Asama
Una foto colorata a mano della Asama all'ancora a Plymouth, nel 1902
Descrizione generale
Tipoincrociatore corazzato
ClasseClasse Asama
In servizio conMarina imperiale giapponese
CantiereArmstrong Withworth, Regno Unito
Impostazione20 ottobre 1896
Varo21 marzo 1898
Completamento18 marzo 1899
Radiazione30 novembre 1945
Destino finaleDemolita nel 1947
Caratteristiche generali
Dislocamento9 710 t
Lunghezza134,72 m
Larghezza20,48 m
Pescaggio7,43 m
PropulsionePotenza installata:
13 000 kW

12 caldaie cilindriche
2 motori a vapore a triplice espansione
2 eliche

Velocità21 nodi (38,89 km/h)
Autonomia10 000 miglia a 10 nodi (18 520 km a 18,52 km/h)
Equipaggio676
Armamento
Armamento2 cannoni binati navali 203/45 Tipo 41

14 cannoni navali singoli a tiro rapido 6"/40
12 cannoni navali singoli a tir rapido da 12 lb 12 cwt
8 cannoni singoli Hotchkiss da 3 lb
5 tubi lanciasiluri da 457 mm

CorazzaturaCintura corazzata: 89–178 mm

Ponte: 51 mm
Torrette: 160 mm
Barbette: 152 mm
Casematte: 51–152 mm
Torre di comando: 356 mm
Paratie: 127 mm

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L'Asama (淺間) fu il capoclasse dell'omonima classe di incrociatori corazzati (Sōkō jun'yōkan) costruiti per la marina imperiale giapponese verso la fine dell'ultimo decennio del XIX secolo. Dato che il Giappone non aveva la capità industriale per produrre una nave del genere, fu costruita in Gran Bretagna. Servì nella guerra russo-giapponese del 1904-1905 durante la quale partecipò alle battaglie di Chemulpo e del Mar Giallo senza riportare alcun danno, ma la sua fortuna non si ripetè durante la battaglia di Tsushima. All'inizio della prima guerra mondiale l'Asama cercò senza successo gli incrociatori ausiliari tedeschi nel Pacifico fino a quando non fu severamente danneggiata da un incaglio al largo della costa messicana all'inizio del 1915. Le riparazioni richiesero due anni e fu poi usata principalmente come nave d'addestramento per il resto della sua carriera. La nave fece un totale di 12 corsi d'addestramento prima che rimanesse nuovamente danneggiata per un incaglio nel 1935. L'Asama divenne quindi una nave scuola stanziale, fino a quando non fu demolito tra il 1946 e il 1947.

Progetto e descrizione

Il piano di espansione navale del 1896 fu stilato dopo la prima guerra sino-giapponese e includeva 4 incrociatori corazzati, oltre a 4 corazzate. Tutte le navi furonono ordinate a cantieri britannici dato che il Giappone non aveva la capacità industriale necessaria. Ulteriori considerazioni sul programma di costruzione russo portarono la marina imperiale giapponese a credere che le corazzate ordinate non sarebbero bastate per contrastare la marina russa. Limitazioni budgettarie bloccarono l'acquisto di altre corazzate e quindi i giapponesi decisero di espandere il numero degli incrociatori corazzati da 4 a 6 unità. Il piano navale rivisitato è comunemente conosciuto come "Flotta Sei-Sei".[1] A differenza della maggior parte degli incrociatori contemporanei, progettati per la guerra di corsa o per la difesa coloniale e delle rotte commerciali, l'Asama e le sue navi gemelle furono pensate come esploratori di flotta e per prendere parte alla linea di battaglia.[2]

La nave aveva una lunghezza fuori tutto di 134,72 metri e 124,36 m tra le perpendicolari. Aveva un baglio massimo di 20,48 metri e un'immersione media di 7,43 m. L'Asama dislocava 9710 t con carico normale e 10519 t a pieno carico. La nave aveva un'altezza metacentrica di 0,85 m. [2]L'equipaggio consisteva in 676 tra ufficiali e marinai[3].

L'Asama aveva due motori a vapore a triplice espansione da 4 cilindri, ognuno collegato ad una singola linea d'assi.[2] Il vapore necessario era proditto da una dozzina di caldaie cilindriche e i motori avevano una potenza indicata totale di 13000 kW. La nave aveva una velocità di progetto di 22 nodi e raggiunse i 22,07 nodi (alla potenza di 14000 kW) durante le prove in mare. Trasportava un massimo di 1410 t di carbone[4] e poteva navigare per 10000 miglia nautiche alla velocità di 10 nodi.[3]

L'armamento principale per tutti gli incrociatori corazzari della "Flotta Sei-Sei" era composto da 4 cannoni da 203 mm in torrette binate davanti e dietro la sovrastruttura. L'armamento secondario consisteva in 14 cannoni a fuoco rapido da 152 mm "Pattern Z" della Elswick Ordnance Company. Solo 4 di questi non erano montati in casematte sul ponte principale e superiore e i loro affusti erano invece posizionati sul ponte superiore e protetti da scudi. L'Asama era anche equipaggiato con una dozzina di cannoni a fuoco rapido Type 41 3-inch (7,62 cm)/40 e 8 cannoni a fuoco rapido Yamauchi da 2,5 libbre per la difesa a corto raggio contro le torpediniere. La nave era equipaggiata anche con 5 tubi lanciasiluri da 457 mm, uno fuori dell'acqua a prua e 4 sommersi, due su ogni lato.[2]

Tutti gli incrociatori corazzati della "Flotta Sei-sei" ebbero lo stesso schema di corazzatura con differenze minori, tra cui quella che i due classe Asama avevano corazza harveizzata meno resistente. La cintura al galleggiamento correva per tutta la lunghezza e lo spessore variava tra i 178 mm a metà nave e igli 89 mm a prua e poppa. Aveva un'altezza di 2,13 m, di cui 1,52 m normalmente sott'acqua. il corso superiore della corazzatura era spesso 127 mme si estendeva tra il limite superiore della cintura corazzata e il ponte principale, estendendosi per 65,42 m tra le brabette di prua e di poppa. La classe Asama aveva paratie oblique corazzate da 127 mm che chiudevanole estemità della cittadella centrale corazzata.[2] Le barbette, torrette e fronte delle casematte erano spesse 152 mm, mentre i lati erano spessi 51 mm. Il ponte crazzato era spesso 51 mm e la corazzatura del torrione era da 356 mm.[5]

Costruzione e servizio

 
l'Asama all'ancora al completamento, 1898.

