Francobollo

carta-valore che serve per l'affrancatura dei servizi di corrispondenza
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Il francobollo è una carta-valori emessa da una amministrazione postale che rappresenta la prova del pagamento anticipato per servizi quali la spedizione di una lettera o di un pacco ad un destinatario.

Prima dell'introduzione dei francobolli il porto era pagato dal destinatario e non dal mittente. L'applicazione del francobollo sull'oggetto da spedire deve essere fatta dal mittente o dagli uffici postali su richiesta del mittente. La contraffazione dei francobolli è un reato.

Ideato dall'inglese Rowland Hill, tradizionalmente il francobollo è un piccolo rettangolo di carta che si incolla alla busta. In rari casi sono stati prodotti francobolli di altre forme, rotondi (Nuova Zelanda), triangolari, pentagonali o di forma non geometrica come nel caso dei francobolli a forma di frutta di Sierra Leone e Tonga. Raramente sono stati anche prodotti francobolli non di carta, come i francobolli della Svizzera fatti parzialmente di pizzo o della DDR composti soltanto di materiali sintetici.

File:Francobollo Inverted Jenny.jpg
Uno dei francobolli più rari: l'Inverted Jenny in Italia noto come "Jenny Rovesciato" e che presenta l'aeroplano erroneamente al contrario.

Storia del francobollo

I precursori del francobollo

Nel corso dei secoli il francobollo è stato preceduto da numerosi precursori. Già nel 1653, il gestore della posta cittadina di Parigi, Jean-Jacques Renouard de Villayer, aveva creato il billet de port payé, una striscia di carta simile a un francobollo che, in assenza di una superficie adesiva, doveva essere fissato alla missiva per mezzo di un fermaglio o di un filo. Tutti gli esemplari di questi billets sono purtroppo andati perduti.

Altri francobolli ante litteram sono documentati in Gran Bretagna: il sistema di prezzo unitario per la posta locale escogitato dai mercanti William Dockwra e Robert Murray ed adottato dalla Penny Post londinese a partire dal 1680 riscosse un tale successo che il duca di York vide minacciato il proprio monopolio postale. Fu così che in seguito alle proteste del duca la Penny Post fu obbligata a cessare l'iniziativa dopo appena due anni, venendo inglobata nel General Post Office. Alcuni esemplari dei francobolli triangolari di quel periodo sono conservati negli archivi, mentre quattro esemplari risultano in possesso di collezionisti.

All'inizio del XIX secolo apparvero in alcune città i precursori delle cartoline e buste preaffrancate. Nel Regno di Sardegna per esempio fece la sua apparizione nel 1818 la "carta postale bollata", un foglio di carta da corrispondenza con la tassa di porto prepagata, ribattezzato "cavallino" in quanto raffigurante un messaggero a cavallo, mentre nel 1821 vennero adottate in Gran Bretagna le cartoline preaffrancate di risposta allegate ai giornali. Come primi valori postali preaffrancati valgono tuttavia le letter sheets emesse a Sydney nel 1838.

La genesi del francobollo

 
Sir Rowland Hill, l'inventore del francobollo

La nascita del francobollo vero e proprio è legata alla riforma delle Poste della Gran Bretagna voluta da Rowland Hill nel 1837. L'intuizione di Sir Rowland Hill fu quella del servizio postale prepagato, in cui la riscossione della tariffa postale non avvenisse al momento del ricevimento, bensì all'atto della spedizione a spese del mittente. Hill comprese anche che l'introduzione di tariffe basse e uniformi, in base al peso piuttosto che alla distanza, avrebbe favorito l'aumento del traffico postale ricompensando ampiamente i minori introiti derivanti dalla riduzione stessa. Nel 1837 fece quindi pubblicare a sue spese il libretto "Post Office Reform: its Importance and Practicability", con cui rese noto al parlamento inglese il suo pensiero riformatore.

Il progetto si scontrò però con l'ostilità preconcetta del Post Office, che non accettò l'intrusione di un estraneo quale era considerato Rowland Hill. Tuttavia, anche grazie alle pressioni della classe mercantile e creditizia, il 26 dicembre del 1839 il parlamento britannico approvò la riforma e rese necessaria la realizzazione dei francobolli. Sir Rowland Hill suggerì come questi ultimi dovessero essere dei pezzi di carta di dimensioni sufficienti ad accogliere una stampa e dotati sul retro di una soluzione glutinosa idonea all'incollaggio degli stessi, come prova dell'avvenuto pagamento della tariffa postale.

Nel settembre del 1839 venne bandito un concorso pubblico, che invitava la popolazione al suggerimento del modo in cui il francobollo dovesse essere. Giunsero in commissione 2600 proposte, delle quali nessuna ebbe il favore del riformatore: Hill decise quindi che si sarebbe occupato personalmente dell'ideazione del francobollo assieme al suo staff. Come soggetto fu scelto il profilo della Regina Vittoria, tratto da una medaglia coniata alcuni anni prima, mentre per evitare contraffazioni la testa fu stampata su un fondo cesellato costituito da losanghe molto fitte. Il 6 maggio 1840 entrò così in vigore il primo francobollo del mondo, che passò poi alla storia come Penny Black. Otto anni dopo, nel 1848, l'ingegnere Henry Archer inventò invece la perforazione meccanica del francobollo, completando così la genesi del francobollo dentellato così come è noto oggi.

Un successo planetario

 
Il penny black emesso il 6 Maggio 1840 fu il primo francobollo della storia

La grande praticità del mezzo, coniugata con la riforma postale di Hill, garantì in breve tempo al francobollo un successo su scala mondiale. Nel giro di pochi anni altre amministrazioni postali seguirono l'esempio inglese e così, nel marzo 1843, la Svizzera del (cantone di Zurigo) fu il secondo stato al mondo ad emettere francobolli. A seguire fu sorprendentemente il Brasile, con l'emissione della serie detta "occhi di bue" il 1° agosto dello stesso anno, nonché i cantoni di Ginevra (ottobre 1843) e Basilea (luglio 1845). Quest'ultima emissione diede alla Svizzera il primato nell'emissione di francobolli colorati e tematici con la famosa "Colomba di Basilea". Nel 1847 fu poi il turno degli Stati Uniti d'America, che iniziarono l'emissione di francobolli con un valore da 5 centesimi e l'effigie di Benjamin Franklin. Dal 1849 in poi tutti gli stati europei adottarono uno dopo l'altro il francobollo.

I primi errori

Nel 1847 le autorità di Mauritius, allora possedimento inglese, volendosi dotare dei loro primi francobolli, si aggiudicarono il primato del primo clamoroso errore di stampa, emettendo una serie del tutto simile al Penny Black ma su fondo vermiglio o indaco e con l'erronea dicitura di "Post Office" anziché "Post Paid", ossia di "Ufficio Postale" al posto di "Porto Pagato". Questi sono oggi tra i più rari francobolli del mondo, in quanto furono subito ritirati: ne rimangono rispettivamente 14 e 12 esemplari per i due colori.

