Andria
Template:Comune Andria (Andrjə o Jandrjə nel dialetto locale) è un comune italiano di 99.492 abitanti, capoluogo, insieme a Barletta e Trani, della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia. Sino all'11 giugno 2004 compresa nella provincia di Bari, Andria ospita provvisoriamente il consiglio provinciale presso l'Istituto Tecnico Agrario. Fa parte dell'Associazione nazionale Città dell'Olio[1]. Per la presenza dei suoi tre alti campanili, viene conosciuta anche come la città dei tre campanili[2].
È il 46° comune italiano per numero di abitanti e il 16° per superficie.
Geografia fisica
La città è situata sul pendio inferiore delle Murge, a 151 m s.l.m. e a 10 km dal mare Adriatico. Ha una superficie di 408 km², con una densità di 232 ab./km², ciò le permette di essere di gran lunga il centro abitato con il territorio più esteso di tutta l'area del nord barese.
Nei pressi di Andria vi è una forte depressione carsica, o dolina chiamata Gurgo. All'interno del Gurgo, le numerose grotte fungevano forse da ipogei, mentre la Grotta della Trimoggia fungeva da cappella per l'adorazione della Madonna della Trimoggia[3]. Nel Gurgo il microclima esistente, permette una diversità varietale di piante non trascurabile, ivi possiamo trovarvi anche lo stramonio[4]. Interessante nel territorio, anche la presenza di Lame, delle incisioni paleotorrentizie oggi in secca. La Lama più importante è denominata Ciappetta Camaggi ed è il letto di un antico fiume chiamato Aveldium[5].
12.000 ettari del territorio comunale sono inclusi nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia[6], istituito nel 2004.
Il clima è mediterraneo, con inverni quasi miti ed estati calde e secche, condizioni che determinano l'alternarsi di due stagioni favorevoli alla vegetazione, quali primavera ed autunno.
La vegetazione comprende numerosissime specie selvatiche (pseudosteppa mediterranea) a cui si contrappongono interminabili uliveti e vigneti.
Storia
Origini e toponimo
Descrizione dello stemma: "D'azzurro, al leone coronato all'antica d'oro, lampassato di rosso, rampante ad un ramo di quercia reciso, al naturale".[7]
Lo stemma di Andria raffigura un leone rampante ad un ramo di quercia, a testimonianza della presenza di querce nel territorio circostante[8].
Esistono diverse versioni delle origini della città e del suo nome:
- Fondazione del mitico Diomede, che le avrebbe dato il nome di Andros;
- Sorta in seguito all'evangelizzazione della zona ad opera degli apostoli san Pietro e sant'Andrea, prendendo il nome da quest'ultimo, costretto a soggiornarvi a lungo a causa di una malattia;
- Insediamento in epoca alto-medioevale di nuovi abitanti negli "antri", che diedero il nome al nuovo centro. Questi sarebbero stati costituiti dalle rovine dell'abitato romano di Netium (dove si erano rifugiati gli abitanti della città di Canne, distrutta nel corso della seconda guerra punica), che avrebbe cambiato nome in "Andri", in "Andra" e infine in "Andria";
- Insediamento di monaci basiliani, fuggiti dall'impero bizantino tra il VII secolo ed il IX secolo: anche in questo caso il nome deriverebbe dal vocabolo latino antrum o "grotta", in riferimento ai ripari (le "Laure") che i religiosi avevano scavato nella roccia tufacea.
- Nei pressi di Andria passa la via Traiana, e c'era la stazione Rudae, e probabilmente intorno a questa sorse il primo anglomerato urbano con chiese e ville medievali.[9].
La città comprendeva 12 casali, forse in origine ville rustiche, e ancora abitati in epoca alto-medioevale, quando ebbero in gran parte nomi di santi (Sant'Andrea, San Martino, Santa Caterina, Casalino e San Ciriaco, che si trovavano all'interno delle successive mura cittadine, e San Candido, San Vittore, San Pietro, San Valentino, San Lizio, San Lorenzo, Borghello, Trimoggia e Cicaglia, che restarono all'esterno di esse).
In un documento del 915 viene citato come villaggio (locus) dipendente da Trani.
