Norma penale in bianco: differenze tra le versioni
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Sicuramente il principio di riserva di legge risulta essere violato dalla legge in bianco, la quale richiama, in funzione integrativa, atti normativi o provvedimenti amministrativi contenenti disposizioni caratterizzate da astrattezza e generalità a cui si appoggia per la fissazione del precetto. Un esempio di norma penale in bianco è l'articolo 5, insieme all'articolo 1 comma 1 della legge n. 818/1984, che prevedeva la sanzione penale dell'inosservanza dell'obbligo di richiedere o di rinnovare il certificato di prevenzione incendi in capo ai soggetti titolari di una delle attività di cui ad un decreto ministeriale, già emanato e successivamente modificato, rimettendo ad un atto normativo regolamentare la scelta stessa dei soggetti obbligati. NON sono norme penali in bianco, invece, le previsioni che sanzionano l’inosservanza di atti amministrativi contenenti prescrizioni concrete e individuali, laddove l’atto amministrativo , effettivamente emesso, si limita ad integrare un elemento costitutivo della fattispecie astratta di reato, nella specie costituente un presupposto della condotta o del fatto: infatti, va sottolineato come la prescrizione emanata di volta in volta non rappresenti una norma così come la descrizione del tipo di illecito non riceve dal provvedimento alcuna integrazione astratta. Il tipo di reato è descritto dalla legge e quanto meno sotto il profilo delle fonti di produzione, la norma è corretta, al pari delle previsioni che sanzionano determinate attività svolte senza le dovute autorizzazioni amministrative. Si tratta di previsioni che per tutelare importanti beni giuridici sostanziali sanzionano penalmente l’inosservanza delle prescrizioni dell’autorità che di quei beni si occupano: in definitiva, vengono tutelati i cosiddetti beni giuridici funzionali, cioè l’insieme di quelle funzioni di controllo e regolamentazione di determinate attività o settori della vita collettiva, in capo all’autorità pubblica. Non sono norme in bianco l’articolo 650, dal momento che i provvedimenti cui si riferisce non contengono norme regolamentari o ancora, l’articolo 28 comma 4 dello Statuto dei lavoratori che sanziona il datore di lavoro che non ottempera al decreto pretorile o alla sentenza pronunciata nel giudizio di opposizione nell’ambito di un procedimento di repressione nella condotta antisindacale.
==Bibliografia==
* {{cita libro|autore=Francesco Antolisei|wkautore=Francesco Antolisei|titolo=Manuale di Diritto Penale - Parte Generale|editore=Giuffrè Editore|edizione=sedicesima edizione|isbn=9788814007262|anno=2003}}
* {{cita libro|autore=Giorgio Marinucci|autore2=Emilio Dolcini|titolo=Manuale di Diritto Penale - Parte Generale|editore=Giuffrè Editore|anno=2004|isbn=88-14-10668-1|cid=Marinucci & Dolcini, 2004}}
* {{cita libro|titolo=Principi di diritto penale|autore=Ferrando Mantovani|editore=[[CEDAM]]|edizione=2|anno=2007|isbn=9788813273347|cid=Mantovani, 2007}}
* {{cita libro|autore=Giovanni Fiandaca|wkautore=Giovanni Fiandaca|autore2=Enzo Musco|titolo=Diritto penale. Parte Generale|editore=Zanichelli|città=Bologna|anno=2014|edizione=settima edizione|isbn=9788808421258}}
{{portale|Diritto}}
==Voci correlate==
*[[Codice penale italiano]]
*[[Riserva di legge]]
[[Categoria:Termini giuridici]]
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