Terza crociata: differenze tra le versioni

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[[File:Gustave dore crusades richard and saladin at the battle of arsuf.jpg|miniatura|sinistra|Riccardo e Saladino alla battaglia di Arsuf (Gustavo Doré)|upright]]
 
Dopo la presa di Acri, Riccardo poté dedicarsi all'obbiettivo della crociata, ovvero la conquista di Gerusalemme. Tuttavia, il re Riccardocristiano decisesi dimostrò alquanto scettico sulle reali possibilità di marciaretale versoimpresa; infatti la cittàCittà Santa vantava imponenti fortificazioni (che Saladino, intuendo un prossimo attacco, continuava a migliorare) e la lontananza dalla costa avrebbe giocato un ruolo negativo nella capacità di rifornimento dell'esercito cristiano. Così Riccardo, nonostante le proteste dei suoi nobili, decise che sarebbe stato più prudente assicurarsi alcune città strategiche, come [[Ascalona]] e [[Giaffa]], dallaprima qualedi avrebbeintraprendere poiuna puntatosimile impresa.<ref>{{cita|Flori, 2002|p. 126}}.</ref> Pertanto i cristiani iniziarono a marciare verso GerusalemmeGiaffa dovendo fare i conti con i saraceni che gli impegnarono in numerose sortite, in una delle quali, avvenuta il 3 settembre, lo stesso Riccardo riportò una ferita non grave causata da un [[giavellotto]] mentre partecipava all'azione. Il 7 settembre i due eserciti [[1191Battaglia di Arsuf|si scontrarono]] presso la località di [[Arsuf]] (30 miglia a nord di Giaffa).<ref>{{cita|Flori, il2002|pp. Saladino128-129}}.</ref> attaccò Riccardo. Il Saladino tentò di attirare le forze di Riccardo per poi annientarle facilmente: tuttavia, Riccardo mantenne intatto il suo schieramento fino a quando gli [[Ospitalieri]] e i [[Templari]] piombarono rispettivamente sul fianco destro e su quello sinistro dell'esercito del Saladino: Riccardo vinse così la battaglia e distrusse il mito dell'invincibilità del condottiero musulmano, conquistandosi un grande prestigio.<ref>{{cita|Flori, 2002|p. 130}}.</ref> <ref group="N"> Nella battaglia, Riccardo per la prima volta, impiegò con successo la cavalleria per impedire l'accerchiamento delle forze di fanteria, composta, per la maggior parte, da arcieri e balestrieri.</ref>
 
Nonostante la grande vittoria, Riccardo preferì continuare nell'opera di fortificazione di Giaffa, ove era giunto il 10 settembre, piuttosto che muovere verso Gerusalemme.<ref>{{cita|Flori, 2002|p. 131}}.</ref> Contemporaneamente si tentò la strada diplomatica, intrapresa con il fratello di Saladino (chiamato dagli occidentali [[Safadino]]) a cui venne chiesta la consegna della Vera Croce, di Gerusalemme e delle terre costiere.<ref>{{cita|Flori, 2002|pp. 131-133}}.</ref> Falliti questi tentativi il 31 ottobre 1191 Riccardo, spinto dai nobili del suo seguito, decise di lasciare Giaffa per tentare la conquista della Città Santa. Tuttavia, anche questa volta i cristiani decisero di desistere preoccupati della difficoltà nell'impresa, preferendo riparare ad [[Ascalona]] con il proposito di fortificarla per poterla in futuro utilizzare come sicuro approdo. Questa nuova rinuncia incrinò non poco il prestigio di Riccardo.<ref>{{cita|Flori, 2002|p. 135}}.</ref>
 
== La fine della Crociata ==