Graptemys
Le tartarughe carta geografica (Graptemys Agassiz, 1857) sono un genere di testuggini appartenente alla famiglia degli emididi, originarie del Nord America.
| Graptemys | |
|---|---|
| Classificazione scientifica | |
| Dominio | Eukaryota |
| Regno | Animalia |
| Sottoregno | Eumetazoa |
| Superphylum | Deuterostomia |
| Phylum | Chordata |
| Subphylum | Vertebrata |
| Infraphylum | Gnathostomata |
| Superclasse | Tetrapoda |
| Classe | Reptilia |
| Ordine | Testudines |
| Sottordine | Cryptodira |
| Famiglia | Emydidae |
| Sottofamiglia | Deirochelyinae |
| Genere | Graptemys Agassiz, 1857 |
| Nomi comuni | |
|
Tartarughe carta geografica | |
| Specie | |
| vedi testo | |
Etimologia
Il nome scientifico Graptemys è una latinizzazione del Greco antico γραπτός, ‑ή, ‑όν ("graptós, ‑ḗ, ‑ón": scritto, dipinto, inscritto) ed ἐμύς, ‑ύδος ("emýs, ‑ýdos": tartaruga d'acqua dolce, cfr. Emys), e fa riferimento alle sottili linee che decorano il carapace delle tartarughe appartenenti a questo genere.[1][2]
Specie
- Graptemys barbouri Carr & Marchand, 1942 – tartaruga carta geografica di Barbour
- Graptemys caglei Haynes & McKown, 1974 – tartaruga carta geografica di Cagle
- Graptemys ernsti Lovich & McCoy, 1992 – tartaruga carta geografica del Fiume Escambia
- Graptemys flavimaculata Cagle, 1954 – tartaruga carta geografica dalle macchie gialle
- Graptemys geographica (Lesueur, 1817) – tartaruga carta geografica settentrionale
- Graptemys gibbonsi Lovich & McCoy, 1992 – tartaruga carta geografica del Fiume Pascagoula
- Graptemys nigrinoda Cagle, 1954 – tartaruga carta geografica dalle gobbe nere
- Graptemys oculifera (Baur, 1890) – tartaruga carta geografica dagli anelli
- Graptemys ouachitensis Cagle, 1953 – tartaruga carta geografica meridionale
- G. o. ouachitensis Cagle, 1953 – tartaruga carta geografica del Fiume Ouachita
- G. o. sabinensis Cagle, 1953 – tartaruga carta geografica del Fiume Sabine (a volte considerata una specie a sé: Graptemys sabinensis)
- Graptemys pearlensis Ennen, Lovich, Kreiser, Selman & Qualls, 2010 – tartaruga carta geografica del Fiume Pearl
- Graptemys pseudogeographica (Gray, 1831)
- G. p. pseudogeographica (Gray, 1831) – tartaruga falsa carta geografica
- G. p. kohni (Baur, 1890) – tartaruga carta geografica del Fiume Mississippi
- Graptemys pulchra Baur, 1893 – tartaruga carta geografica dell'Alabama
- Graptemys sabinensis Cagle, 1953 – tartaruga carta geografica del Fiume Sabine (a volte considerata una sottospecie: G. ouachitensis sabinensis)
- Graptemys versa Stejneger, 1925 – tartaruga carta geografica del Texas
Distribuzione e habitat
Le tartarughe appartenenti al genere Graptemys si trovano in tutta la parte orientale degli Stati Uniti d'America e nelle regioni sudorientali del Canada.
Habitat
Descrizione
Dimorfismo sessuale
Il riconoscimento del sesso avviene attraverso l'individuazione dei caratteri sessuali secondari.
Il cranio del maschio è più piccolo e stretto di quello delle femmine. Il maschio ha una coda più lunga, robusta e grossa alla base a causa della presenza degli organi riproduttivi; la cloaca è in prossimità della punta della coda. Le unghie dei maschi sono molto sviluppate in lunghezza, specialmente sulle zampe anteriori.
La femmina ha invece un cranio più grosso e spesso molto largo, coda tozza con apertura della cloaca entro il bordo posteriore del carapace e unghie corte.
Le femmine sono notevolmente più grandi dei maschi, con una lunghezza 2 volte maggiore e una massa corporea anche 10 volte maggiore.
Il sesso non si può riconoscere prima dei 4-5 anni di età.
Morfologia del cranio
Le femmine di tutte le specie possono essere ripartite in tre gruppi in base alla larghezza del cranio e corrispondente modalità di nutrizione[3]:
- femmine microcefale: hanno un cranio relativamente stretto e consumano pochi molluschi dotati di conchiglia. Includono la G. flavimaculata, la G. nigrinoda, la G. oculifera, la G. ouachitensis e la G. (o.) sabinensis.
- femmine mesocefale: hanno un cranio moderatamente largo e la loro dieta si compone prevalentemente molluschi dotati di conchiglia oltre ad altre prede più morbide. Includono la G. caglei, la G. geographica, la G. pseudogeographica, la G. p. kohni e la G. versa.
- femmine macrocefale: hanno un cranio estremamente largo e si nutrono esclusivamente di molluschi dotati di conchiglia. Includono la G. barbouri, la G. ernsti, la G. gibbonsi, la G. pearlensis e la G. pulchra.
Riproduzione
Corteggiamento
Tutte le tartarughe del genere Graptemys presentano un ben strutturato rituale di corteggiamento che fa da preludio alla copulazione. Si ritiene che questo comportamento abbia come obiettivo primario quello di immobilizzare la femmina. Il rituale di corteggiamento ha inizio con il maschio che si posiziona faccia a faccia con la femmina e, mentre questa si sposta in avanti, comincia a nuotare all'indietro per mantenere l'approccio frontale. A questo punto, il maschio (che presenta degli artigli estremamente lunghi) vibra le zampe anteriori attorno alla regione oculare della femmina. Questo comportamento, chiamato "titillamento", è condiviso con le specie nordamericane e caraibiche del genere Trachemys. La femmina, se è disposta all’accoppiamento, nuota verso il maschio per poi scendere sul fondo. Lì avviene l'accoppiamento vero e proprio, con il maschio che afferra il carapace della femmina con tutti e quattro gli arti, e la monta.
Deposizione e incubazione
Differenti temperature di incubazione hanno effetti sul motivo delle macchie presenti sulla testa dei nascituri.
Note
- ^ (EN) Michael E. Seidel e Carl H. Ernst, A Systematic Review of the Turtle Family Emydidae (PDF), in Vertebrate Zoology, vol. 67, n. 1, Francoforte sul Meno, Senckenberg, 30 giugno 2017, p. 120. URL consultato l'11 giugno 2019.
- ^ (EN) Louis Agassiz, Contributions to the Natural History of the United States of America, vol. 1, Boston, Little, Brown & Co., 1857, p. 436. URL consultato l'11 giugno 2019.
- ^ (EN) Michael E. Seidel e Carl H. Ernst, A Systematic Review of the Turtle Family Emydidae (PDF), in Vertebrate Zoology, vol. 67, n. 1, Francoforte sul Meno, Senckenberg, 30 giugno 2017, pp. 57. URL consultato l'11 giugno 2019.
Altri progetti
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- Wikispecies contiene informazioni su Graptemys