Il 1º luglio del 1855 la Svezia, nell'emettere il suo primo francobollo del valore di 3 skilling, commise la prima non conformità tra decreto di emissione (che lo aveva previsto verde) e stampa effettiva (che fu in giallo), regalando così alla storia uno dei più rari francobolli del mondo.

I primi francobolli italiani

Il francobollo fece la sua prima comparsa in Italia il 1º giugno del 1850, quando il Regno Lombardo-Veneto emise la sua prima serie denominata "Aquila Bicipite", che comprendeva cinque valori diversi. Nel giro di pochi mesi anche gli altri stati italiani preunitari si dotarono di francobolli: il 1º gennaio 1851 il Regno di Sardegna diede alle stampe la sua prima serie, recante l'effigie di Vittorio Emanuele II, mentre il 1º aprile successivo fu la volta del Granducato di Toscana con una serie di sei valori in crazie che raffiguravano il marzocco, stemma del granducato. Gli altri stati preunitari seguirono a ruota: il 1º gennaio 1852 lo Stato Pontificio e nel giugno dello stesso anno il Ducato di Modena e il Ducato di Parma.

L'ultimo degli antichi stati italiani ad adottare il francobollo fu il Regno delle Due Sicilie (1858), con una serie di 7 valori in grana, tutti di colore rosa. Di questi, il ½ grana rosa (detto "Trinacria") divenne una grande rarità dopo che il governo garibaldino appena insediatosi a Napoli ne riprese la lastra di stampa per trasformare il valore in ½ tornese ed usando l'azzurro al posto del rosa. Tale francobollo, rimasto in circolazione per un solo mese, è tra i più rari della storia postale italiana.

In seguito all'unità d'Italia, vennero estesi ai nuovi possedimenti sabaudi i francobolli del Regno di Sardegna, per cui il primo francobollo sardo (il 5 centesimi nero del gennaio 1851) è considerato anche il primo francobollo veramente "italiano". La prima emissione postunitaria avvenne tuttavia il 24 febbraio 1862, quando venne posto in circolazione il 10 centesimi bistro con l'effigie di Vittorio Emanuele II, analogo a quello sardo del 1855 ma dotato di dentellatura. Il 1º dicembre 1863 vide infine la luce la prima serie espressamente studiata per coprire le tariffe postali del Regno d'Italia, che fu curiosamente stampata in Inghilterra dalla tipografia De La Rue.

La nascita della filatelia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Filatelia.

Con la rapida diffusione dell'utilizzo dei francobolli nacque in breve tempo anche il fenomeno del loro collezionismo, la filatelia. Fu il collezionista francese Georges Herpin a coniare nel 1864 il termine "filatelista", neologismo di etimologia greca che significa "amante dell'assenza di tassa": un concetto forse un po' arido per descrivere la passione di molti filatelici, ma che si impose rapidamente in moltissime lingue del mondo.

 
Un moderno classificatore a listelli per francobolli

Inizialmente i francobolli venivano recuperati dalla corrispondenza e utilizzati a scopo anche decorativo, finché fecero la loro comparsa i primi albi per collezionisti (il primo nel 1860), e il francobollo divenne un bene con un valore collezionistico separato da quello nominale. Risale al 1861 il primo catalogo di francobolli, mentre il 15 dicembre 1862 uscì la prima copia del Monthly Advertiser, la prima rivista specializzata in campo filatelico. Dato che ai primordi della storia postale le emissioni di francobolli erano di rara frequenza e limitate a poche nazioni, i primi filatelici si dedicarono alle raccolte generali di francobolli provenienti da tutto il mondo - una cosa oggi impensabile vista l'enorme quantità di francobolli che vengono emessi annualmente.

Ai primi ausili pratici per filatelisti si affiancarono le prime riunioni di collezionisti: già nel 1856 ebbero luogo negli Stati Uniti le prime riunioni di filatelisti, mentre al 1866, sempre negli USA, risale la fondazione della Excelsior Stamp Association, la prima associazione filatelica del mondo.

I primi falsi

Conseguenza inevitabile della diffusione dei valori bollati furono anche i primi casi di falsificazione, che si ebbero poco dopo l'introduzione del primo francobollo nel 1840. Oltre ai francobolli materialmente falsi, vennero escogitate delle contraffazioni di francobolli veri: ad esempio, vennero effettuate modifiche cromatiche o manipolazioni delle cifre ad imitazione di francobolli con valori più alti. Un'altra forma di falsificazione fu il reimpiego di francobolli usati resi come nuovi in seguito al lavaggio chimico dell'annullo.

Per ovviare a questi inconvenienti le autorità postali introdussero presto dei sistemi antifalsificazione. Se fin dalla prima emissione inglese - su indicazione di Rowland Hill - i francobolli erano stati dotati di filigrana, in seguito vennero ad aggiungersi ulteriori tecniche quali l'utilizzo di carta colorata, di carta bianca con fili di seta colorata (ad es. in Baviera, Württemberg e Svizzera) e di strisce laccate (volte a impedire la rimozione del timbro postale).

I francobolli di propaganda

Nel corso della prima guerra mondiale si scoprirono le potenzialità dei francobolli come mezzi di propaganda. Inizialmente - con vere e proprie operazioni di spionaggio - si ricorse alla falsificazione di francobolli esteri e alla loro diffusione in territorio nemico a scopo propagandistico, mentre con l'avvento dei totalitarismi i francobolli vennero impiegati soprattutto sul fronte interno per rafforzare il consenso delle varie dittature. Nacquero così le serie dell'Italia fascista (famose quelle del decennale della Marcia su Roma e quella commemorativa dell'Impero), seguite a ruota dalla Germania nazista (effigie del Führer) e dalle altre dittature sul suolo europeo.

Durante la seconda guerra mondiale la propaganda sui francobolli divenne propaganda di guerra, e si moltiplicarono le emissioni "a tema" contenenti l'elogio della guerra o la condanna del nemico (serie "Due popoli, una guerra" del Regno d'Italia e francobolli della RSI con la dicitura "hostium rabies diruit"). Con la guerra fredda, i francobolli propagandistici ricomparvero ad esaltazione dei regimi più disparati, in particolare degli stati del Patto di Varsavia, per poi estendersi a tutti i casi di culto della personalità (Ceauşescu e Kim Il Sung). In termini più moderati, il francobollo ha comunque rivestito fin dalla sua origine un certo ruolo celebrativo, in quanto per tutto il XIX secolo la raffigurazione di regnanti o allegorie di nazioni costituì il motivo assolutamente dominante.

