Struthio camelus syriacus
Lo struzzo d'Arabia (Struthio camelus syriacus Rothschild, 1919) è una sottospecie di struzzo estinta dal 1941. Il suo areale comprendeva la Penisola arabica e il Medio Oriente.[1]
Struzzo d'Arabia | |
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![]() in un manoscritto islamico del 1335 | |
Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Sottoclasse | Neornithes |
Superordine | Paleognathae |
Ordine | Struthioniformes |
Famiglia | Struthionidae |
Genere | Struthio |
Specie | S. camelus |
Sottospecie | S. c. syriacus |
Nomenclatura trinomiale | |
Struthio camelus syriacus Rothschild, 1919 |
Descrizione
Le sottospecie dello struzzo sono distinguibili solo negli esemplari maschili. Principalmente in base alla colorazione del collo, si possono dividere in due gruppi di parentela, quelli con collo blu e quelli con collo rosso. Come lo struzzo nordafricano Struthio camelus camelus, anche lo struzzo d'Arabia aveva il collo rosso e uno scudo frontale, ma non cheratinizzato. La stretta parentela delle due sottospecie è stata confermata dall'analisi di sequenze di DNA mitocondriale (da materiale museale).[2] Gli struzzi d'Arabie e quelli del Nordafrica formavano un gruppo comune che non era differenziato l'uno dall'altro. Entrambe le sottospecie erano probabilmente in contatto tra loro nell'area della penisola del Sinai.
Morfologicamente, lo struzzo d'Arabia si distingueva dallo struzzo comune per poche caratteristiche: le dimensioni del corpo più piccole, il becco più stretto e zampe e coda notevolmente più corte.[3] I maschi raggiungevano al più i 2,10 m in altezza e le femmine gli 1,75 m.[4]Anche le uova erano di minori dimensioni e dal guscio più lucido.[3] Come lo struzzo comune, inoltre, presentava dimorfismo sessuale anche nel piumaggio: bianco-nero il piumaggio del maschio, marrone quella della femmina.[3] È stato anche scritto che il piumaggio dello struzzo d'Arabia fosse più bello di quello africano e che ciò costituisse una motivazione per cacciare l'uccello.[5]
Areale e habitat
Lo struzzo comune, di cui lo struzzo d'Arabia era una sottospecie, è presente nelle savane africane e nel Sahel;[6][7][8] Le prime sono delle pianure dal clima subtropicale e tropicale, caratterizzate dall'alternanza di una stagione secca e di una stagione umida, la cui vegetazione è a prevalenza erbosa, con arbusti e alberi abbastanza distanziati da non dar luogo a una volta chiusa.[9] Il Sahel invece è una regione di transizione dalla savana al deserto, piuttosto arida. Storicamente, ne era attestata la presenza anche lungo la costa mediterranea dell'Africa.[10]
Lo struzzo d'Arabia era presente invece in Medio Oriente, dalla penisola arabica alla Turchia e all'Iran.[11] Si ritiene che in epoca preistorica, l'areale fosse continuo, ma, con l'inaridimento che condusse alla formazione del deserto arabico, lo struzzo scomparve da vaste zone. In epoca storica era attestato in un areale relitto composto da due regioni disgiunte: l'Arabia meridionale e il Levante, col limitrofo deserto siriano.[12]
Sistematica
Incuriosito dalle differenze tra le uova di struzzo raccolte nel deserto siriano rispetto a quelle dello struzzo comune, Walter Rothschild studiò alcuni esemplari e concluse che lo struzzo d'Arabia costituisse una sottospecie distinta dallo struzzo nordafricano, presentando una relazione in merito al British Ornithologists' Club nel 1919 e proponendo il nome scientifico trinomiale - Struthio camelus syriacus - che oggi identifica la sottospecie.[3]
Cause dell'estinzione
Durante la prima guerra mondiale, lo struzzo arabo venne cacciato sino ad essere portato al limite dell'estinzione, venendo persino inseguito con le jeep. L'ultimo esemplare morì nel 1941, anche se pare che nel 1966 ne sia stato trovato un esemplare morto per un'alluvione.[senza fonte]
Note
- ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Struthionidae, in IOC World Bird Names (ver 14.2), International Ornithologists’ Union, 2024. URL consultato il 25 ottobre 2013.
- ^ (EN) Joshua M. Miller et al., Phylogeographic analysis of nuclear and mtDNA supports subspecies designations in the ostrich (Struthio camelus), in Conservation Genetics, vol. 12, 2011, pp. 423–431, DOI:10.1007/s10592-010-0149-x.
- ^ a b c d W. Rothschild, 1919.
- ^ J. P. Hume, 2017.
- ^ Brian J. Taylor, An Artist recovered from Anonymity: Antoine van der Steen - 'Un peintre du Bosphore', a Discoverer of the Midas Monument and Lieutenant-fireworker in the Bombay Artillery, in Neil Cooke e Vanessa Daubney (a cura di), Lost and Now Found: Explorers, Diplomats and Artists in Egypt and the Near East, Archaeopress Publishing Ltd, 2017, p. 160, ISBN 9781784916282.«Struthio c. syriacus had superior feathers compared with the larger African species»
- ^ Struzzo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 giugno 2023.
- ^ (EN) S.J.J.F. Davies, Birds I Tinamous and Ratites to Hoatzins, in Michael Hutchins (a cura di), Grzimek's Animal Life Encyclopedia, vol. 8, 2ª ed., Farmington Hills, MI, Gale Group, 2003, pp. 99–101, ISBN 978-0-7876-5784-0.
- ^ (EN) Keenan Donegan, Struthio camelus, in Animal Diversity Web, University of Michigan Museum of Zoology, 2002.
- ^ Savana, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 giugno 2023.
- ^ (EN) Edgar Williams, Ostrich, Reaktion Books, 2013, pp. 21-22, ISBN 9781780230665.
- ^ (EN) Konstantin E. Mikhailov e Nikita Zelenkov, The late Cenozoic history of the ostriches (Aves: Struthionidae), as revealed by fossil eggshell and bone remains, in Earth-Science Reviews, vol. 208, settembre 2020, DOI:10.1016/j.earscirev.2020.103270.
- ^ (DE) Paul Alan Yule, Die Gräberfelder in Samad al-Shān (Sultanat Oman) Materialien zu einer Kulturgeschichte, in Orient-Archäologie, vol. 4, Rahden, Deutsches Archäologisches Institut, Orient-Abteilung, 2001, DOI:https://doi.org/10.11588/diglit.4043 .
Bibliografia
- (EN) Julian P. Hume, Sthruthionidae, in Extinct Birds, Bloomsbury Publishing, 2017, pp. 19-20, ISBN 9781472937469.
- (EN) Walter Rothschild, Description of a new subspecies of Ostrich from Syria, in Bulletin of the British Ornithologists Club, vol. 39, 1919, pp. 81-83.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) Syrian ostrich, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.