Il contratto dell'Asama, così chiamato dal vulcano attivo monte Asama,[6] fu firmato il 6 luglio 1897 con l'Armstrong Whitworth. La nave era già stata impostata come speculazione nel cantiere di Elswick il 20 ottobre 1896. Fu varato il 21 marzo 1898 e completato il 18 marzo 1899. L'Asama partì per il Giappone il giorno dopo ed arrivò a Yokosuka il 17 maggio.[2] Il 30 aprile 1900 la nave fu utilizzata dall'imperatore Meiji durante una rivista della flotta davanti a Kobe.[7] Nel luglio 1902 l'Asama fu l'ammiraglia del retroammiraglio G. Ijuin come parte della delegazione mandata nel Regno Unito per la rivista navale per l'incoronazione di Edoardo VII a Spithead il 16 agosto.[4] Visitò anche Anversa in luglio[8] e Cork ad agosto.[9] Durante la tratta verso l'Irlanda di questo viaggio la nave testò alcune tecnologie radio avanzate tra Malta e la Gran Bretagna.[10]

Guerra russo-giapponese

Articolo principale: Battaglia della baia di Chemulpo

 
Alcuni marinai dell'Asama nel 1904, prima dell'inizio della guerra russo-giapponese.

All'Inizio della guerra russo-giapponese, nel febbraio 1904, l'Asama fu assegnato alla 2a divisione della Seconda Flotta,[11] anche se fu accorpata alla 4a divisione del retroammiraglio Uryū Sotokichi per operazioni vicino a Seul, in Corea. Le sue navi ricevettero l'ordine di scortare i trasporti che portavano le truppe a Chemulpo, Il porto di Seul sulla costa ovest, e di distruggere l'incrociatore protetto russo Varyag e la cannoniera Korietz che erano di guardia a Chemulpo. Le truppe furono sbarcate con successo nella notte tra l'8 e il 9 febbraio e le navi giapponesi lasciarono il porto la mattina seguente per bloccare le uscite, dato che la legge internazionale vieta i combattimenti tra due nazioni in guerra in un porto neutrale. I Giapponesi notificarono ai Russi al mattino lo stato di guerra, dopo che la marina nipponica aveva lanciato nella notte un attacco a Port Arthur. Le due navi Russe uscirono dal porto più tardi al mattino. Il Varyag fu l'obiettivo del grosso del fuoco giapponese e l'Asama lo colpì almeno due volte, distruggendo la plancia e aprendo una falla sotto al galleggiamento che causò una seria inclinazione laterale. Le navi russe riuscirono a tornare in porto e si autoaffondarono nel pomeriggio. L'Asama non ricevette danni nello scontro e si riunì poco dopo alla 2a divisione dell'viceammiraglio Kamimura Hikonojō.[12]

Agli inizi di marzo Kamimura ricevette l'ordine di portare a nord la 2a divisione e di passare davanti a Vladivostok. Mentre incrociavano in cerca di navi russe nell'area, il 6 marzo gli incrociatori giapponesi bombardarono il porto e le difese di Vladivostok con poca efficiacia. Al ritorno in Giappone qualche giorno dopo, la 2a divisione ricevette l'ordine di scortare la divisione di guardie imperiali in Corea e poi di unirsi al blocco navale su Port Arthur. L'Asama fu poi trasferito alla 3a divisione del retroammiraglio Dewa Shigetō.[13] Il viceammiraglio Tōgō Heihachirō, comandante della Flotta Combinata, riuscì con successo il 13 aprile nell'attirare fuori una parte della Squadra del Pacifico russa, inclusa l'ammiraglia del viceammiraglio Stepan Makarov, la corazzata Petropavlovsk. Durante l'azione l'Asama ingaggiò gli incrociatori russi che precedevano le corazzate, prima di ritornare alle corazzate di Tōgō.[12] Quando Makarov avvistò cinque corazzate giapponesi, tornò indietro verso Port Arthur e la sua ammiraglia entrò nel campo minato appena posato dai giapponesi. La nave affondò in meno di due minuti dopo che una delle due polveriere esplose e Makarov fu una delle 677 vittime. Oltre a questa perdita, la corazzata Pobeda fu anche danneggiata da una mina.[14]

Il 23 giugno la nave era presente[13] al tentativo abortito della Squadra del Pacifico di raggiungere Vladivostok forzando il blocco, ma il nuovo comandante della squadra, il retroammiraglio Wilgelm Vitgeft, ordinò di tornare a Port Arthur quando incontrò la linea di battaglia giapponese poco prima del tramonto, dato che non aveva intenzione di ingaggiare il nemico numericamente superiore in una battaglia notturna.[12]

Battaglia del Mar Giallo

Articolo principale: Battaglia del Mar Giallo

 
L'Asama in navigazione nel 1904, durante la guerra russo-giapponese.