Caratteristiche tecniche del francobollo

La forma

La maggior parte dei francobolli ha una forma rettangolare o quadrata. Il primo francobollo a non rispettare questo standard fu il triangolare emesso nel 1853 dal Capo di Buona Speranza. Esistono poi francobolli a forma di frutta, di cuore, di rombo, di stemma araldico. Non vi è una regola prefissata in quanto sono le varie politiche di marketing filatelico dei paesi emittenti a deciderne, di volta in volta, la forma geometrica.

La vignetta

 
Francobollo da 2 Lire del 1945 emesso dall'Italia

La vignetta è la parte illustrata del francobollo che viene stampata. Normalmente contiene le indicazioni dello stato emittente ed il valore nominale di affrancatura. Solo la Gran Bretagna non indica esplicitamente lo stato emittente, sostituito dal profilo del sovrano regnante. Questa è una prerogativa esclusiva del Regno Unito alla quale non rinuncia dal lontano 1840 in quanto è la nazione che ha "inventato" il francobollo.

Solitamente la vignetta rispetta la forma del francobollo, ma in alcuni casi questa consuetudine non è rispettata. La vignetta può essere istituzionale quando è formata dai simboli delle istituzioni dello stato emittente, come ad esempio, avveniva durante il Regno d'Italia quando si imprimeva l'effigie del sovrano; può essere commemorativa se intende ricordare la ricorrenza di un avvenimento o un personaggio storico; può essere propagandistica come nel caso di quei francobolli che portano un messaggio politico o di solidarietà.

Il valore nominale di affrancatura attribuisce al francobollo un preciso valore nella moneta in corso nello stato emittente. Per questo motivo i francobolli hanno anche un limitato uso come "moneta di scambio". Spesso, oltre al valore nominale vi è indicato un sovrapprezzo in beneficenza. In Italia nel 1910, l'emissione della serie detta "Garibaldi" fece coincidere l'inizio delle emissioni di vignette commemorative, con l'uso del sovrapprezzo che era a favore del Comitato Nazionale dei Festeggiamenti per il cinquantenario dell'unificazione del Paese. Nel 2006 la Repubblica Italiana ha emesso un valore da Euro 0,60 con sovrapprezzo di Euro 0,30 a favore dell'Associazione Pro Lotta ai Tumori del Seno. Il 17 novembre 2005 la Repubblica di San Marino, ha emesso un francobollo che non indica il valore nominale, sostituito da un breve testo che chiarifica l'uso. Nel 1953 il Vietnam del Nord ha emesso una serie di francobolli che non esprimeva il valore nominale in moneta corrente ma in chili di riso. La vignetta indica un contadino intento alla coltivazione del cereale con quattro misure differenti da 6 etti a 5 chili.

La carta

Nella storia della stampa dei francobolli sono stati usati tutti i tipi di carta e spesso per l'emissione di uno stesso francobollo sono stati usati tipi di carta differente. In alcuni francobolli sono impastati nella carta fili di seta o altra stoffa al posto della filigrana che ne consente l'identificazione dalle contraffazioni. Negli ultimi decenni viene utilizzata la carta fluorescente affinché le obliteratrici automatiche siano in grado di riconoscere ed annullare il francobollo. La carta non è però essenziale nella fabbricazione di un francobollo in quanto esistono valori su pergamena, su lamine metalliche, su stoffa, su legno, ecc. Ad esempio è noto il francobollo di stoffa e merletto emesso dalla Repubblica Italiana nel 2005 per celebrare l'Arte del Merletto.

Il sistema di stampa

Le tecniche di stampa più comuni usate per la produzione dei francobolli sono almeno cinque:

La filigrana

La filigrana è un dislivello nello spessore della carta del francobollo che ne determina un disegno leggibile controluce. Non tutti i francobolli hanno la filigrana. Spesso esistono francobolli della stessa emissione ma con filigrane diverse. Negli ultimi anni la filigrana è quasi caduta in disuso. In origine era uno degli elementi che serviva a garantire la sicurezza anticontraffazione nei francobolli. In Italia fu introdotta nel 1863 dalle Regie Poste, per opera dell'ingegner Perazzi, che aveva ideato la filigrana "corona" da usare in contemporanea con la stampa di un fondo di sicurezza. Nel 1945 la Repubblica Italiana introdusse la filigrana "ruota alata" ed nel 1955 venne introdotta la filigrana "tappeto di stelle". La fornitura della carta fu affidata alla Cartiera Miliani di Fabriano che era così impegnata alla fabbricazione delle bobine utilizzando il sistema "in tondo". Con tale sistema la pasta cellulosa idonea alla fabbricazione della carta, è fatta passare su un tamburo costituito da un reticolo di rame che ad essiccamento avvenuto, lascia impresso il dislivello voluto e forma appunto la filigrana. La Repubblica di San Marino utilizzò le stesse filigrane dell'Italia fino al 1961, quando decise di adottare un proprio simbolo: la filigrana "tre penne". Lo strumento utilizzato per esaminare la filigrana si chiama filigranoscopio.

La gomma

 
La linguella quando viene rimossa lascia una traccia evidente.

La gomma è quella parte retrostante la vignetta che viene umidificata per attaccare il francobollo all'oggetto da inoltrare per posta. Non tutti i francobolli possiedono la gomma. Naturalmente non la possiedono più i francobolli timbrati che sono stati staccati dalla busta dopo apposito bagno in acqua e poi quelli che sono stati emessi fin dall'inizio senza. In filatelia, si distinguono i francobolli nuovi con gomma integra da quelli con traccia di linguella. La linguella è una piccola striscia di carta gommata di pergamino che viene applicata dal collezionista al verso del francobollo per farlo aderire su una pagina dell'album. Questa è una pratica oggi desueta in quanto la presenza di una traccia di linguella sul francobollo induce un deprezzamento di oltre la metà del valore.

Per questo motivo talvolta, per fare scomparire la traccia della linguella dal retro del francobollo, alcune persone prive di scrupoli, eseguono la rigommatura del francobollo per venderlo ad un prezzo maggiorato. Questa tecnica consiste nell'apporre un nuovo strato di gomma sul retro del francobollo. Il metodo più semplice per accorgersi della rigommatura è passare con delicatezza un dito lungo i dentelli: in genere questi sono più duri e rigidi rispetto ai dentelli di un francobollo non rigommato. Altra tecnica più sicura è quella di osservare al buio con una lampada di wood il verso del francobollo. In casi dubbi è meglio far periziare l'esemplare da un perito filatelico legalmente riconosciuto.

La dentellatura

La dentellatura è quella perforazione della carta che consente un'agevole separazione degli esemplari stampati sullo stesso foglio. Il "passo" della dentellatura si misura con un apposito strumento detto odontometro. Esistono vari tipi di perforazioni a seconda del perforatore che è stato utilizzato.