Medioevo normanno e svevo
Nel 1046 fu sottratta al dominio bizantino da Pietro il Normanno, insieme a Trani e al resto del suo territorio e come altri centri (Barletta, Bisceglie e Corato) divenne una città fortificata, elevandola al rango di civitas[10], con dodici torri, tre porte e una rocca nel punto più alto.
Al figlio Pietro II venne riconosciuto il titolo di conte nel 1073. Ancora nell'XI secolo fu fondata sulle vicine alture delle Murge l'abbazia benedettina di Santa Maria del Monte.
Sotto papa Adriano IV (1154-1159) Andria divenne sede vescovile e venne edificata la cattedrale, al di sopra di una più antica chiesa del Santissimo Salvatore o di San Pietro, che ne divenne la cripta.
L'ultimo dei conti normanni discendenti di Pietro fu il conte Ruggero, che combatté nel 1176 a Legnano con Federico Barbarossa.
Nel XIII secolo fu fedele al dominio svevo e fu residenza del re Federico II, che nei pressi fece costruire il celebre Castel del Monte[11] eletto a Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO[12] , sul sito della precedente abbazia benedettina normanna.
Andria fece costruire in onore a Federico II di ritorno dalla sesta crociata, porta Sant'Andrea[13] sulla quale fu scolpita la celebre frase dell'imperatore:« Andria fidelis, nostri affixa medullis; absit, quod Federicus sit tui muneris iners, Andria, vale, felix omnisque gravaminos expers. ».
Ad Andria nacque suo figlio Corrado IV nel 1228, avuto con la moglie Jolanda di Brienne, regina di Gerusalemme, sepolta nella cripta della cattedrale di Andria, che morì appena sedicenne in seguito al parto.
Periodo angioino e aragonese
Sotto il dominio angioino fu data in dote a Beatrice, figlia di Carlo II d'Angiò e sposa di Bertrando del Balzo, che risiedette nella città dal 1308 alla sua morte nel 1330. La città passò in eredità alla figlia Maria, che nel 1345 la vendette al padre. Questi a sua volta la cedette al figlio, Francesco I del Balzo, che ottenne il titolo ducale, mentre la moglie Sveva Orsini fondò il convento di San Domenico.
Nel 1350 la città fu assediata e saccheggiata dalle forze di Luigi I d'Ungheria, in lotta con la regina Giovanna I.
Nel 1431 il ducato passò al nipote di Francesco I, Francesco II del Balzo. Nel 1438 venne rinvenuto il corpo del santo protettore della città, San Riccardo d'Inghilterra, che era andato disperso durante il precedente assedio: in memoria dell'episodio fu istituita una festa ("Fiera d'Aprile")[14] che si tiene tutt'ora dopo ormai quasi 600 anni, dal 23 al 30 di aprile.
Francesco II, cognato del re di Napoli Ferdinando I d'Aragona, ottenne il titolo di Gran Connestabile del Regno. Alla morte di Francesco II nel 1482, divenne duca il figlio Pirro del Balzo, il quale partecipò nel 1485 alla Congiura dei baroni per cui venne messo a morte. La figlia Isabella, moglie di Federico d'Aragona, portò il ducato alla casa reale e il marito lo governò fino al 1496, quando divenne re di Napoli.
Età moderna
Nel 1503 in territorio neutro fra Andria e Corato, in contrada S.Elia, si svolse la famosa Disfida di Barletta, che opponeva gli italiani capeggiati da Ettore Fieramosca ai francesi. In mattinata i 13 cavalieri italiani pregarono nel cappellone della cattedrale. Dopo la conquista del regno di Napoli da parte del re di Spagna Ferdinando il Cattolico nel 1504, Andria venne assegnata al "Gran Capitano" Consalvo di Cordova e poi al nipote di questi, Fernando Consalvo II. Egli vendette la città nel 1552 a Fabrizio Carafa, conte di Ruvo e parente del papa Paolo IV, che sistemò splendidamente il Palazzo ducale. A questi succedette nel 1554 il figlio Antonio Carafa; la madre e il fratello, Vincenzo Carafa (che nel 1571 aveva partecipato alla battaglia di Lepanto), fecero edificare nel 1577 il convento dei Cappuccini. Al successore, Fabrizio II Carafa si deve la costruzione del convento dei Benedettini e della basilica di Santa Maria dei Miracoli, in seguito alla scoperta nel 1576 di una icona miracolosa.
