Prima crociata: differenze tra le versioni

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In seguito alle loro conquiste, i crociati fondarono gli [[stato crociato|stati crociati]]: il [[Regno di Gerusalemme]], la [[contea di Tripoli]], il [[Principato di Antiochia]] e la [[Contea di Edessa]]. Ciò fu contrario al volere dei Bizantini dell'[[Oriente cristiano]] che si aspettavano la restituzione delle terre strappate ai musulmani. Dopo la ripresa di Gerusalemme, la maggior parte dei crociati considerò concluso il proprio pellegrinaggio e fece ritorno a casa. Ciò lasciò i regni crociati vulnerabili dagli attacchi dei musulmani che miravano a riconquistare quelle terre.
 
== PremesseSituazione in Europa ==
{{C|Tono poco enciclopedico|Storia|gennaio 2013}}
Nell'XI secolo si era manifestata una serie di fenomeni potenzialmente positivi per l'Occidente europeo, che avviarono una nuova presa di coscienza, in una rinnovata forza: lo slancio demografico e la ritrovata mobilità sociale.<br />
Inoltre le vittoriose campagne militari contro i [[Mori (storia)|Mori]] di [[al-Andalus]] in [[Spagna]] e gli [[Arabi]] e i [[Berberi]] in [[Sicilia]] e l'avvio dell'espansione nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] delle città marinare italiche, provenzali e catalane erano stati tutti stimoli per un'eventuale risposta all'espansionismo [[islam]]ico.
 
Nell'XI secolo la ''[[reconquista]]'' della [[penisola iberica]] da parte dei regni cristiani ai danni di quelli musulmani, stava procedendo speditamente. Nello stesso periodo, cavalieri stranieri, provenienti soprattutto dalla Francia, si recavano in Spagna per aiutare i cristiani nelle loro battaglie. Poco prima della prima crociata, [[Papa Urbano II]] aveva incoraggiato i cristiani iberici a riconquistare [[Tarragona]], usando gran parte della stessa simbologia e della stessa retorica che utilizzerà poco più tardi per predicare al popolo europeo la crociata.<ref>{{cita|Riley-Smith, 2005|p. 7}}.</ref>
Nonostante ciò, non si deve pensare a una pianificazione a tavolino della "crociata" (nome che compare peraltro solo dal XIII secolo), poiché sembra che il movimento sia nato quasi per caso, con effetti che nessuno all'epoca poteva calcolare. In accordo col concetto assai discusso di "[[guerra santa]]" (''bellum iustum'') nel Cristianesimo,<ref>Si veda di [[Philippe Contamine]], ''La guerra nel Medioevo'', Bologna, il Mulino, 2005 (ultima edizione).</ref> le spedizioni erano ritenute giuste, in quanto "di difesa" e rappresentarono un'originale fusione tra [[guerra]] e [[pellegrinaggio]] (i crociati avevano infatti ricevuto dal Papa gli stessi privilegi spirituali dei pellegrini). La disciplina che più da vicino fece da modello alla "crociata" fu quella stabilita da [[papa Alessandro II]] per la spedizione in [[Aragona]] contro i Mori del [[1063]]. In quell'occasione il pontefice aveva concesso ai cristiani di portare in battaglia il [[Gonfalone della Chiesa|vessillo di San Pietro]], una bandiera con valenze di benedizione sacrale e di investitura giuridica feudale da parte del Papato. Con la vittoria e le retoriche cronache dell'epoca, arricchite di miracoli e di gesta epiche che volevano contrapporre "Vizio" e "Virtù", si iniziò a concepire la guerra agli "infedeli" come spiritualmente meritoria.
 