La mattina del 10 agosto 1904 l'Asama stava facendo rifornimento di carbone quando i Russi uscirono da Port Arthur cercando sempre di raggiungere Vladivostok. La nave non era in una posizione per poter dar battaglia e si unì all'azione solo alle 19:00, quando aprì il fuoco ad una distanza di 9000 m sulla corazzata danneggiata Poltava. I proietti addero corti e gli incrociatori russi arrivarono in supporto della corazzata, quindi per le 19:25 l'Asama si ritrovò nel caldo dello scontro con le navi russe, ad una distanza di 7500 m. Nonostante l'arrivo, verso le 19:30, degli anziani incrociatori della 5a divisione del retroammiraglio Yamada Hikohachi, l'Asama fu forzato a disingaggiarsi dal crescente numero di navi russe nel campo di tiro. La mattina seguente s'incontrò con la 1a divisione di Tōgō e si riunì alla 3a divisione. Il 14 agosto questa ricevette l'ordine di fare rotta per Tsingtao per confermare che i tedeschi avessero davvero internato la corazzata Cesarevic e tre cacciatorpediniere che lì si erano rifugiati dopo la battaglia. Al ritorno, la divisione fu riassegnata al blocco di Port Arthur.[13]

Il 18 settembre l'Asama e l'incrociatore corazzato Iwate furono trasferiti alla 1a divisione. Quando all'inizio di dicembre l'armata imperiale giapponese iniziò ad affondare le navi russe a Port Arthur con obici di grosso calibro, Tōgō ordinò che i due incrociatori tornassero a casa per essere raddobbati. Il 30 dicembre l'Asama e l'incrociatore corazzato Azuma furono spediti a nord nello stretto di Tsugaru. Prima che le navi della Flotta del Baltico si avvicinassero al Giappone, i due incrociatori furono richiamati a sud per unirsi alla 2a divisione di incrociatori corazzati di Kamimura.[15]

Battaglia di Tsushima

Articolo principale: Battaglia di Tsushima

 
Una cartolina giapponese dell'Asama all'ancora, dopo il 1904.

La 2a e la 3a Squadra del Pacifico della marina russa approcciarono il Giappone il 27 maggio, dopo aver navigato dal Mar Baltico, e furono avvistate da una pattuglia giapponese di prima mattina, ma la visibilità era ridotta la ricezione radio debole. I rapporti preliminari furono abbastanza da spingere Tōgō ad ordinare alle sue navi di prendere il mare e la 2a divisione avvistò le navi russe al comando del viceammiraglio Zinovy Rozhestvensky verso le 11:30. Kamimura si avvicinò a circa 8000 m prima di virare bruscamente per rimettersi nella linea di battaglia delle corazzate di Tōgō.[15] L'Asama era il quinto di sei quando Tōgō aprì il fuoco sulla 2a Squadra del Pacifico verso le 14:10 e come altre navi della divisione ingaggiò la corazzata Oslyabya. L'incrociatore fu colpito da un proietto da 305 mm alle 14:28 e il colpo mise fuori uso il meccanismo del timone. Uscì dalla formazione per le riparazioni che furono completate sei minuti dopo. Mentre cercava di riunirsi alle navi di Kamimura, fu colpita da ltri due proietti da 305 mm che causarono un serio allagamento, abbastanza per abbassare il pescaggio di 1,5 m e per ridurle la velocità. Nonostante i danni, l'Asama riuscì a riunirsi alla 1a divisione alle 15:15. L'incrociatore riuscì a raggiungere la prppria divisione alle 15:50 ma era molto rallentata dalla falla. Alle 16:10 un colpo da 152 mm bucò la base del fumaiolo posteriore, riducendo il tiraggio delle caldaie fino a quando il buco non fu riparato venti minuti dopo. La nave riuscì ad accodarsi alla Iwate solo alle 17:05.[16]

Dopo le 17:30 Kamimura guidò la sua divisione in un'infruttuosa caccia ad alcuni incrociatori russi, lasciando le corazzate di Tōgō da sole. Abbandonò la caccia verso le 18:03 e virò verso nord per riunirsi a Tōgō. Le sue navi furono avvistate a poppa della linea di battaglia russa verso le 18:30 e aprire il fuoco ad una distanza di 8000–9000 metri. Non si sa nulla dell'efficiacia del tiro sulle navi russe e alle 19:30 cessò il fuoco e si ritrovò con Tōgō alle 20:08, mentre scendeva la notte. La falla dell'Asama aumentò durante la notte e alle 06:30 fu obbligato a fermarsi per quasi un'ora prima di poter continuare.[16] Il grosso delle navi russe sopravvissute fu avvistato il mattino seguente e le navi giapponesi aprirono il fuoco verso le 10:30, stando oltre la gittata dei cannoni russi. Il retroammiraglio Nikolai Nebogatov decise quindi di arrendersi con le sue navi, dato non poteva rispondere al fuoco o ridurre la distanza. L'anziano incrociatore corazzato russo Dmitrii Donskoi fu avvistato poco prima delle 18:00 e l'Asama ricevette l'ordine da Tōgō di inseguirlo per supportare gli incrociatori protetti della 4a divisione. Al momento in cui l'incrociatore incontrò la 4a divisione, la notte era già scesa e il Dmitrii Donskoi si era rifugiato in acque poco profonde. La nave russa fu ritrovata al mattino dopo che la maggior parte dell'equipaggio era sbarcato e la nave si preparava ad essere autoaffondata. Il tentativo giapponese di cattura fu abortito quando la nave si rovesciò ed affondò.[15] Durante la battaglia l'Asama era stata colpita da tre proietti da 305 mm, due da 229 mm e sette di calibro minore[16] che avevano ucciso 11 uomini e feriti 13.[4] La nave raggiunse l'arsenale di Maizuru il 30 maggio per essere riparata.[15] Il 15 settembre trasportò per la Baia di Tokio l'imperatore Meiji durante tutta la rivista della flotta per la vittoria.[4]