Nel secolo XVII, la città rimase sempre sotto il dominio dei Carafa, in continuo conflitto con il vescovo e il capitolo della Cattedrale, con il quale la famiglia divideva il possesso della maggior parte delle terre. Nel 1656 un'epidemia di peste ne decimò la popolazione e nel 1741 subì un'invasione di cavallette.
Nel 1797 la città ottenne di poter eleggere il proprio sindaco e nel 1799, al momento della Repubblica partenopea, fu assediata dall'esercito francese capitanato dal generale Jean-Baptiste Broussier e appoggiato dallo stesso conte Ettore Carafa. Si voleva annettere Andria alla Repubblica Partenopea, liberandola dal dominio Borbonico, ma la città rimase fedele ai Borboni. Nella battaglia, perirono circa 2000 persone da entrambe le parti. Successivamente, fallita l'idea della Repubblica, e mancata la rivoluzione, i Borboni fecero giustiziare i repubblicani napoletani di spicco, tra cui lo stesso Ettore Carafa ghigliottinato a Napoli il 4 settembre del 1799. Nel 1806 gli eredi dei Carafa vendettero il Palazzo ducale alla famiglia Spagnoletti Zeuli.
Per la sua fedeltà a Ferdinando IV ottenne il titolo di città regia. Sotto il governo napoleonico e i regni di Giuseppe Bonaparte e di Gioacchino Murat fu abolito il sistema feudale e soppressi molti conventi, mentre vennero aumentati i diritti elettorali.
Nel 1818 la diocesi si allargava alle città di Canosa, Minervino Murge e Montemilone, mentre la città viveva un periodo di sviluppo demografico e si espandeva al di fuori della cinta muraria.
Età contemporanea
Durante il Risorgimento vi ebbe sede la carbonara "Società degli Spettri" o "Tomba Centrale" e una sezione della Giovine Italia. Circa 100 uomini di Andria, guidati da Federico Priorelli e da Niccolò Montenegro, parteciparono alla spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi eletto in seguito Deputato del Regno presso il collegio elettorale di Andria. Dopo l'annessione al Regno d'Italia il territorio fu teatro di azioni di brigantaggio: nel 1865 vi fu fucilato il capo-brigante Riccardo Colasuonno ("il Ciucciariello").
L'abolizione del latifondo e la confisca dei beni ecclesiastici diede impulso alla formazione di una borghesia terriera, sviluppando le produzioni agricole specializzate e un fiorente artigianato. Anche la città si accrebbe, vi furono edificate dimore signorili per i ceti emergenti e vi sorsero due piccole banche locali e le sedi di diversi partiti politici. Grazie allo sviluppo economico, Andria non fu particolarmente toccata dal fenomeno dell'emigrazione.
Circa 800 andriesi perirono durante il primo conflitto mondiale, questi furono ricordati nel Monumento ai Caduti all'interno del Parco della Rimembranza inaugurato nel 1930.
Quattro Podestà governarono Andria durante il Fascismo: Pasquale Cafaro, Ernesto Fuzio, l'Onorevole Consalvo Ceci e Marco Ieva. Durante il regime fascista alcuni terreni (Montegrosso, Trojanelli) vennero suddivisi tra i reduci della prima guerra mondiale. Dopo l'armistizio del 1943 la città subì devastazioni da parte dei tedeschi, fino all'arrivo delle truppe alleate.