Il cuore dell'Europa occidentale era stato stabilizzato dopo la [[cristianizzazione]], avvenuta alla fine del [[X secolo]], dei popoli [[sassoni]], [[vichinghi]] e [[ungheresi]]. Tuttavia, la disgregazione dell'[[Impero carolingio]] aveva dato origine ad un'intera classe di guerrieri senza particolari occupazioni e spesso in combattimento tra di loro.<ref>{{cita|Asbridge, 2004|pp. 3–4}}.</ref> La frequente violenza espressa dai cavalieri era stata regolarmente condannata dalla chiesa che in risposta aveva stabilito la [[Tregua di Dio|la pace e la tregua di Dio]] al fine di evitare battaglie in determinati giorni dell'anno. Allo stesso tempo, le riforme del papato erano entrate in conflitto con gli [[imperatori del Sacro Romano Impero]] dando luogo alla cosiddetta [[lotta per le investiture]]. Papi come [[Gregorio VII]] giustificavano i successivi scontri contro i sostenitori dell'imperatore in termini teologici, In seguito divenne accettato che il papa potesse utilizzare, in nome della cristianità, cavalieri non solo contro i propri nemici politici, ma anche contro [[Al-Andalus]] o, teoricamente, contro la [[Selgiuchidi|dinastia dei Selgiudichi]] del [[Vicino Oriente]].<ref>{{cita|Riley-Smith, 1991|pp. 5–8}}.</ref>
La zona di [[Gerusalemme]] era finita col diventare oggetto della lotta fra [[Bizantini]], [[Arabi]] e [[Turchi]] selgiuchidi<ref name= Ferro68>Marc Ferro, ''op. cit.'', p. 68</ref>. Sotto la sovranità araba non si erano verificati incidenti di sorta fra musulmani e cristiani (''nasrānī'' in arabo), con l'eccezione costituita dalla politica persecutoria adottata dal sovrano [[Fatimidi|fatimide]] d'Egitto [[al-HakimI|al-Ḥākim I]], all'inizio dell'[[XI secolo]], sebbene in tutto il mondo islamico i cristiani rimanessero nella condizione di "sudditi protetti" e assoggettati ad alcune discriminazioni.<br />
La città di [[Antiochia]] era caduta nel [[1085]] grazie al vittorioso assedio dei [[Selgiuchidi|turchi selgiuchidi]]. La componente selgiuchide che si sarebbe autodefinita "di Rūm", cioè "romea", "dell'area bizantina", era arrivata a insediarsi a [[Nicea]], attuale [[Iznik]], e parti non esigue dell'[[Asia minore]] erano state assoggettate. Di fronte a questo crescente pericolo proveniente da Oriente, l'Impero bizantino fu indotto a rivolgersi, per cercare aiuto, all'Occidente latino.
 
Nell'Europa orientale vi era l'[[impero bizantino]], composto da cristiani che seguivano un diverso rito ortodosso: la chiesa ortodossa orientale e la chiesa romana cattolica si [[Grande Scisma|erano scisse]] sin dal 1054. Gli storici hanno sostenuto che il desiderio di imporre l'autorità della chiesa romana ad oriente potrebbe essere stato uno degli obiettivi della crociata,<ref>{{cita|Asbridge, 2004|p. 17}}.</ref> anche se Urbano II non si riferì mai a tale scopo. A seguito della sconfitta bizantina nella [[battaglia di Manzicerta]] del 1071, i turchi Selgiudichi avevano conquistato quasi tutta l'[[Anatolia]]. Tuttavia, i loro territori erano frammentati e guidati da signori da condottieri semi-indipendenti piuttosto che dal [[sultano]]. Alla vigilia del [[Concilio di Clermont]] la situazione di Bisanzio era tutt'altro che facile.<ref>{{cita|Frankopan, 2012|pp. 57–71}}.</ref> Verso la metà del 1090, l'Impero bizantino confinava per larga parte con l'Europa balcanica e con la frangia nord-occidentale dell'Anatolia, trovandosi così di fronte ai nemici [[normanni]] ad occidente e a quelli [[turchi]] ad oriente.<ref name="treadgold">{{cita|Treadgold, 1997|p. 8 Graph 1}}.</ref> In risposta alla sconfitta di Manzicerta e alle successive perdite territoriali bizantine in Anatolia del 1074, [[papa Gregorio VII]] aveva esortato le ''milizie Christi'' ("soldati di Cristo") di recarsi ad aiutare Bisanzio. Questa richiesta venne ampiamente ignorata e persino contrastata.<ref>{{cita|Asbridge, 2004|pp. 15–20}}.</ref> La ragione di ciò è che, nonostante la sconfitta a Manzicerta fosse stata scioccante, essa aveva portava con se un limitato significato e comportava grandi difficoltà per l'impero bizantino, almeno a breve termine.<ref>{{cita|Frankopan, 2012|pp. 97–99}}.</ref>
I turchi selgiuchidi avevano preso a vessare alcune carovane dei pellegrini cristiani d'oriente e d'occidente, che per secoli si erano recate senza particolari difficoltà in pellegrinaggio nei Luoghi Santi della Cristianità.<br />
Si parlò di rapine, sequestri, uccisioni, stupri di pellegrini che iniziarono così a viaggiare sotto la scorta di piccoli gruppi armati, ma al di là di questo, era la montante potenza turca a terrorizzare il mondo cristiano che, dopo la disastrosa disfatta di [[Romano IV Diogene]] a [[Battaglia di Manzicerta|Manzicerta]], temeva che si stesse profilando un terribile cataclisma anche per la Cristianità latina e che l'Impero turco avrebbe potuto conseguire la conquista islamica dell'Europa.
 