La nave fu assegnata alla squadra d'addestramento dal 1 giugno 1910 al 1 aprile 1911, mentre svolse dal 16 ottobre 1910 al 6 marzo 1911 una crociera d'addestramento per i cadetti verso il Nord e Centro America e le Hawaii, accompagnata dall'incrociatore protetto Kasagi. Questa fu la prima della dozzina di crociere d'addestramento svolte fino al 1935, la seguente durò dal 20 aprile all'11 agosto 1914.[17]

Prima guerra mondiale

Il 14 settembre 1914 l'Asama lasciò Yokosuka come parte della 1a Squadra dei Mari del Sud che cercò tra le isole dei Mari del Sud la squadra tedesca in Asia Orientale del viceammiraglio Maximilian von Spee. Il 25 ottobre la nave fu distaccata a Honolulu, alle Hawaii, per prevenire la partenza della cannoniera tedesca SMS Geier, agendo insieme alla corazzata ex-russa Hizen. Dopo che la cannoniera fu internata l'8 novembre, le due navi navigarono assiame per unirsi il 22 dello stesso mese alle altre navi della squadra di spedizione americana a Bahia Magdalena, in Baja California. La squadra si spostò a sud per cercare navi corsare tedesche lungo la costa occidentale del sudamerica. L'11 dicembre, dopo aver ricevuto la notizia della vittoria britannica alla Battaglia delle Falkland, la squadra si mosse verso nord per pattugliare le coste occidentali dell'America centrale e poi ancora più a nord, a gennaio, in acque messicane e statunitensi.[18]

L'Asama ispezionò Mazatlán il 28 gennaio per poi procedere a investigare la desolata e arida baia di Puerto San Bartolomé in Baja California, dove il suo capitano, Yoshioka Hansaku, intendeva anche fare rifornimento dalla carboniera britannica SS Lena. Il 31 gennaio 1915 la nave colpì uno scoglio non segnalato all'entrata della baia e rimase bloccata. L'impatto aveva aperto una falla, inizialmente stimata di 15 m, che allagò completamente la sala caldaie e portò 1.2 m di acqua in sala macchine. Dopo il fallimento delle prove iniziali per disincagliare la nave, l'equipaggio iniziò a sbarcare le provviste e sistemarono le ancore di tonneggio per stabilizzare l'incrociatore ed evitare ulteriori danni al fondo. La carboniera SS Boyne arrivò quella sera e fu mandata a San Diego perchè riportasse l'incidente alle autorità giapponesi, dato che l'Asama era senza corrente e la Lena non aveva alcuna radio.[18]

L'incrociatore corazzato Izumo, ammiraglia della squadra comandata dal retroammiraglio Moriyama Keizaburo, arrivò il 12 febbraio e richiese l'immediato invio di navi di recupero e salvataggio. L'incrociatore protetto Chitose e la nave rifornimento SS Konan Maru arrivarono il 18 marzo e furono seguite il girono seguente dalla gemella dell'Asama, il Tokiwa, e dalla nave per le riparazioni Kamakura Maru. Il viceammiraglio Tochinai Sojiro, che arrivò a bordo del Tokiwa, sostituì Moriyama che doveva rientrare a casa. Il salvataggio della nave iniziò rapidamente all'arrivo della nave per riparazioni Kantō il 24 marzo, che portò con se 250 carpentieri navali dall'arsenale di Yokosuka. Il 14 aprile oltre 1600 tonnellate di materiale erano state rimosse dall'incrociatore e ulteriori investigazioni mostrarono che la sala macchine di prora aveva una falla da 7,8 m per 0,9 m e la falla nel locale caldaie misurava 2.1 m per 10.2 cm. Non risulta quindi assurdo che, dato lo stato del fondo della nave, pompare 6764 t di acqua non fu abbastanza per svuotare la nave. L'8 marzo la nave fu fatta galleggiare con successo ma i lavori richiesero altri tre mesi per renderla appena in grado di prendere il mare. L'Asama testò la bontà delle riparazioni il 21 agosto, fuori dalla baia, e due giorni dopo partì alla velocità di 6 nodi per la base navale britannica di Esquimalt, nella Columbia Britannica, per riparazioni temporanee, scortata dal Chitose e dalla Kantō. Durante il viaggio la nave dovette pompare tra le 710 e le 810 t di acqua per ora. Le riparazioni a Esquimalt ridussero questo numero a circa 100 t all'ora per quando, il 23 ottobre, l'incorciatore fu pronto per tornare a Yokosuka. Arrivò in patria il 18 dicembre e l'imperatore Taishō ricevette i suoi ufficiali al palazzo imperiale due giorni dopo.[18] Le riparazioni permanenti, che inclusero il rimpiazzamento delle caldaie presenti con 16 caldaie a tubi d'acqua Miyabara e la rimozione del tubo lanciasiluri prodiero, non furono completate fino al marzo 1917.[4][17] LAsama servì come nave ammiraglia della Squadra Cacciatorpediniere (Suiraisentai) 2 dal 13 aprile al 4 agosto, prima che il 25 agosto fosse trasferita alla Squadra di Addestramento. Insieme alla Iwate, la nave, tra il 2 marzo e il 6 luglio 1918, navigò verso le coste occidentali dell'America settentrionale e centrale, le Hawaii e le isole dei mari del sud.[17]

Attività tra le due guerre

 
L'Asama rimorchiato in mare davanti all'Australia, tra il 1923 e il 1935.

