Utente:Marty.cat.sama/Sandbox
Coclearia | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Angiospermae |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Dilleniidae |
Ordine | Capparales |
Famiglia | Brassicaceae |
Nomenclatura binomiale | |
Cochlearia officinalis |
La Coclearia ( Cochlearia, officinalis) è una pianta appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, è una pianta erbacea annua.
È caratterizzata da fiori ernafroditi riuniti in un racemo, dalle foglie basali ovoidali e dai suoi steli eretti.
Quest'erba è cartteristica delle terre salate delle coste marittime.
Morfologia
La Coclearia cresce fino a 30 cm di altezza, il suo fusto è debole, gli steli acuminati e lisci mentre le foglie si differenziano tra foglie superiori e inferiori.
Le foglie inferiori si presentano ovali quasi rotonde, molto peduncolate, intere e un po' frastagliate, pressappoco larghe quanto sono lunghe, semilunate e concave come un cucchiaio; (in Francia viene chiamata Erba dai cucchiai).
Le foglie superiori sono esili e cordate abbracciafusto (avvolgono il fusto con due orecchie).
Questa pianta è caratterizzata da piccoli fiori bianchi in corti racemi terminali (a grappoli), che producono delle piccole silique ovali globose e da valve appena carenate.
La fioritura avviene da maggio a giugno con tre tipi di colori dei fiori possibili: bianco, bianco-crema e bianco-rosato, mentre i semi maturano a Settembre. La Coclearia è anche amatissima dagli insetti impollinatori.
L'erba ha un odore forte, volatile, leggermente acre, di sapore salato, piccante e amarognolo.
Distribuzione e habitat
Troviamo la pianta principalmente nelle regioni montane e sulle rive del mare. La riscontriamo in oltre nelle zone di coste basse o di estuari, presso le scogliere marine, nei pressi di miniere di sale o sorgenti saline, dell'Europa occidentale, settentrionale e centrale.
Sono preferibili posizioni soleggiate su suolo moderatamente umido e temperature molto basse.
La Cochlearia della Norvegia settentrionale rappresenta un esempio di divergenza eco tipica non casuale della variazione genetica, attraverso il paesaggio in cui vive che può, o meno, nel tempo diventare specie riproduttivamente isolata.
Coltivazione
Possiamo praticare la coltivazione della Coclearia, per uso immediato e in caso di bisogno, nell'orto. Questo proprio poiché non è diffusa su tutte le spiagge.
Per coltivare la pianta, si ha bisogno un terreno fresco e frequenti annaffiature. Cresce in qualsiasi tipo di terreno, ma predilige terreni poveri o calcarei, di medio impasto, umidi, ma ben drenati con un esposizione luminosa, a mezz’ombra. Si deve seminare in file, a poca profondità, ad una distanza di una trentina di centimetri.
I semi germinano presto. Successivamente bisogna, alla comparsa delle foglie, rompere il terreno in superficie, per far respirare le radici della pianta coltivata ed eliminare le erbacce . Non si deve raccogliere altro che in caso di bisogno, ed è consigliabile conservare qualche pianta per avere altri semi.
Usi
Uso farmacologico
L'azione farmacologica e le applicazioni simili di quest'erba sono simili al Rafano. Ormai l'uso della Coclearia lo si ritrova nella storia della medicina popolare.
Ci si avvaleva dell'erba quando era fresca per usufruire del suo contenuto vitaminico. La pianta veniva utilizzata per curare lo scorbuto, era stivata sulle navi in fasci essiccati o estratti ed il sapore molto amaro veniva corretto con erbe e spezie. La si può impiegare come il Crescione, nel catarro cronico, nelle tossi con espettorazione, nell'anemia, l'idropisia, negli ingorghi atonici dei visceri e in alcune malattie cutanee. Nell' uso esterno si applica sulle ulcere atoniche e scorbutiche.
Il succo deve essere preso nella dose da 50 a 100 grammi al giorno, o sotto forma di sciroppo (1 parte di succo in 2 di zucchero) nella dose di 20 a 60 grammi al giorno.. Il succo ottenuto dalla pianta ha un buon effetto purificante su milza, fegato e sangue. Inoltre le foglie tritate possono svolgere un utilizzo esteriore per lenire contusioni.
Uso cosmetico
La pianta ha anche proprietà utilizzabili nell'ambito della cosmetica, infatti l'estratto si può usufruire in creme e lozioni utili a stimolare la salute dei capelli, del cuoio capelluto, creme anti-età e gel disinfettanti.
Uso culinario
Le foglie vengono utilizzate principalmente crude e appena raccolte, per poter preservare al meglio l’alto contenuto di vitamina C.
Possiamo trovarle:
- cotte in minestre
- come contorno di carni e pesci
- crude in insalata come ingrediente per salse piccanti
- impiegate nella realizzazione di birra artigianale dal nome caratteristico “scuvygrass ale”.
Il loro sapore ricorda il cavolo e la senape, dal sapore leggermente amaro tagliente e deciso.
Preparati ed estratti
Possiamo ottenere dalla pianta :
- la conserva di Coclearia e lo spirito di coclearia.
(All'epoca l'acqua distillata di Coclearia della Farmacopea Prussiana, si corrompeva facilmente, dunque in tal caso non ci si poteva avvalere di una conservazione annuale).
- La tisana di Coclearia
- Gargarismi e colluttori Infuso al 2-4%
- Coclearia Estratto Fluido
- Coclearia Tintura Madre Preparata dalla pianta fresca intera tit.alcol.45° a 1/20
Avvertenze
L'erba perde le sue proprietà essiccandola e facendola bollire.
Essa è anche controindicata negli stati infiammatori (per moderare i suoi effetti irritanti viene raccomandato di assumerla assieme a latte o ad altro emolliente).
Si possono manifestare reazioni di ipersensibilità nei confronti dei glucosinolati.
Sono possibili interazioni con farmaci tiroidei (tiroxina e metimazolo), ma solo in caso di consumazione di dosaggi elevati e prolungati nel tempo.
Storia
Il suo utilizzo ebbe inizio nel XVI secolo nel quale il nome le venne dato dai botanici, prima di allora era un'erba sconosciuta. La consumazione avveniva soprattutto in Gran Bretagna.
Diventò all'epoca un essenziale portatrice di vitamina C, ed era una verdura preziosa per i marinai. Infatti era sempre presente nella stiva delle navi, conservata in fasci essiccati o estratti e utilizzata abbinata a diverse spezie, utile per prevenire o curare lo scorbuto.
Possiamo prendere in considerazione come esempio, il fatto citato da Bachstrom (Observat. circa scorbutum, Firenze, 1757) di un marinaio, in condizioni di salute di generale disfacimento, il quale i compagni, lo deposero ed abbandonarono sulle coste della Groenlandia, a causa della paura di infezione. Il marinaio si è trascinato sulla spiaggia e ha pascolato le sole erbe, che trovava (Coclearia ed ossalide) grazie alle quali recuperò interamente la sua salute.
Note
Bibliografia
- Pierre Lieutaghi, il libro delle erbe, Rizzoli Editore, 1974.
- V. Tenore e G. A. Pasquale, Compendio di botanica, Stamperia e Cartiere del Fibreno, 1847.
- Carl Joseph Meyere Giovanni Spagnolo, Manuale di farmacologia, G.Palolari, 1841.
- Enrica Campanini, Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, Tecniche Nuove, 2003.
- Alberto Tucci De Leo, Erbe Officinali e Piante Medicinali, Youcanprint, 2015.
https://erbeofficinali.org/dati/q_scheda_res.php?nv_erba=COCLEARIA