Governo Nitti II

54º Governo del Regno d'Italia
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Il Governo Nitti II è stato in carica dal 22 maggio[1] al 16 giugno 1920[2] per un totale di 18 giorni. Si dimise il 12 giugno presentandosi al Parlamento dopo aver ritirato il decreto legge sul rincaro del pane che non aveva la maggioranza.

Governo Nitti II
StatoItalia (bandiera) Italia
Presidente del ConsiglioFrancesco Saverio Nitti
(PRI)
CoalizioneLiberali
Partito Popolare
Partito Radicale Italiano
Indipendenti
LegislaturaXXV
Giuramento22 maggio 1920
Dimissioni12 giugno 1920
Governo successivoGiolitti V
16 giugno 1920
Francesco Saverio Nitti (Partito Radicale Italiano)

Ministeri

Affari Esteri

Ministro Vittorio Scialoja (Liberale)

Agricoltura

Ministro Giuseppe Micheli (Partito Popolare)

Assistenza Militare e Pensioni di Guerra

Ministro Ugo Da Como (Liberale)

Colonie

Ministro Meuccio Ruini (Partito Radicale Italiano)

Finanze

Ministro Giuseppe De Nava (Liberale)

Giustizia e Affari di Culto

Ministro Alfredo Falcioni (Liberale)

Guerra

Ministro Giulio Rodinò (Partito Popolare)

Industria, Commercio e Lavoro

Dal 3 giugno 1920 prende il nome di 'Ministero dell'Industria e Commercio'

Ministro Mario Abbiate (Partito Radicale Italiano) fino al 3 giugno 1920
Giuseppe De Nava (Liberale) ad interim dal 3 giugno 1920 al 15 giugno 1920

Interno

Ministro Francesco Saverio Nitti (Partito Radicale Italiano)

Lavori Pubblici

Ministro Camillo Peano (Liberale)

Lavoro e Previdenza Sociale

Istituito il 3 giugno 1920

Ministro Mario Abbiate (Partito Radicale Italiano)

Marina

Ministro Giovanni Sechi (militare)

Poste e Telegrafi

Ministro Giuseppe Paratore (Liberale)

Pubblica Istruzione

Ministro Andrea Torre (Liberale)

Terre liberate dal Nemico

Ministro Alberto La Pegna (Partito Radicale Italiano)

Tesoro

Ministro Carlo Schanzer (Liberale)
Sottosegretari Bortolo Belotti (Liberale)

Trasporti Marittimi e Ferroviari

Ministro Giuseppe De Nava (Liberale) [3]

Note

  1. ^ I primi atti del nuovo Ministero, Corriere della Sera, 23 maggio 1920, p. 1.
  2. ^ Il giuramento in Quirinale e l'assunzione dei dicasteri, La Stampa, 17 giugno 1920, p. 1.
  3. ^ Il dicastero risulta soppresso dal 21 marzo 1920 ed accorpato col Ministero dei Lavori Pubblici