Umberto Agnelli: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Ultimo di sette fratelli, era figlio di [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]] e di [[Virginia Bourbon del Monte|Virginia Bourbon del Monte di San Faustino]]. Orfano di padre (morto in un incidente aereo) ad appena un anno, perse la madre - vittima di un sinistro automobilistico - all'età di undici<ref name="treccani">[http://www.treccani.it/enciclopedia/umberto-agnelli_%28Dizionario-Biografico%29/ ''Umberto Agnelli''] in [[Dizionario Biografico degli Italiani]], 2013</ref>; il fratello [[Gianni Agnelli|Gianni]], maggiore di tredici anni, capofamiglia designato, sarà per lui come un padre. Svolge il servizio militare presso la Scuola di Applicazione di [[Reggimento "Nizza Cavalleria" (1º)|Cavalleria di Pinerolo]], come il fratello Gianni e il nonno.<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200805articoli/32946girata.asp|titolo=Nizza Cavalleria|accesso=10 luglio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100503014234/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200805articoli/32946girata.asp|dataarchivio=3 maggio 2010}}</ref> Laureatosi in [[giurisprudenza]] a [[Università degli Studi di Catania|Catania]], Umberto divenne a meno di ventitré anni presidente della [[Juventus Football Club|Juventus]] e nel [[1959]] venne eletto presidente della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]].
 
Impegnato a lungo nel processo di ristrutturazione della [[FIAT]], con la contestuale apertura verso capitali e mercati esteri, Agnelli e famiglia figuravano al 278º posto nella classifica del periodico [[Forbes]] ([[2003]]) sugli uomini più ricchi del mondo, con un patrimonio netto stimato attorno agli 1,5 miliardi di [[dollaro|dollari]]. Subentrò alla presidenza della FIAT dal 28 febbraio [[2003]], subito dopo la morte del fratello [[Gianni Agnelli|Giovanni]], che aveva affiancato a lungo nella conduzione della casa automobilistica torinese<ref name=treccani/>. Negli [[Anni 1970|anni settanta]], Agnelli fu [[Senato della Repubblica|senatore della Repubblica]] nelle file della [[Democrazia Cristiana]]. Come alto dirigente della FIAT ebbe a lungo il controllo su primarie imprese editoriali e sulla società calcistica torinese della Juventus.