Dopo la seconda guerra mondiale , nel marzo del 1946, il rifiuto di una ditta locale di assumere quattro reduci, scoppiò una rivolta contadina, che vide il sequestro di alcuni proprietari terrieri e l'erezione di barricate. Ci furono scontri cruenti con le forze dell'ordine e sembrò che fosse stato trovato un accordo: ma al momento del discorso che doveva tenere il celebre sindacalista Giuseppe Di Vittorio fu sparato un colpo d'arma da fuoco, facendo rinascere i disordini: fu assaltato il palazzo della famiglia Porro, grandi proprietari terrieri della città e vennero linciate due anziane sorelle (Carolina e Luisa Porro)[15]. In seguito a tali fatti fu inviato l'esercito che riuscì a sedare la rivolta con una dura repressione. Si manifestò in quel periodo una crisi economica in seguito alla quale diversi abitanti furono costretti ad emigrare. A partire dagli anni cinquanta si ebbe una progressiva ripresa economica, favorita dall'inaugurazione nel 1965 della linea ferroviaria che metteva in comunicazione Bari con i comuni del nord della provincia.
Monumenti e luoghi d'interesse
Il centro storico della città è caratterizzato da un suggestivo e fitto dedalo di vie e stretti vicoli traboccanti di monumenti di grande pregio. Fuori dal centro abitato, in cima ad una collina, è collocato Castel del Monte[16], fatto realizzare nel XIII secolo da Federico II di Svevia, con l'unica trifora rivolta verso la città ; il castello, simbolo della città e di tutta la Puglia, fa parte dei patrimoni dell'umanità dichiarati dall'UNESCO[17] ed attrae un notevole flusso turistico. Castel del Monte è raffigurato sulla moneta da 1 cent di Euro[18].
Da ricordare inoltre:
- Palazzo Comunale. Costruito dopo il ritorno di Federico II dalla sesta Crociata, pare per volere dello stesso imperatore nel 1230, in origine era un convento Francescano. Nel 1813 un decreto di Gioacchino Napoleone Murat, Re delle due Sicilie soppresse tutti i conventi ed il palazzo divenne l’attuale sede del comune di Andria.
- Torre dell'Orologio, costruita all'epoca di Francesco II del Balzo[19];
- Porta Castello (XI secolo);
- Palazzo Ceci Ginistrelli (XVIII secolo);
- Palazzo Ducale (residenza fortificata rimaneggiata nel XVI secolo);
- Porta S.Andrea o Arco di Federico II (XI secolo)[20];
- Nuova piazza Vittorio Emanuele[21] (già piazza Catuma), rifatta completamente nel 2008, con la fontana contemporanea;
- Museo del Confetto "Giovanni Mucci"[22].
Architetture religiose
- Cattedrale (XII sec.) e la sua cripta (VII secolo).All'interno sono custodite le reliquie di San Riccardo,la Sacra Spina di Gesù Cristo e le mogli di Federico II, Jolanda di Brienne ed Isabella d'Inghilterra[23]. Il campanile fu eretto su di una vecchia torre longobarda del (VII-VIII secolo)
- Chiesa di San Domenico (XIV secolo) con portale rinascimentale e campanile barocco. All'interno è conservato il busto del duca Francesco II Del Balzo attribuito allo scultore Francesco Laurana (1430-1502);
- Chiesa di Sant'Agostino (XIII secolo): costruita in origine dai Templari, la chiesa passò successivamente ai Benedettini ed infine agli Agostiniani, che la ricostruirono dopo gli assedi del 1350. Il pregevole portale gotico risale al XIV secolo, mentre l'interno è barocco;
- Chiesa di San Nicola (XII secolo);
- Chiesa di San Francesco ed il suo chiostro (XII secolo). Pregevole campanile del 1772;
- Santuario di Santa Maria dei Miracoli (XVI secolo), ove si conserva un'icona bizantina del IX secolo. La Basilica è a tre livelli. Il livello inferiore, il più antico, include un'interessante sala a tre navate con decorazioni tratte dalla Genesi. Il livello medio (Tempietto) ha tre arcate in marmi policromi ed ospita l'icona bizantina sopracitata. Il livello superiore del XVIII secolo fu progettato da Cosimo Fanzago (1591-1678);
- Chiesa di Santa Croce (X secolo);
- Chiesa di Santa Maria di Porta Santa (XIII secolo);
- Chiesa di Santa Maria Vetere (XIII secolo).
Società
Religione
Andria è sede vescovile.
La diocesi di Andria (in latino Dioecesis Andriensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Bari-Bitonto appartenente alla regione ecclesiastica Puglia. Nel 2006 contava 132.000 battezzati su 138.740 abitanti.
