Fuþark recente
Il Fuþark recente (o Futhark recente), chiamato anche rune scandinave, è un alfabeto runico, forma ridotta del Fuþark antico consistente di soli 16 caratteri contro i precedenti 24, in uso a partire dal IX secolo. La riduzione paradossalmente avvenne nello stesso periodo in cui alcuni cambiamenti fonetici portarono ad un gran numero di diversi fonemi nella lingua parlata, quando il proto-norreno evolse nel norreno.
Perciò, tale lingua presentava suoni distinti e coppie minime che non sono separati nella scrittura. Inoltre, poiché nella scrittura si usava evitare di avere la stessa runa due volte di seguito, la distinzione del linguaggio parlato tra vocali lunghe e brevi non er mantenuta nel Fuþark recente; l'unica eccezione era rappresentata dalla presenza di una coppia di suoni differenti rappresentati però con la stessa runa, come in kunuur (che sta per Gunvor).
Storia
L'utilizzo del Fuþark recente è testimoniato in Scandinavia ed in altri insediamenti all'estero dell'Epoca vichinga, probabilmente a partire dal IX secolo. Mentre il Fuþark antico dell'epoca delle invasioni barbariche era rimasto un "segreto" noto solamente ad un'élite di letterati, con solamente 350 iscrizioni rimasteci, la letteratura in Fuþark recente divenne molto diffusa in Scandinavia, com'è testimoniato dal gran numero di pietre runiche (circa 6000), talvolta scolpite con annotazioni quasi casuali.
C'è una fase di transizione tra il 650 e l'800 che mostra un uso misto di lettere dei due Fuþark antico e recente, per esempio nelle pietre runiche di Björketorp (circa 650), Stentoften (circa 650), Snoldelev e Rök (circa 800).
Il Fuþark recente divenne noto in Europa come l'"alfabeto dei Norsemen" (studiato per interessi commerciali e diplomatici), chiamato Abecedarium Nordmannicum nel Codex Sangallensis 878 (Abbazia di San Gallo, Svizzera) forse da Walafrid Strabo, ed ogam lochlannach ("Ogham degli Scandinavi") nel Libro di Ballymote (Ballymote, Irlanda).
Il Fuþark recente si differenzia in due tipologie, quella a rune a rami lunghi (danese) e quella a rune a rami corti (svedese e norvegese). Il perché della differenza tra le due versioni è stata oggetto di dibattito: un'opinione diffusa è che essa sia funzionale, ovvero le rune a rami lunghi erano utilizzate per scrivere sulla pietra, mentre quelle a rami corti erano utilizzati nella vita quotidiana per i messaggi pubblici o privati su legno; inoltre ulteriori versioni si svilupparono a partire dal Fuþark recente, le rune Hälsinge (senza rami, X-XIII secolo), le rune medievali (o Fuþork, XII-XVI secolo) e le latinizzate rune dalecarliane (XVI secolo-1910).
Varianti
I poemi runici islandese e norvegese hanno 16 rune: fé (ᚠ, "ricchezza"), úr (ᚢ, "ferro"/"pioggia"), þurs (ᚦ, "gigante"), óss (ᚬ, Áss), reið (ᚱ, "cavalcata"), kaun (ᚴ, "ulcera"), hagall (ᚼ, "grandine"), nauðr (ᚾ, "bisogno"), isa (ᛁ, "ghiaccio"), ár (ᛅ, "abbondanza"), sol (ᛋ, "sole"), Týr (ᛏ, Týr), bjarken (ᛒ, "betulla"), maðr (ᛘ, "uomo"), lögr (ᛚ, "acqua"), yr (ᛦ, "tasso").