Overwhelmingly Large Telescope
L'Overwhelmingly Large Telescope (OWL) è un progetto dell'European Southern Observatory che prevede la costruzione di un telescopio con singola apertura di 100 metri di diametro. A causa della complessità e dei costi di un tale telescopio, l'ESA ha deciso di concentrarsi sul progetto meno ambizioso di una apertura di 42 metri di diametro (Extremely Large Telescope).
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Organizzazione | European Southern Observatory |
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Lunghezze d'onda | infrarosso, luce visibile (0.32-12 µm) |
Località | Ancora da determinare, ma tra i candidati è presente l'altipiano Chajnantor 'altiplano' ad est di Antofagasta in Cile. |
Data completamento | 2017-2019 |
Pagina web | http://www.eso.org/owl |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Cassegrain, Coudé |
Diametro | 100 m |
Area di raccolta | 7800 m² |
Lunghezza Focale | 175 m |
Specchio primario | Composto da 3042 segmenti esagonali di circa ~2 m, spessi 15cm in Zerodur. |
Costo stimato | Circa €1200 milioni |
Nonostante questo progetto non superi il potere di risoluzione angolare dei telescopi ad interferometria, l'eccezionale capacità di raccolta della luce potrebbe incrementare in modo significativo la profondità alla quale l'umanità osserva l'universo. Con un tale strumento si potrebbero osservare regolarmente oggetti di magnitudine apparente pari a 38, che possiedono una luminosità 1000 volte inferiore all'oggetto più debole osservato dall'Hubble Space Telescope. Una tale capacità verrebbe fortemente limitata dalla turbolenza atmosferica, che spesso limita la risoluzione dei telescopi a valori inferiori dei limiti teorici a causa delle diverse temperature e dei moti dei vari strati d'aria dell'atmosfera. Il problema della turbolenza atmosferica, che ovviamente non affligge gli strumenti nello spazio, può essere parzialmente aggirato attraverso l'uso di ottiche adattive.
Se verrà costruito, sarà il più grande telescopio ottico esistente, con una superficie (degli specchi) superiore a quella di tutti i telescopi professionali precedenti combinati assieme. Il progetto modulare permetterebbe di iniziare le operazioni scientifiche di osservazione prima del completamento dello strumento, secondo le attuali previsioni, nel 2016-2017 raggiungendo la piena operatività nel 2020.
Tutti i progetti proposti sono varianti di un sistema a specchi segmentati (sono previsti 3042 specchi esagonali da 1,6 metri di diametro), poiché non esiste una tecnologia in grado di costruire un unico, monolitico specchio da 100 metri. Tuttavia, l'uso degli specchi segmentati è più complessa rispetto a quello di uno specchio singolo, essendo infatti richiesto un allineamento attento dei singoli componenti ottici. Nonostante le precedenti esperienze in progetti simili (ad esempio, il Telescopio Keck) suggeriscono che un tale telescopio sia fattibile, i costi sono piuttosto alti (attorno a 1,2 miliardi di euro) e l'ESO sta lavorando ad un progetto più piccolo (sempre della categoria Extremely Large Telescope) di circa 42 metri di diametro. [1][2]
Una descrizione dettagliata del progetto (Ottobre 2005) è consultabile e scaricabile online, sul sito ESO[1]
È stato stimato che un telescopio di 80 metri potrebbe essere in grado di analizzare spettroscopicamente pianeti simili alla Terra in orbita attorno alle 40 stelle simili al Sole più vicine[2]. In questo modo potrebbe essere più facile l'esplorazione di pianeti extrasolari e di vita extraterrestre, poiché lo spettro dei pianeti può indicare la presenza di molecole legate alla vita.

Note
- ^ http://www.eso.org/projects/owl/Phase_A_Review.html OWL BLUE BOOK
- ^ Roberto Gilmozzi, Giant Telescopes of the Future, Scientific American, May 2006