È attualmente retta dal vescovo Raffaele Calabro.
La diocesi comprende i comuni di Andria, Canosa di Puglia e Minervino Murge.
Si ritiene che il primo vescovo fosse un inglese, “Richardus anglicus”, scelto da papa Adriano IV (1154-1159) [24]. Le ipotesi ritenute più probabili dagli storici [25] datano la diocesi ai pontificati di papa Clemente II (1046-1047), Gelasio II (1118-1119) o Innocenzo II (1130-1143).
Riccardo vescovo di Andria presenziò al concilio Lateranense III tenutosi durante il pontificato di papa Alessandro III.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[26]

L'andamento demografico nel periodo 1991-2001 è stato positivo, con incremento pari al 3.8% e tasso medio annuo di variazione della 0.5%; deboli sono i fenomeni migratori.
Nella tabella sono riportati i dati riferiti al 1 gennaio della popolazione di Andria dal 2002 al 2009. Andria è per numero di abitanti la quarta città della Puglia[27] dopo Bari, Taranto e Foggia. [28]
Anno | Residenti | Variazione |
---|---|---|
2002 | 95.740 | |
2003 | 96.311 | 0,6% |
2004 | 96.910 | 0,6% |
2005 | 97.382 | 0,5% |
2006 | 97.835 | 0,5% |
2007 | 98.069 | 0,2% |
2008 | 98.841 | 0,8% |
2009 | 99.249 | 0,4% |
Popolazione straniera residente
La tabella riporta i dati della popolazione straniera residente ad Andria, riferiti al 1 gennaio 2009. Si segnalano 1.114 stranieri residenti in città, con una netta prevalenza della comunità romena.[29] Nella tabella sono evidenziate le comunità più rappresentative:
Cultura
Personalità legate ad Andria
- Federico II di Svevia
- Corrado IV del Sacro Romano Impero
- Jolanda di Brienne, regina di Gerusalemme
- Isabella d'Inghilterra, imperatrice del Sacro Romano Impero
- Ettore Fieramosca, condottiero
- Carlo Broschi, detto Farinelli, cantante lirico
- Riccardo d'Inghilterra, santo e primo vescovo della città
- Giuseppe Garibaldi, eletto deputato del Regno presso il collegio elettorale di Andria
- San Pietro, secondo la tradizione soggiornò ad Andria evangelizzandola
- Sant'Andrea, secondo la tradizione soggiornò ad Andria evangelizzandola
- Pietro il normanno, cinse di mura Andria elevandola al rango di civitas
- Onofrio Jannuzzi[30], politico democristiano e sindaco di Andria
- Vincenzo Carafa, gesuita Preposito Generale dell'ordine
- Walter Chiari, attore
- Lino Banfi, attore, comico ed ambasciatore dell'UNICEF
- Bonaventura da Fasano, religioso francescano
- Riccardo De Corato, politico e vice-sindaco di Milano
- Giannicola Sinisi, magistrato e politico italiano
- Benedetto Francesco Fucci, politico
- Giuseppe Abruzzese, calciatore
- Federica Fornabaio, direttrice d'orchestra
- Francesco Giorgino, giornalista TV del TG1
- Angelo Jannone, ex colonnello dei carabinieri
- Antonio Matarrese, politico e presidente della Lega Calcio
- Vincenzo Matarrese, presidente dell'AS Bari
- Saverio Montingelli, giornalista di Rai Sport
- Giuseppe Muraglia, ciclista
- Alfonso Leonetti, politico e giornalista
- Riccardo Scamarcio, attore cinematografico
- Michele Ruta, attore della fiction Carabinieri 7
- Giuseppe Simone, giornalista di Sky
- Corrado Ursi, cardinale della Chiesa cattolica
- Cinzio Violante, storico
- Francesco Palumbo, campione del mondo di paracadutismo
- [[Scamarcio R. Ufficiale della Repubblicaispettore in congedo Polizia di Stato benemerito protezione civile
Eventi
- Fiera d'aprile - Classica di primavera - Fine aprile
- Festival Internazionale "Castel dei mondi" - 28 agosto/3 settembre
- Festival Suoni Dal Mediterraneo - 8/9/10 settembre
- Carnevale di Andria - Metà Febbraio, 14-16 febbraio 2010
Economia
L'economia locale presenta un pil/abitante pari al 71% della media europea, con un tasso d'attività della popolazione residente (38%), di poco inferiore di quello regionale (38.9%) ma sottodimensionato rispetto al dato nazionale.