Dopo la prima guerra mondiale l'Asama fu usata principalmente per navigazioni oceaniche di lungo raggio per addestramento di cadetti. Il 21 agosto 1920 iniziò una crociera d'istruzione in Sud America e Polinesia che durò fino al 2 aprile 1921.[17] Il 1 settembre 1921 fu ridesignata come nave da difesa costiera di prima classe. Nel 1922 tutti i cannoni sul ponte principale, sei cannoni da 6" e quattro da 12", furono rimossi e le casematte furono sigillate. Inoltre, tutti i cannoni a tiro rapido da 2.5 lb furono rimossi e fu aggiunto solo un singolo cannone antiaereo 80/40 del tipo 3° anno.[3]

A partire dal 26 luglio 1922, l'Asama riprese a fare crociere d'istruzione, solitamente ogni due anni, che la portarono in Australia, Asia sudorientale e nel Mediterraneo. Tutto terminò quando, nella notte del 13 ottobre 1935, la nave s'incagliò a nordnordovest dello stretto di Kurushima, nel Mare Interno. Il fondo fu molto danneggiato e, dopo il lavori di riparazione nell'arsenale di Kure, la nave fu dichiarata non più atta alla navigazione. Fu quindi assegnata il 5 luglio 1938 alla base di Kure come nave scuola ormeggiata.[17]

Seconda guerra mondiale

 
L'Asama il 25 agosto 1946.

L'Asama fu riclassificata come nave scuola nel luglio 1942[19] e il 5 agosto dello stesso anno fu trainata fino a Shimonoseki, dove divenne una nave scuola per artiglieri.[17] Ad un certo punto della Guerra del Pacifico fu disarmata, rimanendo solo con alcuni cannoni antiaerei da 80/40,[19] e fu radiata dall'albo della marina nipponica il 30 novembre 1945. La nave fu demolita nel cantiere di Innoshima della Hitachi tra il 15 agosto 1946 e il 25 marzo 1947.[17]

Note

I^ "Cwt" è l'abbreviazione di hundredweight, 12 cwt è riferito al peso del cannone.

  1. ^ David C. Evans e Mark R. Peattie, Kaigun: strategy, tactics, and technology in the Imperial Japanese Navy, 1887-1941, Naval Institute Press, 1997, pp. 57-62, ISBN 978-0-87021-192-8.
  2. ^ a b c d e f Kathrin Milanovich, Armored Cruisers of the Imperial Japanese Navy, in John Jordan (a cura di), Warship 2014, Londra, Conway, pp. 72-74, 78, 80-81.
  3. ^ a b c (engger) Hansgeorg Jentschura, Dieter Jung e Peter Mickel, Warships of the Imperial Japanese Navy, 1869-1945, Naval Institute Press, 1977, pp. 72-73, ISBN 978-0-87021-893-4. Lingua sconosciuta: engger (aiuto);
  4. ^ a b c d e Charles Peter Beynan Brook, Warships for export: Armstrong warships, 1867-1927, World Ship Society, 1999, pp. 109-110, ISBN 978-0-905617-89-3.
  5. ^ Conway's all the world's fighting ships, 1860-1905, 1st American ed, Mayflower Books, 1979, p. 224, ISBN 978-0-8317-0302-8.
  6. ^ Paul H. Silverstone, Directory of the world's capital ships, Hippocrene Books, 1984, p. 326, ISBN 978-0-88254-979-8.
  7. ^ The Japanese Navy: A Review by the Emperor, in Glasgow Herald, 2 giugno 1900, p. 8 (archiviato dall'originale).
  8. ^ Naval & Military intelligence, in The Times, Londra, 28 luglio 1902, p. 7.
  9. ^ Naval & Military intelligence, in The Times, Londra, 21 agosto 1902, p. 8.
  10. ^ The Anglo-Japanese alliance, 1902-1922, collana RoutledgeCurzon studies in the modern history of Asia, RoutledgeCurzon, 2004, pp. 66-67, ISBN 978-0-415-32611-7, OCLC ocm52471408. URL consultato il 21 giugno 2024.
  11. ^ Rotem Kowner, Historical dictionary of the Russo-Japanese War, collana Historical dictionaries of war, revolution, and civil unrest, Scarecrow Press, 2006, p. 465, ISBN 978-0-8108-4927-3, OCLC ocm58985767. URL consultato il 21 giugno 2024.
  12. ^ a b c Denis Warner e Peggy Warner, The tide at sunrise: a history of the Russo-Japanese War, 1904-1905, Frank Cass, 2002, pp. 188-195, ISBN 978-0-7146-5256-6.
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  15. ^ a b c d Julian Stafford Corbett, John B. Hattendorf e D. M. Schurman, Maritime operations in the Russo-Japanese War, 1904-1905, II, Naval Institute Press ; Naval War College Press, 1994, pp. 47, 104, 153, 217, 232, 235, 319-320, 329-330, 336,, ISBN 978-1-55750-129-5.
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Collegamenti esterni


L'Azuma (吾妻) (a volte traslitterato arcaicamente come Adzuma) fu un incrociatore corazzato (Sōkō jun'yōkan) costruito per la marina imperiale giapponese negli ultimi anni '90 del XIX secolo. Dato che il Giappone non aveva una capacità industriale adeguata per produrre navi da guerra, la nave fu costruita in Francia. Partecipò in molte battaglie della guerra russo-giapponese e fu leggermente danneggiato durante la Battaglia di Ulsan e la Battaglia di Tsushima. L'Azuma iniziò la prima di cinque crociere d'addestramento nel 1912 e non vide il combattimento durante la prima guerra mondiale. Non fu mai formalmente riclassificata come nave scuola anche se servì esclusivamente in quel ruolo dal 1921, fino a che fu disarmata e resa un pontone nel 1941. L'Azuma fu ampiamente danneggiata durante un bombardamento nel 1945 e l'anno seguente fu demolita.

