - gentilizio, di proprietà cioè dei Capra. Di esso, tuttavia, si sa ben poco ed è soprattutto ignota l'epoca della sua costruzione: escluso in questo caso l'incastellamento di una chiesa, essa potrebbe risalire agli inizi del secolo XI ed essere perciò attribuibile ad uno di quei capitani imperiali che erano scesi in Italia con [[Corrado II il Salico|Corrado II]] nel 1026 e vi si erano poi fermati perché infeudati di ricchi beni<ref>Questa ipotesi consentirebbe di retrodatare di almeno due secoli l'origine dei Capra e darebbe altresì una spiegazionealla giurisdizione che risulta essi abbiano sempre esercitato su questo castello</ref>.
 
Il castello rimase gentilizio anche successivamente; il Comune non vi ebbe mai giurisdizione e lo conferma il fatto che nel secolo XVI le "vicinie" si radunarono in luoghi diversi.
 
Non è noto quando e perché il castello di Carrè sia andato in rovina, ma è certo che ciò accadde piuttosto tardi, presumibilmente nel secolo XVII; esso passò indenne il periodo delle ritorsioni padovane successive al passaggio di Vicenza in mano degli Scaligeri, nel secondo decennio del Trecento, e fu risparmiato anche dalle distruzioni messe in opera da [[Bartolomeo d'Alviano]] durante la [[guerra della Lega di Cambrai]] nel 1514<ref>Il che è indirettamente confermato da un privilegio del 25 marzo 1552 con il quale il doge Francesco Donato ordinava "''Ut in posterum ipsa villa de Carrade cum castro et universo territorio Comitatus Carrade nuncupatur''"</ref>. Alla fine del Cinquecento [[Filippo Pigafetta]] annotava che "l'Astico... bagna le radici de' monti... et prima di Carrè nella cima del quale s'alza il castello degli Conti Capra (cognominati etiandio Carradii per quella giurisditione) ... ". Visitando il luogo nei primi anni dell'Ottocento, il [[Gaetano Maccà|Maccà]]<ref>Gaetano Maccà, ''Storia del territorio vicentino'', XI, parte II, p. 141</ref> affermava che "ivi adunque esistono alcuni avanzi delle sue mura, e sono di pietre del monte di Carrè. Osservai un pezzo lungo di esse mura, il quale è grosso piedi sei, e onice cinque".
 
=== Età moderna ===