Andria presenta un tasso di disoccupazione inferiore a quello regionale: 26% contro 29.9%; ma il più preoccupante è il dato sulla disoccupazione giovanile: 42.5%, più basso rispetto al dato regionale (54.3%).
La struttura economica è caratterizzata dalla presenza importante del settore primario, dell'industria e del commercio. Andria è stata eletta dal Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola come una delle 22 Zone Franche Urbane[31] italiane, questo dovrebbe aiutare lo sviluppo economico per i prossimi anni grazie ad alcuni allegerimenti fiscali a carico delle imprese nascenti.
- Il settore primario conta numerosissime micro-imprese agricole di tipo familiare; c'è una forte frazionalizzazione e spesso la proprietà della terra è unicamente finalizzata ad integrare il reddito familiare. Sono presenti nel territorio attività di trasformazione e di lavorazione di prodotti agricoli, soprattutto per i prodotti lattieri caseari tra i quali la famosa Burrata di Andria[32], per la produzione d'olivi e vini. Andria fa parte dell'Associazione nazionale Città dell'Olio[33].
- Per quanto riguarda l'industria, le piccole imprese sono inserite nel settore commerciale (ingrosso e dettaglio 41.1%), manifatturiero (20.6%), seguito da attività immobiliari e da costruzioni. L'industria manifatturiera e il commercio assorbono il 64.8% degli addetti, contro il 56.8% regionale; in particolare le aziende del tessile – abbigliamento costituiscono una componente importante dell'economia andriese. Il sistema calzaturiero risulta attualmente in crisi a causa della crescente competitività dai paesi asiatici. In complesso il livello d'industrializzazione tiene bene rispetto alla media regionale, con il 48.8% contro il 44.1% della Puglia[34].
- Per quanto concerne l'indice di terziarizzazione, Andria è in linea con il livello regionale, 81.4% locale contro 80.9% di media regionale.
- Il turismo è uno dei settori economici in maggiore espansione, sia sul piano produttivo sia su quello occupazionale. La città attira un sorprendente movimento di turisti, grazie soprattutto alla presenza del Castel del Monte[35], riconosciuto dall'UNESCO[36] patrimonio dell'umanità dal 1996 ed effiggiato sulla moneta da 1 centesimo di Euro[37]
Infrastrutture e trasporti
Strade
Andria è raggiungibile con l'Autostrada A14, con uscita al casello autostradale Andria-Barletta, situato a circa 1 km dalla città.
La città è servita dalla SP 231 Andriese-Coratina (ex SS 98), che collega la città con Bari, passando per Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi e Bitonto e con Foggia.
Andria è inoltre collegata a Barletta dalla SS 170 dir. A, che nel tratto in questione, di circa 10 km, ha caratteristiche di superstrada a due corsie per senso di marcia e spartitraffico centrale.
- Nel mese di novembre 2009 la Provincia di Bari ha pubblicato il bando di gara, il disciplinare di gara e gli elaborati progettuali relativi ai lavori di ammodernamento ed allargamento del piano viabile e delle relative pertinenze della SP 130 "Trani-Andria".[38] Tale strada provinciale collega due dei neo-capoluoghi della Provincia di Barletta-Andria-Trani e permette un rapido accesso alla SS 16 Adriatica.
Ferrovie del Nord Barese
La città è servita dalle Ferrovie del Nord Barese[39], gestite dalla Ferrotramviaria Spa, tramite la linea Bari-Barletta, che collega la città di Barletta e numerosi centri dell'entroterra con il capoluogo pugliese. La stazione di Andria è situata in Piazza Bersaglieri d'Italia, la stazione delle Ferrovie dello Stato si trova invece a Barletta, a 10 km dalla città.
