Flavio Importuno: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Membro dell'antica e aristocratica famiglia dei [[gens Decia|Decii]], era figlio di [[Flavio Cecina Decio Massimo Basilio]], [[console (storia romana)|console]] per l'anno [[480]], e fratello di [[albino (console 493)|Flavio Albino]] (console nel 493), [[Flavio Avieno]] (console nel 501), e [[Teodoro (console 505)|Flavio Teodoro]] (console nel 505). Nel [[509]], ancora molto giovane, ricevette l'onore del consolato: nello stesso anno, però dovette rispondere assieme al fratello di alcuni scontri avvenuti a seguito ai giochi a [[Roma antica|Roma]]. Tra il [[509]] e il [[512]], Importuno fu elevato al rango di ''[[patricius]]''.
 
Nel [[525]] venne inviato da [[papa Giovanni I]] presso Teodorico a [[Ravenna]]: l'ambasceria, portata assieme al fratello Teodoro, all'ex-console [[Agapito (console 517)|Agapito]] e ad un altro patrizio, richiedeva al re una politica più moderata nei confronti della Chiesa. I delegati del papa vennero affiancati da religiosi e inviati da Teodorico alla corte di [[Giustino I]] a Costantinopoli: al loro ritorno, i delegati vennero imprigionati da Teodorico (maggio 526); non è noto il destino di Importuno.