    • Dentellatura Lineare: si ha quando il perforatore è in grado di dentellare un solo lato del francobollo alla volta. Caratteristica di questo tipo di perforazione è il sovrapporsi dei fori nei quattro angoli dei francobolli.
    • Dentellatura a Pettine: si ha con perforatori in grado di dentellare tre lati del francobollo contemporaneamente. In questo caso si crea un caratteristico salto tra l'ultimo foro della prima battuta di perforazione ed il primo di quella successiva.
    • Dentellatura a Blocco: si ha quando il perforatore dentella tutti i lati del francobollo contemporaneamente e con una estrema regolarità di perforazione.

I valori indicati nelle scale dell'odontometro rappresentano un rapporto matematico di 20/n dove 20 sono i millimetri presi in considerazione sul francobollo ed n indica l'esatta distanza fra i centri di due perforazioni.

Tipologie diverse del francobollo in base all'uso postale

Francobollo ordinario e francobollo commemorativo

 
Il primo commemorativo italiano emesso per il 50° anniversario dell'annessione della Sicilia con l'effigie di Garibaldi

I valori postali si dividono in due grandi categorie: i francobolli ordinari e quelli commemorativi. Entrambe le tipologie possono essere usate per affrancare la normale posta ordinaria ovvero le lettere e le cartoline che circolano quotidianamente in grandi quantità.

  • I francobolli commemorativi sono invece emessi per commemorare o propagandare un particolare evento. Solitamente sono stampati in una tiratura più contenuta e con immagini accattivanti.

Segnatasse - Postage Due issues first issues in 1863 with 10c value in an oval in sheets of 200. Imperf. Non dentellato

Il primo francobollo commemorativo mondiale fu emesso dal Perù nel 1871 per commemorare la ferrovia Lima-Callao. I primi francobolli commemorativi italiani furono emessi nel 1910 per commemorare il 50° anniversario della liberazione della Sicilia per opera di Garibaldi e il plebiscito in Italia Meridionale. La serie completa è di quattro valori ed è quotata ottimamente centrata ben 4.800 €.

Francobolli per la Posta Aerea

 
Un francobollo di Posta Aerea del 1946 emesso dall'Italia
    • Genesi ed usi

Vengono utilizzati per affrancare la corrispondenza inoltrata a mezzo aeroplano. La storia della Posta Aerea inizia nel 1870/71 con i famosi "Ballons Montés" ovvero con le lettere uscite dalle mura di Parigi mediante mongolfiere, durante l'assedio Prussiano. Il primo vero e proprio francobollo di Posta Aerea è stato emesso dall'Italia nel 1917 per affrancare la corrispondenza dell'"Esperimento di Posta Aerea / Torino-Roma-Roma-Torino" ottenuto soprastampando il valore da 25 centesimi espresso. Il volo doveva aver luogo inizialmente il 20 maggio, ma a causa delle avverse condizioni atmosferiche fu spostato al 22 maggio. L'aereo usato fu un biplano Pomicio PC progettato per azioni di guerra ma adatto anche alle ricognizioni aree. Il motore era un Fiat da 260 cavalli che consentiva il raggiungimento di 184 Km orari. Era pilotato dal tenente Mario De Bernardi ed aveva in consegna circa 200 Kg di corrispondenza prevalentemente composta di messaggi diretti al Presidente del Consiglio, al Sindaco di Roma ed al Papa Benedetto XV. All'atterraggio il carico postale fu poi consegnato agli incaricati addetti allo smistamento di Roma Centro. Il volo di ritorno fu compiuto il successivo 26 maggio 1917 con un carico di alcune centinaia di quotidiani affrancati.

    • Il mancato volo Roma-Costantinopoli

Nel 1922 fu previsto il collegamento postale aereo tra Roma e Costantinopoli ed allo scopo fu sovrastampato il francobollo espresso da 25 centesimi rosa con la dicitura "Servizio Aereo Speciale Piastre 15" e la riproduzione di un aereo. L'iniziativa fu annullata per cause non chiare ed i francobolli subito ritirati e distrutti ad eccezione di 5/6 esemplari già posti in vendita. Questo è oggi uno dei più rari francobolli della collezione degli Uffici Postali Italiani all'Estero ed è quotato 275.000 €.

    • Le trasvolate di Italo Balbo

Dal 17 dicembre 1930 al 16 gennaio 1931 fu compiuta dal Generale Italo Balbo la prima crociera aerea transatlantica Roma - Rio De Janeiro e per l'occasione fu emesso, con tiratura di 200.000 esemplari, un particolare francobollo di posta aerea che aveva validità limitata alla crociera stessa (successivamente ben 180.000 esemplari vennero inceneriti). La squadriglia era composta da 12 Idrovolanti S55. La vignetta raffigurava gli idrovolanti in volo e sullo sfondo la costellazione della Croce del Sud composta di sei stelle. Su alcuni di questi valori, solo 1 su 200, un errore della stampa fece apparire una settima stella, andando così a costituire una pregiata varietà tra i 20.000 esemplari ancora esistenti. Fu nuovamente il generale Balbo a guidare la squadriglia che nel 1933 compì la più imponente delle trasvolate oceaniche di tutti i tempi, con ben 25 idrovolanti ed il più lungo percorso fino ad allora effettuato: la crociera Nord-Atlantica. Per questa nuova impresa furono emessi appositi valori in "trittico". Erano francobolli di Posta Aerea così chiamati perché composti da tre parti distaccabili. Nella centrale vi era raffigurato il Re Vittorio Emanuele III ed aveva un valore di Lire 5,25. La pala destra aveva un valore di 44,75 Lire o di 19,75 Lire. Nella pala sinistra vi era raffigurata la bandiera italiana con lo stemma sabaudo ed era una bandella senza valore con sovrastampata l'iniziale del cognome di ognuno dei piloti. Nel volo di ritorno da New York, era previsto l'uso di 500 francobolli che sulla pala destra recavano la sovrastampa "Volo di Ritorno NEW YORK-ROMA". Il Postmaster General americano non fece in tempo ad autorizzarne l'uso ed i valori rimasero inutilizzati andando a costituire uno dei pochi casi di valori regolarmente emessi e non usati. Oggi il "trittico del volo di ritorno" è tra i pezzi più ambiti dai collezionisti di tutto il mondo ed è quotato 52.500 €.

    • La cessazione dei francobolli speciali per la posta aerea

Nel 1973 la Repubblica Italiana ha emesso l'ultimo francobollo espressamente concepito per la posta aerea. Il valore era da 150 Lire e faceva parte della serie commemorativa del "cinquantenario dell'aeronautica militare" emessa il 28 marzo.