L'aeroporto internazionale di Bari "Karol Wojtyla" è situato a circa 45 km da Andria e sono attualmente in corso di realizzazione i lavori per il collegamento ferroviario con quest'ultimo tramite deviazione della stessa linea Bari-Barletta delle Ferrovie del Nord Barese. Al termine dei lavori sarà per cui possibile raggiungere la città in treno direttamente dall'aeroporto di Bari.
- Progetto per l’interramento del tracciato ferroviario nell’abitato di Andria
Nel mese di Agosto 2009 è stato pubblicato il progetto preliminare dell'interramento del tracciato ferroviario nell'abitato di Andria per la procedura di verifica di assoggettabilità alla V.I.A. Il Grande Progetto (così denominato) di adeguamento ferroviario dell'area nord-barese prevede opere di raddoppio, velocizzazione e potenziamento nella tratta Corato-Barletta, con l'interramento del tracciato ferroviario nell'abitato di Andria, con la rettifica del tracciato sulla tratta Andria-Barletta e l'interconnessione con RFI (Ferrovie dello Stato) nella stazione di Barletta. Ciò permetterebbe di offrire un collegamento alternativo all'auto con Canosa di Puglia, Minervino Murge e Spinazzola tramite la ferrovia Barletta-Spinazzola.
Il progetto prevede diversi lotti relativi ai comuni interessati. Il lotto che riguarda Andria costituisce oltre il 50% di tutto l'intervento per importanza.
Lo studio di fattibilità commissionato dalla Regione Puglia tra il 2007 ed il 2008 ha previsto l'attraversamento della città di Andria con linea in trincea a binario semplice mantendendo una potenzialità di cadenzamento dei treni ai 15 minuti. Il risultato sarà reso possibile grazie alla previsione dei due tratti di raddoppio rispettivamente a partire da Corato verso Andria e da Barletta verso Andria con la realizzazione di due fermate aggiuntive denominate Andria Sud ed Andria Nord, la prima nei pressi di Via Mozart con parcheggio e nuova bretella di collegamento alla strada provinciale per Bisceglie, la seconda nei pressi dello Stadio S.Angelo dei Ricchi, il tutto finalizzato ad eliminare i 4 passaggi a livello di Via Trani, Via Ospedaletto, Via Barletta e Via Vecchia Barletta che attualmente dividono in due la città. È prevista inoltre la creazione di alcune ulteriori nuove zone di attraversamento non solo carrabili ma anche solo ciclopedonali.
Autobus
La città di Andria è servita da autobus che collegano capillarmente il territorio del comune. Il servizio urbano è garantito dalla società Servizio Autolinee Urbane A.S.A.s.c.a.r.l.[40] sita in Via Ugo Bossi
Amministrazione
Template:ComuniAmministrazione
Con la nascita della cosiddetta sesta provincia pugliese, formalmente istituita l'11 giugno 2004 e operativa dal 2009, Andria condivide con le vicine città di Barletta e Trani lo status di capoluogo e ospita una parte degli uffici. La città, in particolare, sarà sede della Questura e della Azienda Sanitaria Locale Asl-BT, mentre la città di Barletta è sede della Prefettura e del Comando provinciale della Guardia di Finanza, Trani ospiterà il Comando provinciale dei Carabinieri.
Sport
Calcio
La squadra cittadina di calcio è l'Associazione Sportiva Andria BAT, che nel 2005 ha preso il posto della storica squadra cittadina, la A.S. Fidelis Andria, detentrice di diverse partecipazioni in serie B. Nella stagione 2009/2010 l'AS Andria BAT milita in Lega Pro Prima Divisione in seguito a ripescaggio. [41]
Hanno inoltre sede in città alcune compagini calcistiche dilettanti:
- l'A.S.D. Nuova Andria, militante in Prima Categoria;
- l'Atletico Andria, militante in Seconda Categoria;
- l'A.S.D. Romania Bat, composta da atleti andriesi e immigrati rumeni, militante in Terza Categoria.
Altri sport
La squadra cittadina di volley è la Manzoni Sport Andria, fondata nel 2003 e militante nel torneo regionale di serie C dopo la splendida cavalcata culminata con la promozione nel torneo nazionale di B2 avvenuta nella stagione 2007/2008. Nella stagione 2008/2009 la salvezza in B2 e la rinuncia al torneo nazionale con l'impegno di ripartire nella stagione 2009/2010 dalla serie C.