Storia e progetto

Il piano di espansione navale del 1896 fu stilato dopo la prima guerra sino-giapponese e includeva quattro incrociatori corazzati, in aggiunta a quattro corazzate, tutte da ordinarsi a cantieri d'oltremare dato che il Giappone non aveva le capacità per costruire domesticamente. Ulteriori considerazioni sul programma navale russo portarono la marina imperiale a pensare che navi ordinate non sarebbero state abbastanza. Limitazioni budgettarie bloccavano l'ordine di ulteriori corazzate e quindi si decise di aumentare il numero dei più convenienti incrociatori corazzati da quattro a sei, con l'idea che l'introduzione della superiore corazzatura Krupp gli avrebbe permesso di prendere parte ad una linea di battaglia. Il piano revisionato è comunemente conosciuto come Flotta Sei-Sei. Le prime quattro navi furono costruite da Armstrong Whitworth nel Regno Unito, ma le ultime due furono costruite in Germania e Francia. Per assicurare la compatibilità delle munizioni la marina imperiale giapponese richiese ai costruttori di usare gli stessi cannoni britannici delle prime quattro navi. In generale la marina giapponese fornì solo un disegno di massima ed alcune specifiche ai costruttori, per il resto ognni cnatiere fu libero di costruire le navi come preferì. A differenza della maggior parte degli incrociatori del tempo, progettati per interdire il commercio nemico o difendere le colonie e i trasporti, l'Azuma e la sua mezza sorella furono progettate per fungere da esploratori della flotta e per poter combattere nella linea di battaglia.

Descrizione

La nave era lunga 137.9 metri fuori tutto e 131.56 metri tra le perpendicolari. Aveva un baglio massimo di 17.74 metri e un'immersione media di 7.18 metri. L'Azuma dislocava 9 278 t a carico normale e 9 953 t a carico massimo. La nave aveva un'altezza metacentrica di 0.85 m. Aveva un doppio fondo e lo scafo era suddiviso in 213 compartimenti stagni. L'equipaggio consisteva in 670 tra ufficiali e marinai.

L'Azuma aveva due motori a vapore a triplice espansione, ognuno collegato ad un elica. Il vapore per i due motori era prodotto da 24 caldaie Belleville con un apotenza indicata totale di 13 000 kW. La nave aveva una velocità di progetto di 21 nodi. Poteva trasportare fino a 1 200 t di carbone per un autonomia di 7000 miglia nautiche a 10 nodi.

Armamento

L'armamento principale per tutta la Flotta Sei-Sei di incrociatori corazzati furono quattro cannoni 203/45 Armstrong Whitworth in due torrette binate a prora e poppa delle infrastrutture. Le torrette con movimentazione elettrica erano capaci di rotazione di 130°, un'elevazione di +30° e depressione di −5°. Le torrette ospitavono 65 proietti ma potevano essere ricaricati solo da porte sul fondo della torretta e sul ponte che premettevano ad un argano elettrico nella torretta di sollevare il proietto dalla polveriera. I cannoni erano caricati manualmente e la velocità di tiro era di circa 1.2 colpi al minuto. Questi cannoni potevano sparare proietti perforanti da 113.5 kg con una velocità alla volata di 760 metri al secondo e una gittata di 18 000 m.

L'armamento secondario consisteva in una dozzina di cannoni a fuoco rapido 152/40 EOC pattern Z. Otto di questi pezzi erano montati in casematte corazzate sul ponte principale e superiore. Quattro invece erano sul ponteAll but four of these guns were mounted in armored casemates on the main and upper decks, and their mounts on the upper deck were protected by gun shields. Their 45.4-kilogram (100 lb) AP shells were fired at a muzzle velocity of 700 meters per second (2,300 ft/s). Azuma was also equipped with a dozen 40-caliber QF 12-pounder 12-cwt guns and eight QF 2.5-pounder Yamauchi guns as close-range defense against torpedo boats. The former gun fired 76-millimeter (3 in), 5.7-kilogram (12.5 lb) projectiles at a muzzle velocity of 719 meters per second (2,359 ft/s).

Azuma was equipped with five 457 mm (18.0 in) torpedo tubes, one above water in the bow and four submerged tubes, two on each broadside. The Type 30 torpedo had a 100-kilogram (220 lb) warhead and three range/speed settings: 800 meters (870 yd) at 27 knots (50 km/h; 31 mph), 1,000 meters (1,100 yd) at 23.6 knots (43.7 km/h; 27.2 mph) or 3,000 meters (3,300 yd) at 14.2 knots (26.3 km/h; 16.3 mph).

Protezione

All of the "Six-Six Fleet" armored cruisers used the same armor scheme with some minor differences, one of which was that the four later ships all used Krupp cemented armor. The waterline belt ran the full length of the ship and its thickness varied from 178 millimeters (7.0 in) amidships to 89 millimeters (3.5 in) at the bow and stern. It had a height of 2.13 meters (7 ft 0 in), of which 1.50 meters (4 ft 11 in) was normally underwater. The upper strake of belt armor was 127 millimeters (5.0 in) thick and extended from the upper edge of the waterline belt to the main deck. It extended 61.49 meters (201 ft 9 in) from the forward to the rear barbette. Azuma had only a single transverse 76 mm armored bulkhead that closed off the forward end of the central armored citadel.

The barbettes, gun turrets and the front of the casemates were all 152 millimeters thick while the sides and rear of the casemates were protected by 51 millimeters (2.0 in) of armor. The deck was 63 millimeters (2.5 in) thick and the armor protecting the conning tower was 356 millimeters (14.0 in) in thickness.

Costruzione e servizio

The contract for Azuma, named after the Kantō region, was signed on 12 October 1897 with Ateliers et Chantiers de la Loire, and the ship was laid down at their shipyard in Saint-Nazaire on 1 February 1898. She was launched on 24 June 1898 and completed on 29 July 1900. Azuma left for Japan the next day and arrived in Yokosuka on 29 October. Captain Fujii Kōichi assumed command before the start of the Russo-Japanese War in February 1904, until he was relieved in January 1905 by Captain Murakami Kakuichi.

