Colesterolemia: differenze tra le versioni

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Influenza di età, sesso e area geografica: Inseriro dati su HDL e immagine
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== Influenza di età, sesso e area geografica ==
[[File:Colesterolemia e età.jpg|miniatura|left|Andamento della colesterolemia totale media con l'età, nei 48.431 soggetti bianchi del Lipid Research Clinics Prevalence Study.]] [[File:Colesterolo e età in NHANES III.jpg|miniatura|Andamento della colesterolemia non-HDL media con l'età, in 13,.189 soggetti bianchi, neri e ispanici dello studio NHANES III.]]
I diversi parametri lipidici variano in base a età, sesso, etnia e area geografica.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=F. Farzadfar|anno=2011|titolo=National, regional, and global trends in serum total cholesterol since 1980: systematic analysis of health examination surveys and epidemiological studies with 321 country-years and 3.0 million participants|rivista=Lancet|volume=377|numero=|pp=578–586|url=http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(10)62038-7/fulltext}}</ref> La colesterolemia totale aumenta in entrambi i sessi dalla nascita fino alla tarda infanzia, quindi subisce una modica riduzione durante l'adolescenza, per poi tornare a crescere nell'età adulta, fino a raggiungere un ''plateau'' dopo gli anni 50-55, seguito da una modesta diminuzione. I valori di colesterolemia sono superiori nell'uomo dai 20-25 anni fino a 50-55, prima e dopo prevalgono quelli delle donne. Le LDL mostrano un incremento continuo, mentre le HDL subiscono pochepiù modeste variazioni con l'età.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=The Lipid Research Clinics Program Epidemiology Committee|anno=1979|titolo=Plasma lipid distributions in selected North American populations: the Lipid Research Clinics Program Prevalence Study|rivista=Circ|volume=60|numero=|pp=427-439|url=http://circ.ahajournals.org/content/60/2/427}}</ref><ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=G. Heiss|anno=1980|titolo=Lipoprotein-cholesterol distributions in selected North American populations: the lipid research clinics program prevalence study|rivista=Circ.|volume=61|numero=|pp=302-315|url=http://circ.ahajournals.org/content/circulationaha/61/2/302.full.pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=W.P. Castelli|anno=1989|titolo=Cardiovascular risk factors in the elderly|rivista=Am. J. Cardiol.|volume=63|numero=|pp=12-19|abstract=http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/0002914989901100}}</ref> Negli uomini, le HDL dopo l'adolescenza si abbassano a livelli costanti, fino ai 50-65 quando subiscono un repentino innalzamento; nella donna, le HDL iniziano ad aumentare, con andamento gradualmente progressivo, dopo i 25 anni. I valori della colesterolemia HDL sono simili nei due sessi fino alla pubertà, poi sono più alti nel sesso femminile.<ref name=":2" /><ref>{{Cita libro|autore=P.N. Durrington|titolo=Hyperlipidaemia. Diagnosis and management|edizione=3|anno=2007|editore=Hodder Arnold|città=London|p=73|ISBN=978 0 340 807 811}}</ref>
 