La squadra di pallamano è l'A.S.D. Culturale Andriasveva, fondata nel 2004.
Il basket rivive un momento d'oro nella stagione agonistica 2009/2010, dopo il fallimento della Don Bosco nel 2008. Nel torneo di 1^ divisione, infatti, vi sono L'Olympia Basket Andria e la Cestistica Andriese a riportare lo sport cestistico in città.
Impianti sportivi
Il principale stadio cittadino è lo Stadio Comunale degli Ulivi, con una capienza di circa 9000 spettatori. Voluto dal regime Fascista fu finito di costruire nel 1949 e dopo vari interventi di ammodernamento, oggi è munito di tabellone elettronico e tribuna coperta.
Il secondo stadio cittadino è il Sant'Angelo dei Ricchi. Si caratterizza per la presenza di una pista d'atletica. Anch'esso munito di tribuna coperta.
Vi sono inoltre un palazzetto dello Sport chiamato Palasport dove oltre alla funzione sportiva sono stati organizzati numerosi concerti live, tra cui quelli delle band internazionali Deep Purple, Dream Theater, Symphony X, oltre ai concerti di numerose star italiane della musica come Claudio Baglioni, Subsonica e Tiziano Ferro.
Da ricordare infine, anche la presenza di un polivalente comunale, una piscina comunale ed una pista di pattinaggio.
Note
- ^ Pagina sul sito delle Città dell'Olio, su cittadellolio.it. URL consultato il 07-05-2010.
- ^ Sito dei tre campanili, su diocesiandria.it. URL consultato il 07-05-2010.
- ^ Grotta della Trimoggia sul sito della Proloco, su proloco.andria.ba.it. URL consultato il 07-05-2010.
- ^ Storia del Gurgo, su domaniandriese.it. URL consultato il 07-05-2010.
- ^ Gurgo e Ciappetta Camaggi, su viaggiando-murgia.it. URL consultato il 07-05-2010.
- ^ Parco Nazionale dell'Alta Murgia
- ^ Stemma Comune di Andria, su comuni-italiani.it.
- ^ Querce di Andria
- ^ Siti unesco
- ^ Proloco Andria
- ^ Castel del Monte
- ^ UNESCO
- ^ Porta sant'Andrea
- ^ Fiera d'Aprile
- ^ Le sorelle Porro
- ^ Castel del Monte
- ^ UNESCO
- ^ European Central Bank
- ^ Monumenti Andria
- ^ Porta sant'Andrea
- ^ Piazza Catuma
- ^ Museo del Confetto "Giovanni Mucci" - Andria
- ^ Proloco Andria - Chiese
- ^ Informazione proveniente dal sito ufficiale della diocesi, la Catholic Encyclopedia del 1917 riporta che tradizionalmente Riccardo è datato al tempo di papa Gelasio I (492 circa)
- ^ www.diocesiandria.it/diocesi.htm, 24 luglio 2007
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Regione Puglia
- ^ Cittadini residenti secondo demo Istat 2009, su demo.istat.it.
- ^ Cittadini stranieri residenti secondo demo Istat 2009, su demo.istat.it.
- ^ Jannuzzi
- ^ Zone Franche Urbane
- ^ Burrata di Andria
- ^ città dell'olio
- ^ Regione Puglia
- ^ Castel del Monte
- ^ UNESCO
- ^ European Central Bank
- ^ Andrialive.it - Il primo giornale telematico della città di Andria | Più vita in comune
- ^ Ferrovienordbarese
- ^ Servizio Autolinee Urbane
- ^ :: Lega Italiana Calcio Professionistico ::
Bibliografia
- Storia della città di Andria dalla sua origine sino al corrente anno 1841 - Riccardo D'Urso - Tipografia Varana - 1841
- Andria dalle origini ai tempi nostri - Pietro Petrarolo - Sveva Ed. - 1990
- Di Santa Maria De' Miracoli d'Andria - Franco da Catania Giovanni - Wip Edizioni
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