== Situazione in Medio Oriente ==
L'imperatore bizantino [[Alessio I Comneno|Alessio Comneno]] chiese aiuto al conte di Fiandra tramite una lettera. Questa circostanza tornò a favore di [[Papa Urbano II]], il quale, secondo il cronista [[Bernoldo di Costanza]], avrebbe fatto riferimento all'aiuto da portare ai [[Chiesa cristiana ortodossa|Cristiani d'Oriente]] nel concilio di Piacenza, precedente l'accorato [[discorso di Urbano II a Clermont|appello finale di Clermont]].
[[File:Age of Caliphs.png|350px|thumb|[[Califfato Umayyade]] nel momento della sua più grande estensione]]
 
Fino all'arrivo dei crociati, i Bizantini avevano continuamente [[Guerre bizantino-selgiuchidi|combattuto contro i Selgiuchidi]] e altre dinastie turche per il controllo dell'Anatolia e della Siria. I Selgiuchidi, che erano musulmani ortodossi [[sunniti]], avevano precedentemente governato il grande [[Impero selgiuchide|impero selgiuchide]] il quale, tuttavia, dopo la morte di [[Malik-Shah]] avvenuta nel 1092 e al tempo della prima crociata, era diviso in diversi stati più piccoli.
Nel [[1054]] la tradizionale estraneità tra la Chiesa occidentale che faceva riferimento al Papa e la Chiesa orientale che faceva riferimento al Patriarca di Costantinopoli era sfociata in uno [[Grande Scisma|scisma]]. Il fatto decisivo che aveva portato a tale scisma era stato la disputa sul "[[filioque]]", come atto finale di un lungo braccio di ferro fra i due vescovi che si contendevano il [[Primus inter pares|primato]].
 
Malik-Shah era succeduto nel [[Sultanato di Rum]] di [[Qilij Arslan I]] e in Siria da suo fratello [[Tutush I]], morto nel 1095. I figli di Tutush [[Fakhr al-Mulk Radwan]] e [[Duqaq]] ereditano rispettivamente Aleppo e Damasco, dividendo ulteriormente la Siria tra gli emiri Antagonisti l'uno verso l'altro, così come Kerbogha, l'atabeg di Mosul.<ref>{{cita|Holt, 1989|pp. 11, 14–15}}.</ref>
Quando [[Papa Urbano II]] indisse un pellegrinaggio armato al [[discorso di Urbano II a Clermont|concilio di Clermont]] ([[1095]]) nessuno pronunciò la parola "crociata". Lo scopo era l'arrivo di una massa di pellegrini nei luoghi santi della Cristianità.
 
L'Egitto e gran parte della Palestina sono stati controllati dal califato fatimide sciita arabo, che è stato significativamente più piccolo dall'arrivo dei Seljuqs. La guerra tra i Fatimidi e le Seljuqs ha causato grande perturbazione per i cristiani locali e per i pellegrini occidentali. I Fatimidi, sotto la regola nominale di califfo al-Musta'li ma effettivamente controllati dal vizir al-Afdal Shahanshah, avevano perso Gerusalemme nei Seljuq nel 1073 (anche se alcuni conti più vecchi dicono 1076);<ref>{{cita|Gil, 1997|pp. 410, 411 nota 61}}.</ref> lo ricuperarono nel 1098 Gli Artuqids, una piccola tribù turca associata al Seljuq, poco prima dell'arrivo dei crociati.<ref>{{cita|Holt, 1989|pp. 11–14}}.</ref>
Nel progetto di [[Papa Urbano II]], aiutando Alessio Comneno a ristabilire la sua autorità, sul lungo periodo, avrebbe posto le basi per una riconciliazione e riunificazione tra la Chiesa d'Occidente e quella d'Oriente nella lotta contro gli infedeli.
 
Il tentativo fallì sin dalla Prima crociata. Innanzitutto, la prima risposta da parte dei fedeli si ebbe con la cosiddetta [[Crociata dei poveri]]: spedizione assolutamente improvvisata da parte di contadini provenienti soprattutto dall'Auvergne, animati da predicatori occasionali ma di grande seguito, come [[Pietro l'eremita]]. A queste spedizioni fecero da preludio numerosi eccidi di ebrei, che si cercò di convertire a forza al Cristianesimo, anche se non è escluso che si intendesse in tal modo evitare la restituzioni di debiti contratti in precedenza.
 
Data l'impreparazione militare di questi volontari, essi, giunti in [[Anatolia]] si gettarono a corpo morto in battaglia sui turchi [[selgiuchidi]] presso [[Nicea]] e vennero sterminati.
 
Con la crociata detta "dei nobili", guidata fra gli altri da [[Goffredo di Buglione]], i territori che si era promesso di restituire ad Alessio Comneno non vennero mai restituiti. Fin dal loro arrivo a [[Assedio di Gerusalemme (1099)|Gerusalemme nel 1099]], dopo aver proceduto ad un massacro dei musulmani che abitavano la città, i Crociati si ritagliarono uno [[stati crociati|stato]], di cui venne eletto capo [[Goffredo di Buglione]], probabilmente a causa del suo trascurabile rilievo rispetto a [[Raimondo IV di Tolosa]]<ref>Marc Ferro, ''op. cit.'', p. 69</ref>.
 
== Antefatti ==