Francobolli per il recapito Espresso

 
Il primo espresso emesso dalla Repubblica Italiana nel 1946

Sono francobolli con un valore nominale pari alla soprattassa da aggiungere alla tariffa ordinaria affinché una lettera sia inoltrata con maggior celerità. Il primo francobollo che indicasse una maggiore celerità di recapito, fu emesso nel 1855 in Australia, dallo Stato di Victoria. Era un esemplare del valore di 6 pence con l'effigie della Regina e la dicitura "Too Late".

L'Italia ha emesso francobolli speciali per questo servizio dal 1903 al 1976 e gli ultimi francobolli per espresso furono dichiarati fuori corso il 13 maggio del 1992. Il servizio espresso delle Poste Italiane fu istituito con la legge 12 marzo 1890, ma il primo francobollo speciale fu emesso solo il 1 giugno 1903 con valore di 25 centesimi e riportava la dicitura "ESPRESSO" e l'effigie del Re Vittorio Emanuele III. Nel 1946 la Repubblica Italiana emise i francobolli per espresso in contemporanea con l'emissione di posta ordinaria detta "Democratica" . La serie comprendeva 7 valori, dal 5 Lire al 60 Lire. Il vignetta del 5 Lire raffigurava un piede con un calzare alato ideato da Paolo Paschetto.

Francobolli per la Posta Pneumatica

 
Francobollo per la posta pneumatica emesso dall'Italia nel 1966

Sono stati emessi come sovattassa per il servizio di posta pneumatica, che era effettuabile solo in alcune grandi città. Il sistema consisteva in una rete di tubazioni nel quale l'aria compressa sospingeva alcune capsule contenenti la corrispondenza. La posta pneumatica venne ideata dall'ingegnere danese Meldhurst , la prima applicazione pratica fu effettuata a Londra nel 1853 per la trasmissione di telegrammi ai membri dello Stock Exchange. Il primo paese al mondo ad emettere apposita carta valori per la posta pneumatica fu l'Austria nel 1875 con i suoi "Pneumatischer Brief", seguita dalla Francia nel 1880 con l'emissione di speciali foglietti detti "Carte pneumatique ferme".

In Italia la posta pneumatica venne istituita nel 1907 con la legge 111 del 24 marzo ed uno stanziamento di un milione di lire per dodici chilometri di tubi pneumatici a Roma, nove a Milano e diciassette a Napoli. Oltre agli uffici postali era consentito l'allaccio anche a banche e grandi ditte. Inizialmente il servizio venne utilizzato solo per l'inoltro di telegrammi ed espressi e fu aperto al pubblico nel 1912. Nel 1913 venne approntato il primo francobollo di posta pneumatica con un valore nominale di 10 c. e l'effigie di Re Vittorio Emanuele III incisa da Alberto Repettati. Nel 1933 i francobolli pneumatici furono sostituiti con due valori, uno ad effigie di Dante Alighieri ed uno con il ritratto di Galileo Galilei. Il primo febbraio 1946 la Repubblica Italiana aumenta la tariffa ma sostanzialmente i francobolli rimangono quelli studiati per il Regno d'Italia. Bisogna aspettare il 25 marzo del 1947 per una nuova emissione Repubblicana con due tagli: da 3 e 5 Lire. L'immagine era quella della Minerva su bozzetto di Renato Garassi. Il servizio di posta pneumatica cessa definitivamente nel 1981 eil 13 maggio del 1992 tutti i francobolli di posta pneumatica vennero posti fuori corso.

Francobolli per i Pacchi Postali

Vengono utilizzati per il pagamento della speciale tassa stabilita per la spedizione dei pacchi postali. In Italia furono introdotti dal Regno d'Italia con la legge postale del maggio 1862, ma la prima serie di francobolli appositi fu emessa solo nel 1884. Tre anni dopo, per comodità del pubblico e del servizio, furono emesse speciali cartoline che riproducevano gli stessi francobolli con identico soggetto. Nel 1914 venne emesso un nuovo tipo di francobolli per pacchi che aveva la caratteristica di essere diviso in due sezioni. Quella di sinistra doveva essere apposta sul bollettino e quella di destra sulla ricevuta. Dopo la proclamazione della Repubblica continuarono ad essere emessi sostituendo però la simbologia sabauda con un corno postale sulla parte di sinistra ed una stella su quella di destra. Nel 1954 fu emesso il valore da Lire 1.000 raffigurante un "cavallino" del Regno di Sardegna. Questo è il più raro francobollo della Repubblica Italiana ed è quotato circa 5.000 €. Nel 1972 furono emessi gli ultimi due francobolli per i pacchi postali.

Francobolli per il trasporto dei pacchi in concessione

Una tipologia leggermente differente dai francobolli per i Pacchi Postali è quella del trasporto pacchi in concessione da parte di spedizionieri privati. Essi hanno un'aspetto simile a quello dei pacchi postali, con due sezioni separate. La normativa ha origine nel 1923, ma i primi francobolli risalgono al 1 Luglio 1953, con l'emissione di quattro francobolli da L. 40, 50, 75 e 110. L'ultima emissione risale al 1984 con un francobollo da L. 3.000.

Francobolli con propaganda pubblicitaria

Questi francobolli presentano un'appendice con una inserzione pubblicitaria autorizzata dall'amministrazione emittente. In Italia i francobolli pubblicitari furono autorizzati dal ministero delle Poste in data 20 settembre 1923 il quale stabiliva che le appendici pubblicitarie avrebbero dovuto essere separabili dai francobolli mediante perforazione. Questo punto non fu messo in atto.Gli inserzionisti avrebbero dovuto pagare ogni 5 lire per 1000 esemplari ed era obbligatorio impegnarsi per un quantitativo minimo di 100.000 esemplari. I primi francobolli uscirono nel novembre del 1924. La concessione fu abrogata il 7 luglio 1925 e dopo quella data i francobolli restarono in corso fino ad esaurimento. Questo tipo di francobollo era riservato solo alla corrispondenza diretta all'interno del territorio nazionale.

Francobolli destinati ad altri Servizi Postali

 
Un raro esemplare del 1934 per il Servizio di Stato Aereo
  • Francobolli per il Servizio di Stato (ordinari ed aerei vengono utilizzati dai sindaci o da altre amministrazioni dello Stato).
  • Francobolli per gli Enti Parastatali
  • Francobolli per Segnatasse (usati per tassare la corrispondenza senza affrancatura o con affrancatura insufficiente).
  • Francobolli per il Servizio Commissioni
  • Francobolli per la Posta Militare
  • Francobolli per Giornali
  • Francobolli per Telegrafi
  • Francobolli per Vaglia

Usi Particolari

  • Francobolli Frazionati: sono quei valori che sono stati usati per la metà del loro valore nominale, semplicemente tagliandoli a metà. La pratica del frazionamento era consentita solo agli impiegati postali sprovvisti di valori idonei all'affrancatura voluta ma a volte questa pratica è stata attuata anche dai privati. Le corrispondenze con questo tipo di affrancature sono molto pregiate.
  • Francobolli per i voli nello Spazio: sono usati per affrancare la posta spedita nello Spazio. Occorre ricordare che nel laboratorio spaziale Mir esisteva un vero e proprio ufficio postale che prese a funzionare dal 18 marzo 1989 e timbrò regolarmente la posta arrivatagli. Le corrispondenze con questo tipo di affrancature sono molto pregiate.

