Catepanato d'Italia
Il Catapanato d'Italia (o Catepanato) fu una provincia dell'Impero bizantino, comprendente parte dell'Italia continentale al di sotto della linea immaginaria tra il Gargano e il Golfo di Salerno. Anche Amalfi e Napoli, sebbene a nord della linea, mantennero legami di fedeltà a Costantinopoli sottomettendosi all'autorità del Catapano.

Storia
Nell'876 minacciata dalle scorrerie dei saraceni, Bari si rivolse allo stratego bizantino di Otranto Gregorio così i bizantini nello stesso anno, ristabilirono il proprio dominio su Bari, già sede dell'ultimo Esarca di Ravenna. Costituito come thema di Langobardia, questo territorio fu governato per mezzo di un funzionario a cui venne attribuito il titolo di strategos o patrizio. Tra il 970 e il 976 questo funzionario fu sottoposto all'autorità di un Catapano (o Catepano), traducibile come "Sovrintendente"; il palazzo sede del Catapano sorgeva nel sito dell'odierna basilica di San Nicola.[1] Al Catapano d'Italia rispondevano anche gli strategoi di Calabria e di Lucania.[2]
Nel 1017 alcuni avventurieri normanni, in pellegrinaggio a Monte Sant'Angelo sul Gargano, prestarono il proprio aiuto militare alle città longobarde di Puglia, in rivolta contro i Bizantini. Dal 1016 al 1030, infatti, i Normanni furono semplici mercenari, che offrivano i propri servigi militari tanto ai Bizantini quanto ai Longobardi. Solo nel 1030, con l'instaurazione del condottiero Rainulfo Drengot nella fortezza di Aversa per iniziativa del duca Sergio IV di Napoli, i Normanni disposero di un primo presidio da quale iniziarono poi la loro sistematica conquista del Mezzogiorno. Sempre nel 1030 giunsero in queste regioni i fratelli Guglielmo e Drogone, figli di Tancredi d'Altavilla, un crudele nobile di Coutances, in Normandia. I due fratelli si unirono ai duchi longobardi nel loro tentativo di sottrarre la Puglia ai Bizantini, i quali, nel 1040, avevano già perduto buona parte di quella provincia. Bari fu conquistata nel 1071 e i Bizantini furono definitivamente estromessi dal territorio italiano, a parte una breve ricomparsa con un nuovo assedio di Bari nel 1156. Il Catapanato fu dunque spazzato via durante la conquista normanna del sud Italia.
Cronotassi dei catapani
- Eugenio patricio (969)
- Michele Abidelas (970-975)
- Calociro Delfina (982-983)
- Romano (985)
- Giovanni Ammiropulo (989)
- Gregorio Tarcaniota o Tarchaneiotes (998-1006)
- Alessio Xiphias (1006-1007)
- Giovanni Curcuas o Kurkuas (1008-1010)
- Basilio Argiro il Mesardonite (1010-1016)
- Contoleon Tornichio (1017)
- Basilio Boioannes (1017-1028)
- Cristoforo Burgaris (1028-1029)
- Poto Argiro (1029-1032)
- Michele Protospata (1032-1033)
- Costantino Opo (1033-1038)
- Niceforo Duchiano (1039-1040)
- Michele Duchiano (1040-1041)
- Boioannes Exaugusto (1041)
- Giorgio Maniace (1042)
- Basilio Teodorocano (1043)
- Eustazio Palatino (1045-1046)
- Giovanni Rafael (1046)
- Argiro (1051-1058)
- Miriarca (1060)
- Marula (1060 - 1061)
- Siriano (1062)
- Abulchares (1063-1064)
- Michele Mauricas anche Mabrica (1066-1069)
- Avartutele (1069-1071)
- Stefano Paterano (1071)
Voci correlate
Note
Bibliografia
- Vera von Falkenhausen, La dominazione bizantina nell'Italia meridionale dal IX all'XI secolo, Bari 1978.
- Storia di Bari, diretta da F. Tateo, 1. Dalla Preistoria al Mille, a cura di R.Cassano, G. Musca e M. Pani, Roma-Bari 1989.
- Storia di Bari, diretta da F. Tateo, 2. Dalla conquista normanna al Ducato sforzesco, a cura di G. Musca e F. Tateo, Roma-Bari 1990.
- N. Lavermicocca, Bari bizantina. 1. Capitale mediterranea, Bari 2003.
- N. Lavermicocca, Bari bizantina. 2. 1071-1156: il declino, Bari 2006.
- Adele Cilento, Bisanzio in Sicilia e nel sud dell'Italia, Magnus Edizioni SpA, Udine, 2005, ISBN 88-7057-196-3
Il contributo iniziale per questa voce è stato tratto da: Enciclopedia Britannica, 1911