Guerra russo-giapponese

At the start of the Russo-Japanese War, Azuma was assigned to the 2nd Division of the 2nd Fleet. She participated in the Battle of Port Arthur on 9 February 1904, when Vice Admiral Tōgō Heihachirō led the Combined Fleet in an attack on the Russian ships of the Pacific Squadron anchored just outside Port Arthur. Tōgō had expected the surprise night attack by his destroyers to be much more successful than it was, anticipating that the Russians would be badly disorganized and weakened, but they had recovered from their surprise and were ready for his attack. The Japanese ships were spotted by the protected cruiser Boyarin, which was patrolling offshore and alerted the Russians. Tōgō chose to attack the Russian coastal defenses with his main armament and engage the ships with his secondary guns. Splitting his fire proved to be a poor decision as the Japanese eight- and six-inch guns inflicted little damage on the Russian ships, which concentrated all their fire on the Japanese ships with some effect. Although many ships on both sides were hit, Russian casualties numbered some 150, while the Japanese suffered roughly 90 killed and wounded before Tōgō disengaged.

In early March, Vice Admiral Kamimura Hikonojō was tasked to take the reinforced 2nd Division north and make a diversion off Vladivostok. While scouting for Russian ships in the area, the Japanese cruisers bombarded the harbor and defenses of Vladivostok on 6 March to little effect. Upon their return to Japan a few days later, the 2nd Division was ordered to escort the transports ferrying the Imperial Guards Division to Korea and then to join the ships blockading Port Arthur. Kamimura was ordered north in mid-April to cover the Sea of Japan and defend the Korea Strait against any attempt by the Vladivostok Independent Cruiser Squadron, under the command of Rear Admiral Karl Jessen, to break through and unite with the Pacific Squadron. The two units narrowly missed each other on the 24th in heavy fog, and the Japanese proceeded to Vladivostok, where they laid several minefields before arriving back at Wonsan on the 30th.

The division failed to intercept the Russian squadron as it attacked several transports south of Okinoshima Island on 15 June, due to heavy rain and fog. The Russians sortied again on 30 June, and Kamimura finally was able to intercept them the next day near Okinoshima. The light was failing when they were spotted and the Russians were able to disengage in the darkness. Jessen's ships sortied again on 17 July, headed for the eastern coast of Japan to act as a diversion and pull Japanese forces out of the Sea of Japan and the Yellow Sea. The Russian ships passed through Tsugaru Strait two days later and began capturing ships bound for Japan. The arrival of the Russians off Tokyo Bay on the 24th caused the Naval General Staff to order Kamimura to sail for Cape Toi Misaki, Kyūshū, fearing that Jessen would circumnavigate Japan to reach Port Arthur. Two days later he was ordered north to the Kii Channel and then to Tokyo Bay on the 28th. The General Staff finally ordered him back to Tsushima Island on the 30th; later that day he received word that Jessen's ships had passed through the Tsugaru Strait early that morning and reached Vladivostok on 1 August.

Battaglia di Ulsan

Articolo principale: Battaglia di Ulsan

On 10 August, the ships at Port Arthur attempted a breakout to Vladivostok, but were turned back in the Battle of the Yellow Sea. Jessen was ordered to rendezvous with them, but the order was delayed. His three armored cruisers, Rossia, Gromoboi, and Rurik, had to raise steam, so he did not sortie until the evening of 13 August. By dawn he had reached Tsushima, but turned back when he failed to see any ships from the Port Arthur squadron. 36 miles (58 km) north of the island he encountered Kamimura's squadron, which consisted of four modern armored cruisers, Iwate, Izumo, Tokiwa, and Azuma. The two squadrons had passed during the night without spotting one another and each had reversed course around first light. This put the Japanese ships astride the Russian route to Vladivostok.

Jessen ordered his ships to turn to the northeast when he spotted the Japanese at 05:00 and they followed suit, albeit on a slightly converging course. Both sides opened fire around 05:23 at a range of 8,500 meters (9,300 yd). The Japanese ships concentrated their fire on Rurik, the rear ship of the Russian formation. She was hit fairly quickly and began to fall astern of the other two ships. Jessen turned southeast in an attempt to open the range, but this blinded the Russian gunners with the rising sun and prevented any of their broadside guns from bearing on the Japanese. About 06:00, Jessen turned 180° to starboard in an attempt to reach the Korean coast and to allow Rurik to rejoin the squadron. Kamimura followed suit around 06:10, but turned to port, which opened the range between the squadrons. Azuma then developed engine problems and the Japanese squadron slowed to conform with her best speed. Firing recommenced at 06:24 and Rurik was hit three times in the stern, flooding her steering compartment; she had to be steered with her engines. Her speed continued to decrease, further exposing her to Japanese fire, and her steering jammed to port around 06:40.

Jessen made another 180° turn in an attempt to interpose his two ships between the Japanese and Rurik, but the latter ship suddenly turned to starboard and increased speed and passed between Jessen's ships and the Japanese. Kamimura turned 180° as well so that both squadrons were heading southeast on parallel courses, but Jessen quickly made another 180° turn so that they headed on opposing courses. The Russians reversed course for the third time around 07:45 in another attempt to support Rurik although Rossia was on fire herself; her fires were extinguished about twenty minutes later. Kamimura circled Rurik to the south at 08:00, then allowed the other two Russian ships to get to his north and gave them an uncontested route to Vladivostok. Despite this, Jessen turned back once more at 08:15 and ordered Rurik to make her own way back to Vladivostok before turning north at his maximum speed, about 18 knots (33 km/h; 21 mph).

About this time Kamimura's two elderly protected cruisers, Naniwa and Takachiho, were approaching from the south. Their arrival allowed Kamimura to pursue Jessen with all of his armored cruisers while the two new arrivals dealt with Rurik. They fought a running battle with the Russians for the next hour and a half; scoring enough hits on them to force their speed down to 15 knots (28 km/h; 17 mph). Azuma's engines again broke down during this chase and she was replaced in the line by Tokiwa. The Japanese closed to a minimum of about 5,000 meters (5,500 yd), but Kamimura then opened the range up to 6,500 meters (7,100 yd).

About 10:00, Kamimura's gunnery officer erroneously informed him that Izumo had expended three-quarters of her ammunition, and he turned back after a five-minute rapid-fire barrage. He did not wish to leave the Tsushima Strait unguarded and thought that he could use his remaining ammunition on Rurik. By this time she had been sunk by Naniwa and Takachiho, which had closed to within 3,000 meters (3,300 yd) of Rurik in order to finish her off. They had radioed Kamimura that she was sunk, but he did not receive the message. Shortly after the Japanese turned back, Gromoboi and Rossia were forced to heave-to to make repairs. None of the Japanese ships were seriously damaged and Azuma only suffered eight men wounded during the battle.

On 30 December, Azuma and the armored cruiser Asama were ordered to patrol Tsugaru Strait to prevent any blockade runners from reaching Vladivostok. In mid-February, Azuma was relieved by Iwate so the former could be refitted.

Battaglia di Tsushima

Articolo principale: Battaglia di Tsushima

As the Russian 2nd and 3rd Pacific Squadrons approached Japan on 27 May, having sailed from the Baltic Sea, Yakumo was assigned to Kamimura's 2nd Division of the 2nd Fleet. The Russians were spotted by patrolling Japanese ships early that morning, but visibility was limited and radio reception poor. The preliminary reports were enough to cause Tōgō to order his ships to put to sea and the 2nd Division spotted the Russian ships under the command of Vice Admiral Zinovy Rozhestvensky at around 11:30. Kamimura closed to about a range of 8,000 meters (8,700 yd) before sheering off under fire to join Tōgō's battleships. Azuma was second of six when Tōgō opened fire on the 2nd Pacific Squadron at 14:10 and, unlike most of the ships in the division, initially engaged the battleship Knyaz Suvorov. At 14:50, a 12-inch (305 mm) shell knocked out Azuma's aft right 8-inch gun. By 15:00, the Russian formation was in disorder and Knyaz Suvorov suddenly appeared out of the mist at 15:35 at a range of about 2,000 meters (6,600 ft). All of Kamimura's ships engaged her for five minutes or so, with Azuma and the armored cruiser Yakumo also firing torpedoes at the Russian ship without effect.

After 17:30 Kamimura led his division in a fruitless pursuit of some of the Russian cruisers, leaving Tōgō's battleships to their own devices. He abandoned his chase around 18:03 and turned northwards to rejoin Tōgō. His ships spotted the rear of the Russian battleline around 18:30 and opened fire when the range closed to 8,000–9,000 meters (8,700–9,800 yd). Nothing is known of any effect on the Russians and they ceased fire by 19:30 and rejoined Tōgō at 20:08 as night was falling. The surviving Russian ships were spotted the next morning and the Japanese ships opened fire around 10:30, staying beyond the range at which the Russian ships could effectively reply. Rear Admiral Nikolai Nebogatov therefore decided to surrender his ships as he could neither return fire nor close the range. Over the course of the entire battle, Azuma was struck by seven large shells, mostly 12 inch, four 6- and about four 75-millimeter shells. They inflicted only minor damage other than destroying one 6-inch and one 12-pounder gun mounts.

On 14 June, Azuma (along with Yakumo, the armored cruisers Nisshin and Kasuga) was assigned of the 3rd Fleet, under the command of Vice Admiral Kataoka Shichirō, for the capture of Sakhalin in July.

Restante carriera

Azuma was assigned to the Training Squadron on 20 April 1912, where she conducted long-distance oceanic navigation and officer training for cadets in the Imperial Japanese Navy Academy. From 5 December 1912 to 21 April 1913, the ship accompanied the ex-Russian protected cruiser Soya on a training cruise to Australia and Southeast Asia, the first of five overseas training cruises that she would make. Azuma was briefly relieved of her assignment from 1 May to 1 December before beginning another training cruise to North America and Hawaii, together with Asama, on 20 April–11 August 1914. The ship was again relieved of her assignment with the Training Squadron on 18 August, and was not reassigned until 1 September 1915 in preparation for her next training cruise that lasted from 20 April to 22 August 1916, and visited Australia and Southeast Asia again. The next month she was relieved of her assignment and then became the flagship of Destroyer Squadron (Suiraisentai) 2 from 1 December 1916 to 28 March 1917, and then again from 4 August to 24 January 1918. In early 1917, Azuma was dispatched on a diplomatic mission to return the body to the United States of George W. Guthrie, the Ambassador to Japan, who had died while in office. The ship rejoined the Training Squadron on 10 August 1918, together with Tokiwa, and made her last two training cruises over the next two years. From 1 March to 26 July 1919, the cruisers visited Australia and Southeast Asia and then the Mediterranean from 24 November to 20 May 1920. Azuma left the Training Squadron on 6 June.

Ultimi anni

On 1 September 1921, the ship was re-designated as a 1st-class coast-defense ship. By this time her engines were in bad shape and she became a training ship for the Maizuru Naval Corps a week later. In 1924, four of Azuma's 12-pounder guns were removed, as were all of her QF 2.5-pounder guns, and a single 8 cm/40 3rd Year Type anti-aircraft gun was added. In addition three of her torpedo tubes were removed. On 1 October 1927, she became a stationary training ship for the Maizuru engineering school. Azuma was refitted again in 1930; this included replacement of her boilers that reduced her horsepower to 9,400 ihp (7,000 kW) and her speed to 16 knots (30 km/h; 18 mph). Four of each of her 6-inch and 12-pounder guns were removed during the refit.

Azuma was stricken from the navy list, hulked, and disarmed in 1941. On 18 July 1945, she was badly damaged by aircraft from the United States Navy TF-38 when they attacked Yokosuka. The ship was scrapped in 1946.

Note

I^ "Cwt" is the abbreviation for hundredweight, 12 cwt referring to the weight of the gun.

Bibliografia

Collegamenti esterni

  • Materiali della IJN