Francobolli con Soprastampa

 
Un soprastampato del Regno d'Italia per la posta militare e lo stesso francobollo senza soprastampa

Ancora oggi molte amministrazioni postali (ma ciò avveniva soprattutto in passato) riutilizzano i francobolli già emessi con una soprastampa (detta anche sovrastampa). Sulla vignetta del francobollo viene applicato abitualmente con un procedimento di stampa tipografico, un nuovo valore o altre diciture per i motivi più diversi. Elenchiamo qui i principali:

  • La necessità di emettere nuovi francobolli con rapidità in attesa di effettuare la stampa di nuovi valori definitivi (ad esempio a causa di improvvisi cambi tariffari).
  • La necessità di utilizzare le scorte in giacenza con un nuovo valore o una unità monetaria differente.
  • Per riutilizzare i francobolli di altre amministrazioni postali per i motivi più disparati (ad esempio durante le occupazioni militari)

Il primo francobollo italiano sovrastampato è stato il 15 centesimi azzurro emesso nel dicembre del 1863 con l'effigie di Vittorio Emanuele II, nel quale con una barra curvata in colore bruno scuro (e per questo denominato "ferro di cavallo") venne ricoperto il precedente valore nominale. Questo aumento tariffario da 15 a 20 centesimi si rese necessario per sostenere le ingenti spese derivate dalla III Guerra d'Indipendenza. L'espediente fu trovato dall'Ing. Costantino Perazzi che in questo modo riutilizzò ben 100 milioni di esemplari giacenti nel magazzino dell'Officina Carte Valori di Torino. Visto che questa era una soprastampa che aumentava il valore nominale del francobollo (mentre la regola generale stabiliva di soprastampare un valore inferiore per evitare le inevitabili falsificazioni) proprio per evitare falsificazioni, il Direttore Generale delle Poste Conte Barbavara di Gravellona inserì alcuni segni segreti.

Una delle soprastampe più curiose dei tempi moderni è invece quella effettuata nel 1961 dall'Isola di St. Helena per aiutare gli abitanti dell'Isola di Tristan da Cunha lì rifugiatisi a seguito di una eruzione vulcanica. Allo scopo vennero sovrastampate con sovrapprezzo 1736 serie complete, ma quando l'amministrazione postale della Gran Bretagna si accorse che il sistema monetario delle due isole era differente alcune serie erano già state distribuite. Infatti, mentre a St. Helena era in uso la Sterlina, a Tristan da Cunha circolava il Rand sudafricano. Nel 2005 una serie di 4 valori di questi rari sovrastampati venne battuta in asta pubblica per circa 6.000 Euro.

Francobolli con varietà

Quando i francobolli presentano vari tipi di errori, si parla di varietà. La presenza di una varietà produce un aumento spesso considerevole del valore di un francobollo. Elenchiamo qui di seguito i principali tipi di varietà che si possono riscontrare.

  • Errori nella dentellatura
    • dentellatura differente su uno o più lati
    • dentellatura spostata rispetto alla vignetta
    • dentellatura assente (non dentellato)
    • dentellatura multipla (doppie o triple)
    • dentellatura cieca
  • Errori nella soprastampa
    • soprastampa con colore errato o diverso
    • soprastampa rovesciata
    • soprastampa incompleta
    • soprastampa doppia o tripla
    • soprastampa decentrata
    • soprastampa con errori
    • soprastampa con decalco
  • Errori nella stampa
    • stampa con colore errato o diverso
    • stampa doppia
    • stampa recto-verso
    • stampa con decalco
    • stampa tète-bèche (testa-coda)
    • stampa con errori d'incisione
    • stampa evanescente
    • stampa con taglio chirurgico
    • stampa con errori di riporto
  • Errori nella gomma
    • Gomma recto-verso
  • Errori nella filigrana
    • Filigrana completamente diversa rispetto a quella prevista
    • Filigrana con rotazione o inversione della posizione tipica
    • Filigrana dei bordi del foglio (Lettere)

Collezionare i francobolli

Nuovo o usato?

 
Lo stesso francobollo nuovo ed usato emesso nel 1945 dalla Repubblica Sociale Italiana

La scelta se raccogliere i propri francobolli nuovi o usati è strattamente personale. Nei decenni passati c'era una predilezione per il francobollo usato mentre oggi si è più orientati verso la raccolta del francobollo nuovo.

Il francobollo è venduto allo stato di nuovo con gomma dall'ufficio postale. Il collezionista può conservarlo così senza che sia stato spedito, all'interno di un album a taschine oppure lo può applicare ai fogli tramite una linguella adesiva (metodo oggi decisamente sconsigliato). Quest'ultimo metodo era molto usato nel passato e tali francobolli vengono definiti come linguellati o con traccia di linguella. Questa traccia attualmente deprezza e di molto il valore del francobollo.

Può capitare anche che i francobolli attaccati ai fogli si incollino oppure vengano usati ma non annullati; in questo caso il francobollo una volta lavato risulta allo stato di nuovo senza gomma. I francobolli in questo stato sono poco apprezzati dai collezionisti e presentano una grossa decurtazione di valore.

Il francobollo può poi essere collezionato usato dopo che è stato utilizzato su un documento postale. Il collezionista in questo caso può anche tenere il documento intero (Francobollo su lettera) oppure staccarlo dal supporto cartaceo. Esistono anche i francobolli usati con timbri di favore cioè francobolli nuovi annullati al solo scopo di averli usati per la propria collezione. Questi francobolli truccati valgono molto poco.

Per staccare in modo corretto un francobollo usato dal suo frammento cartaceo e opportuno procedere in questo modo:

  1. si pone il frammento in una bacinella piena di acqua tiepida per circa 15 minuti
  2. si pone il francobollo bagnato tra due fogli di carta assorbente per pochi minuti
  3. prima della sua completa asciugatura lo si pone sotto un peso (es. sotto un libro) per evitare che assuma pieghe e deformità
  4. quando è completamente asciutto lo si può riporre nell'album.

Conservare un francobollo su busta può essere molto ingombrante e quindi talvolta si preferisce conservare il francobollo su frammento, meglio se ha l'annullo intero.

Attenzione ai particolari nascosti

Spesso quando si riceve un francobollo si controlla che nella propria collezione non sia doppio. Il controllo si realizza confrontando le immagini, l'operazione viene svolta in molti casi frettolosamente.

Attenzione però. In realtà i francobolli potrebbero essere diversi.

La disamina va rivolta prima di tutto alla vignetta perché spesso ci sono piccoli particolari che differenziano il francobollo (ad esempio le varietà di riporto o delle tavole di stampa). Altro caso è la differenza di dentellatura che si può facilmente verificare utilizzando uno strumento denominato odontometro. Un'attenzione maggiore va prestata per valutare la differenza dei francobolli stampati da due diverse stamperie, in questo caso a volte i nomi delle ditte sono stampati in piccolo sotto la vignetta. Un'altra differenza, è il diverso tipo di stampa. In questo caso bisogna distinguere la Calcografia, l'Offset, il Rotocalco, la Litografia e la stampa Tipografica. Inoltre, a volte i francobolli sono stati emessi in periodi diversi con una differente filigrana. Può quindi capitare che francobolli apparentemente identici siano in realtà differenti. Tali francobolli hanno anche una diversa valutazione economica.

Il francobollo Italiano più caro

Il francobollo Italiano più caro è l'80 centesimi del Governo Provvisorio del Ducato di Parma emesso nel 1859. Rappresenta la cifra del valore in una cornice ottagonale ed è di colore ocra. Allo stato di usato è quotato attualmente 350.000 €. Se ne conoscono solamente cinque esemplari.

Il francobollo Mondiale più caro

Il francobollo Mondiale più caro è un esemplare sperimentale da 1 centesimo che raffigura "Beniamino Franklin". Emesso degli Stati Uniti d'America è denominato "Z grill" poiché al verso presenta una lettera Z a rilievo che serviva a far assorbire di più l'inchiostro dei timbri per evitare le frodi postali. In un'asta del 2005 negli USA è stato aggiudicato per oltre 2.500.000 $ e se ne conoscono solamente due esemplari.

Requisiti necessari per un francobollo di buona qualità

La qualità è il parametro fondamentale per determinare il valore di un francobollo. Per i francobolli nuovi si basa sulla freschezza della gomma al verso, la quale può spesso si può essere deteriorata da una cattiva conservazione in ambiente umido, con creazione di punti di ossidazione o più estesi ingiallimenti.

  • I dentelli devono essere tutti presenti e di lunghezza omogenea ad eccezione di quei francobolli emessi senza dentellatura che devono presentare una buona marginatura.
  • La centratura della vignetta molto buona, ovvero una eguale porzione di margine tra i quattro lati della vignetta e la dentellatura.
  • La carta non assottigliata o con tracce di abrasione.
  • Il colore ben marcato e senza tracce di scoloritura.
  • La gomma deve essere integra e priva di ingiallimenti.
  • Se il francobollo è usato, l'annullo deve avere la data leggibile e non deve essere deturpante.

Francobolli rotti o in pessime condizioni

Occorre chiarire che nella nostra collezione personale possiamo inserire tutti i francobolli che vogliamo. Ogni singolo francobollo è un vero e proprio frammento di storia unica ed irripetibile indipendentemente dallo stato di conservazione. Va però fatto notare che in filatelia (commercio, scambio, esposizioni) i francobolli rotti o difettosi non hanno praticamente valore ad eccezione dei francobolli frazionati per l'uso postale e delle grandi rarità che una bassa percentuale di valore (5 - 10%) la conservano ugualmente.

  • Sono definibili come francobolli rotti:
    • Francobolli con parti mancanti
    • Francobolli strappati o tagliati
    • Francobolli bucati
    • Francobolli con dentelli mancanti
    • Francobolli con abrasioni al recto
    • Francobolli assottigliati al verso
    • Interi postali ritagliati
  • Sono definibili come francobolli in pessimo stato di conservazione:
    • Francobolli con leggero assottigliamento al verso
    • Francobolli con pieghe
    • Francobolli con dentelli corti
    • Francobolli con ingiallimenti della gomma

Tipi di Collezioni di Francobolli

La filatelia propriamente detta si interessa del collezionismo dei francobolli ma esistono numerosi rami collezionistici molto diversi tra loro. Ne elenchiamo solo alcuni:

  • La Filatelia Classica si occupa dei francobolli nuovi o usati divisi per Nazione.
  • La Filatelia Tematica si occupa dei francobolli di qualsiasi nazione divisi per "Tema".
  • La Storia postale si occupa di tutti i documenti viaggiati per posta.
  • La Aereofilatelia si occupa dello studio della Posta Aerea.
  • La Marcofilia si occupa dello studio degli Annulli Postali.
  • La Interofilia si occupa dello studio degli Interi Postali.
  • La Erinnofilia si occupa delle etichette e dei chiudilettera commemorativi.
  • I Fiscalisti si occupano infine delle marche da bollo e delle marche fiscali.

Tra la filatelia propriamente detta, la storia postale e la marcofilia, esiste un tipo di collezione comune che è quello delle ‘’’buste primo giorno’’’ o ‘’’first day cover‘’’. Queste sono buste speciali che presentano un francobollo applicato ed annullato con un timbro particolare nel suo primo giorno di emissione.

Gli interi postali, sono quelle cartoline, buste, biglietti o aerogrammi preaffrancati in genere con lembi i ripiegabili. L'affrancatura, che somiglia ad un francobollo è già stampata sul recto. Non bisogna mai ritagliare questa impronta di affrancatura poiché l'Intero Postale ha valore solo se conservato nella sua interezza.


Strumenti necessari per collezionare i francobolli

Strumenti necessari allo svolgimento della filatelia sono: la lente di ingrandimento, le pinzette, l’odontometro, il filigranoscopio, uno o più album ed il catalogo.

  • La lente serve a vedere tutti i particolari della vignetta e dei dentelli al fine di individuare, la dove esistano, le differenze tra due francobolli della stessa emissione, ma anche eventuali contraffazioni.
  • Le pinzette hanno lo scopo di permettere di maneggiare i francobolli senza toccarli e dunque senza lasciare su di essi alcuna traccia. In particolare la sudorazione delle dita risulta dannosa alla gomma.
  • L’odontometro serve a misurare la dentellatura dei francobolli ed esattamente lo spazio che si interpone fra i dentelli. Conoscere l’esatta dentellatura consente di classificare correttamente ogni francobollo.
  • Il filigranoscopio è una piccola bacinella nera dove immergendo il francobollo in gocce di benzina rettificata o acqua distillata si riesce a vedere perfettamente la filigrana.
  • L’album o il classificatore, è un volume composto di più pagine rilegate dove apposite strisce o taschine consentono il mantenimento del francobollo in condizioni ottimali.
  • Il catalogo è indispensabile perché costituisce la bussola di riferimento per classificare i francobolli in base a: stato emittente, anno di emissione e varietà, oltre che consentirne una corretta collocazione economica.

Cataloghi Filatelici Italiani ed Esteri

Il catalogo è lo strumento di base indispensabile per il collezionismo perché rappresenta la bussola di riferimento per classificare i francobolli in base allo stato emittente, all'anno di emissione, ai colori, alle dentellature, alle filigrane e alle varietà presenti per quel determinato tipo di emissione. Inoltre, consente la corretta collocazione economica stabilendo la quotazione per l'esemplare nuovo, per quello ustao e per quello su busta. Esistono in commercio numerosi cataloghi, che vengono aggiornati in genere annualmente. A puro scopo divulgativo, segue l'elenco delle più importanti pubblicazioni nazionali ed estere con l'indicazione delle aree trattate:

  • Bolaffi (Italia, Vaticano, San Marino)
  • Catalogo Enciclopedico Italiano (Italia, Vaticano, San Marino, Colonie Italiane)
  • Ceres (Francia, Monaco, Colonie Francesi)
  • Dallay (Francia, Monaco, Colonie Francesi)
  • Hellas (Grecia)
  • Michel (Germania e tutto il mondo)
  • Sassone (Italia, Vaticano, San Marino, Colonie Italiane)
  • Scott (U.S.A. e tutto il mondo)
  • Stanley Gibbons (Gran Bretagna e tutto il mondo)
  • Unificato (Italia, Vaticano, San Marino, Europa Occidentale)
  • Vaccari (Antichi Stati Italiani)
  • Yvert & Tellier (Francia e tutto il mondo)
  • Zumstein (Svizzera)
  • e molti altri ancora

Utile al Collezionista è anche la consultazione dei Cataloghi d'Asta e dei Listini di vendita per verificare il reale valore dei francobolli sul mercato e per potersi regolare all'atto di una eventuale compra-vendita. Alcune valutazioni infatti possono essere soggette a speculazioni momentanee. Anche i cataloghi sono soggetti a oscillazioni nelle quotazioni e per questo motivo hanno revisioni annuali. È importante sottolineare che è necessario utilizzare queste fonti come puramente indicative poiché molte sono le variabili da applicare per ogni singolo esemplare (ad esempio la centratura e lo stato di conservazione).

Periti Filatelici Italiani

Il perito filatelico rappresenta una importante figura di professionista della filatelia. Tali professionisti svolgono una attività di verifica e controllo dei francobolli rari e di grande valore che possono presentare un'alta probabilità di essere stati falsificati, riparati o truccati. Allo scopo, il perito filatelico emette un certificato di autenticità dell'esemplare esaminato che viene fotografato e per questo viene denominato "Certificato fotografico". Il perito filatelico esegue anche le stime delle collezioni di francobolli attribuendo loro un valore commerciale. In Italia operano pochi periti filatelici e per acquisire questo titolo professionale dopo una dimostrata lunga esperienza nel settore è necessario essere iscritti presso la Camera di Commercio nel ruolo dei "Periti ed Esperti" dopo avere superato un'esame, oppure presso un Tribunale. Altro requisito importante è che non svolgano anche l'attività commerciale a conferma della loro necessaria imparzialità. Elenchiamo qui di seguito a puro scopo divulgativo, i Periti Filatelici Italiani legalmente riconosciuti attualmente operanti che non svolgono attività commerciale (in ordine alfabetico):

  • Bottacchi Giacomo, Milano
  • Caffaz Egidio, Caselle di Selvazzano (PD)
  • Colla Giorgio, Torino
  • Diena Raffaele, Roma
  • Raybaudi Maurizio, Roma
  • Sorani Silvano, Milano
  • Terrachini Virgilio, Genova

Album Filatelici

Sono numerose le ditte che producono album di francobolli con fogli mobili e con taschine trasparenti. Essi sono di varie foggie e presentano diverse caratteristiche. Sono tutti decisamente molto belli e oggi come oggi anche molto sicuri per l'ottimale conservazione nel tempo dei propri francobolli. Elenchiamo qui di seguito a puro scopo divulgativo i nomi di alcune ditte Italiane e Straniere di Album Filatelici (in ordine alfabetico):

  • Abafil, Italia
  • GBE Bolaffi, Italia
  • Leuchtturm, Germania
  • Marini, Italia
  • MasterPhil, Italia
  • Safe, Germania
  • Zeus Euralbo, Italia
  • e molti altri ancora

Un piccolo francobollo: una grande cultura

Il francobollo si presta ottimamente nel suggerire costantemente la conoscenza di argomenti di ogni tipo, della storia, della geografia, della vita di personaggi famosi, e in genere per approfondire ogni branca dello scibile umano. Perciò il francobollo ha trovato spesso un uso didattico, sia nella scuola sia nello studio personale. Molto attivo in questo ramo fu il pedagogista Michele Giampietro, che ha lasciato anche una ricca bibliografia. La filatelia è molto consigliata nei bambini nella fascia di età tra i 6 e i 14 anni come motore fondamentale della conoscenza che viene presentata semplicemente come un bel gioco.

Bibliografia

  • Francobolli e storia postale - Paolo Vaccari - 2006 Vaccari s.r.l.
  • Catalogo Unificato 2006 - CIF S.r. L. Milano
  • Catalogo Enciclopedico Italiano - 2006 C.E.I. S.r. L. Milano
  • Catalogo delle specializzazioni e varietà della Repubblica Italiana -Gianni Carraro -2006 Sassone S.r. L. Roma
  • Classiques du Monde - 2005 Yvert&Tellier Amiens (Francia)
  • Catalogo nazionale dei Francobolli Italiani - 2001 Giulio Bolaffi Torino
  • Guida alla collezione di francobolli - 1994 Giulio Bolaffi Editore Torino
  • Bruno Crevato-Selvaggi "Umberto I una serie coi baffi" 2000 Poste Italiane S.p.A Bologna
  • Franco Filanci "De La Rue a scuola di carte valori" 1992 Poste Italiane S.p.A. Bologna
  • Franco Filanci "Trieste fra alleati e pretendenti" 1999 Poste Italiane S.p.A Bologna
  • Alessandro Glaray e Franco Filanci "Il servizio postale della Repubblica di San Marino" 1977 Sirotti Editore
  • Bolaffi "Catalogo enciclopedico dei francobolli del Regno d'Italia e delle trasvolate italiane" 1976 SCOT Torino
  • Cronaca Filatelica (Rivista mensile) Editoriale Olimpia SpA Sesto Fiorentino(FI)
  • Il Collezionista (Rivista mensile) Giulio Bolaffi Editore Torino
  • La Grande Enciclopedia Peruzzo Larousse
  • Enciclopedia Pomba 1950 U.T.E.T.

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