Numerosi studi hanno dimostrato che le differenze nei livelli medi di colesterolemia tra le varie nazioni dipendono in larga misura dalla dieta,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=K.L. Khoo|anno=2003|titolo=Lipids and coronary heart disease in Asia|rivista=Atherosclerosis|volume=169|numero=|pp=1-10|url=http://www.atherosclerosis-journal.com/article/S0021-9150(03)00009-1/pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=X. Wan|anno=2017|titolo=Mortality trends for ischemic heart disease in China: an analysis of 102 continuous disease surveillance points from 1991 to 2009|rivista=BMC Public Health|volume=18|numero=|p=52|url=https://bmcpublichealth.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12889-017-4558-3}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=J.V. Patel|anno=2006|titolo=Impact of migration on coronary heart disease risk factors: comparison of Gujaratis in Britain and their contemporaries in villages of origin in India|rivista=Atherosclerosis|volume=185|numero=|pp=297-306|url=http://www.atherosclerosis-journal.com/article/S0021-9150(05)00378-3/pdf}}</ref> dal momento che i migranti tendono ad assumere la stessa colesterolemia media del paese ospitante.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=H. Kato|anno=1973|titolo=Epidemiologic studies of coronary heart disease and stroke in Japanese men living in Japan, Hawaii and California|rivista=Am. J. Epidemiol|volume=97|numero=|pp=372–385|abstract=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1202953}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=J. Patel|anno=2006|titolo=Impact of migration on coronary heart disease risk factors: comparison of Gujeratis in Britain and their contempories in villages of origin in India|rivista=Atherosclerosis|volume=185|numero=|pp=297–306|url=http://www.atherosclerosis-journal.com/article/S0021-9150(05)00378-3/pdf}}</ref> Non vanno, comunque, ignorate le possibili differenze genetiche tra le diverse popolazioni, come nel caso dei popoli scandinavi nei quali è prevalente l'apolipoproteina E4, che comporta una colesterolemia più elevata, o degli Africani nei quali si registra una maggiore prevalenza delle mutazioni del gene PCSK9 (''proprotein convertase subtilisin kexin 9'').<ref>{{Cita pubblicazione|autore=D.M. Hallman|anno=1991|titolo=The apolipoprotein E polymorphism: a comparison of allele frequencies and effects in nine populations|rivista=Am. J. Hum. Genet|volume=49|numero=|pp=338-349|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1683282/pdf/ajhg00079-0091.pdf}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=J. Cohen|anno=2005|titolo=Low LDL cholesterol in individuals of African descent resulting from frequent nonsense mutations in PCSK9|rivista=Nat. Genet|volume=37|numero=|pp=161–165|abstract=https://www.nature.com/ng/journal/v37/n2/full/ng1509.html}}</ref>
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La relazione con il colesterolo totale si mantiene positiva per lo [[stroke]] (ictus) ischemico dovuto ad aterosclerosi delle grandi arterie, mentre è più debole o assente per lo stroke ischemico lacunare (stroke delle piccole arterie) e per quello embolico. La correlazione è, invece, inversa per lo stroke emorragico: la bassa colesterolemia è un fattore di rischio per lo stroke emorragico.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=S. Yaghi|anno=2015|titolo=Lipids and Cerebrovascular Disease: Research and Practice|rivista=Stroke|volume=46|numero=|pp=3322–3328|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4624572/}}</ref>
 
[[File:Jacobs. Colesterolo e Mortalità totale.jpg|miniatura|left|Relazione tra colesterolemia totale e rischio di morte da tutte le cause nella metanalisi di Jacobs.]] [[File:MRFIT. Mortalità.jpg|miniatura|Relazione tra colesterolemia totale e mortalità coronarica (CHD), cardiovascolare (CV) e Totale nello studio MRFIT.]]
Dalle metanalisi sono, poi, emerse una correlazione a J tra mortalità cardiovascolare e colesterolemia totale, ema unanella metanalisi PSC (''Prospective Studies Collaboration'') la correlazione a UJ perscompariva dopo i 70 anni. La correlazione tra colesterolo totale e la mortalità totale assume invece un andamento a U: cioè la mortalità totale aumenta sia per i valori più bassi di colesterolemia totale, sia per quelli più alti (vedi sotto 'i possibili pericoli per la salute della bassa colesterolemia').<ref name=":7">{{Cita pubblicazione|autore=D. Jacobs|anno=1992|titolo=Report of the Conference on Low Blood Cholesterol: Mortality Associations|rivista=Circulation|volume=86|pp=1046-1060|url=http://circ.ahajournals.org/content/86/3/1046.long}}</ref><ref name=":1" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Y. Xilin|anno=2008|titolo=Independent associations between low-density lipoprotein cholesterol and cancer among patients with type 2 diabetes mellitus|rivista=CMAJ.|volume=179|pp=427–437|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2518179/}}</ref>
 
[[File:Metanalisi Jacobs e PSC.jpg|miniatura|Relazione tra colesterolemia totale e mortalità cardiovascolare (CV). Nella metanalisi PSC, dalla mortalità Cv erano esclusi lo stroke e la CHD. La scala per età è di tipo esponenziale.]] [[File:Jacobs. Colesterolo e Mortalità totale.jpg|miniatura|left|Relazione tra colesterolemia totale e rischio di morte da tutte le cause nella metanalisi di Jacobs.]] [[File:MRFIT. Mortalità.jpg|miniatura|center|Relazione tra colesterolemia totale e mortalità coronarica (CHD), cardiovascolare (CV) e Totale nello studio MRFIT.]]
 
Gli studi epidemiologici osservazionali non consentono di trarre conclusioni certe sui rapporti causa-effetto tra i fenomeni esaminati, tuttavia le [[Correlazione (statistica)|correlazioni statistiche]] individuate suggeriscono che: