Piramide di Cheope

parte del sito archeologico di Giza, Egitto

Template:Infobox grattacielo La Piramide di Cheope a Giza, anche detta Grande piramide, è l'unica delle sette meraviglie del mondo antico che sia giunta sino a noi, nonché la più grande piramide egizia e la più famosa piramide del mondo. È la più grande delle tre piramidi della necropoli di Giza, vicino al Cairo in Egitto. Costruita, si presume, intorno al 2570 a.C., è rimasta l'edificio più alto del mondo per circa 3800 anni.[1]

Si presume sia stata eretta da Cheope (Horo Medjedu) della IV dinastia dell'Egitto antico come monumento funebre. All'interno, come per molte altre sepolture reali dell'antico Egitto, saccheggiate dai violatori di tombe già nell'antichità, non è stata trovata alcuna sepoltura e ciò ha fatto nascere un buon numero di teorie, fino ad oggi prive di reale fondamento, sul fatto che le piramidi non siano monumenti funebri. L'attribuzione della grande piramide a Cheope è deducibile dalla concordanza dei rilievi archeologici con i dati storici disponibili, costituiti dai libri dello storico greco Erodoto.

Età e posizione

La data probabile del suo completamento è il 2570 a.C. È la più antica delle tre grandi piramidi nella necropoli di Giza, alla periferia del Cairo, in Egitto.

Poche centinaia di metri a sud-ovest dalla Piramide di Cheope sorge la piramide attribuita al suo successore Chefren, che costruì anche la Sfinge. Ancora a poche centinaia di metri a sud-ovest è la piramide di Micerino, successore di Chefren, alta circa la metà delle due maggiori. La piramide di Chefren appare più alta in alcune foto, ma solo perché è costruita su un terreno più elevato.

Costruzione

 
Sezione della Piramide di Cheope.
 
La grande Piramide di Cheope
 
Altra immagine della piramide

Quando fu costruita, la piramide di Cheope era alta circa 146,6 metri (280 cubiti egiziani) ed era pertanto la costruzione più alta realizzata fino ad allora. La sua altezza attuale è tuttavia di soli 138 metri e risulta essere pertanto di poco più alta della piramide di Chefren, alta 136 metri. Causa di questa perdita di altezza è probabilmente la rimozione del rivestimento di pietra calcarea che in passato rivestiva l'intera piramide, dovuto sia a fenomeni di erosione naturale, che alla rimozione delle pietre calcaree da parte degli abitanti del Cairo, che in passato sfruttarono le piramidi come cave di pietre.

La base della piramide copre oltre 5 ettari di superficie, formando un quadrato di circa 230,34 metri per lato. L'accuratezza dell'opera è tale che i quattro lati della base presentano un errore medio di soli 1,52 cm in lunghezza e di 12" di angolo rispetto ad un quadrato perfetto. I lati del quadrato sono allineati quasi perfettamente lungo le direzioni Nord-Sud ed Est-Ovest. I lati della piramide salgono ad un angolo di 51º 50' 35".

Il rapporto tra l'altezza e il lato della base quadrata della piramide di Cheope coincide, con buona approssimazione, alla Sectio Aurea che governa anche la stele del Re Get. Questa proporzione dell'armonia, o numero aureo Fi fu usata da Fidia per progettare il Partenone dell' Acropoli di Atene. Lo studioso Osvaldo Rea [2] dimostra attraverso prove documentali che questa proporzione dell'armonia si riscontra anche nella visione aerea dell’intera Acropoli di Aletrium, nel Lazio, cosi come nelle proporzioni della Porta Maggiore e della porta minore dell’Acropoli. Si osserva, inoltre, che il valore ottenuto dal rapporto tra il perimetro di base (circa 921,4 m) della piramide ed il doppio dell'altezza della stessa (circa 146,6 m * 2 = 293,2 m), approssima, con buona precisione, il valore del Pi Greco -scoperto però da Archimede appena nel III secolo a.C. e presumibilmente sconosciuto alle civiltà antecedenti quella greca.

Risulta sorprendente, poi, che la lunghezza del perimetro della piramide espresso in pollici sia all'incirca pari a 36524, ovvero cento volte il valore 365,24, corrispondente alla durata, espressa in giorni, dell'anno solare. E altrettanto sorprendente, infine, è il fatto che la Grande Piramide costituisca una sorta di "modello" in scala 1:43.200 dell'emisfero nord della Terra. Se si moltiplica infatti l'altezza originale del monumento (146,729 metri) per 43.200, si ottiene come risultato 6338,476 chilometri, ossia la lunghezza del raggio terrestre dal polo all'equatore con un margine d'errore di appena 15 chilometri (lunghezza reale 6353,941 chilometri). Allo stesso modo, moltiplicando il perimetro di base della piramide (921,459 metri) per 43.200, si ottiene 39.807,035 chilometri, un risultato inferiore di 260 chilometri circa rispetto la reale circonferenza della Terra all'equatore (40.067 chilometri), ossia un margine d'errore dello 0,75%. [3]

Per la costruzione del solo rivestimento esterno della Grande Piramide sono state scelte pietre di calcare, basalto e granito, pesanti ognuna dalle 2 alle 4 tonnellate, mentre la parte interna, denominata Zed è costituita di monoliti in granito pesanti dalle 20 alle 80 tonnellate, per un peso totale che si aggira intorno ai 7 milioni di tonnellate. Il volume totale è di circa 2 600 000 m³ . È quindi la più voluminosa piramide d'Egitto (ma non del mondo, dato che la piramide di Cholula, in Messico è più grande). Nell'epoca immediatamente successiva alla costruzione, la piramide era rivestita esternamente di bianche pietre di calcare, lucide e molto lisce, incise con antichi caratteri, precipitate al suolo a causa di un violento terremoto nel 1301 a.C.; la maggior parte dei blocchi di rivestimento fu rimossa per la costruzione di El Kaherah (Il Cairo), inoltre il pyramidion d’oro, che era situato sulla sommità, sotto i raggi del sole doveva risplendere come una gemma gigantesca. Sono stati utilizzati circa centomila uomini che hanno lavorato per circa venti anni.[senza fonte]

La piramide di Cheope si distingue dalle altre per la sua posizione geografica, ma anche per il grande numero di passaggi e alloggiamenti, per la rifinitura dei lavori interni e la precisione di costruzione. Il 18 settembre 2002, alcuni archeologi cercarono, utilizzando un robot radiocomandato, di scoprire il percorso di uno di questi misteriosi passaggi, ma una volta forata la prima lastra, che ostacolava il passaggio, e fatta entrare la microcamera, ci si accorse che ce n'era subito un'altra.

Dati principali

  • Altezza totale iniziale = 146,61 m
  • Altezza odierna = 136,86 m
  • Base 230,38 × 230,38 = 53.074,94 m2
  • 1 Cubito Reale = cm 52,36 (pari a Pigreco / 6)
  • Angolo basale = 52º 50' 35"

Struttura interna

Ingresso

L'ingresso originale della Grande Piramide si trovava a 17 metri dal suolo, a 7,29 metri dalla linea mediana della struttura. Dall'entrata originale si dirama un passaggio alto 96 cm e largo 1,04 metri, che scende con un angolo di 26° 31'23" attraverso le pietre della piramide fino al letto di roccia su cui sorge l'edificio. Dopo 105,23 metri il passaggio diviene orizzontale e continua per 8,84 metri fino alla Camera inferiore, che appare non terminata. C'è una continuazione del passaggio orizzontale nel muro sud della Camera. È presente anche un pozzo scavato nel pavimento della camera. Alcuni egittologi hanno suggerito che questa dovesse essere, in effetti, l'originale camera sepolcrale, ma che Cheope abbia cambiato idea e chiesto che la camera fosse collocata più in alto nella piramide.

Passaggio discendente

A 28,2 m dall'entrata è presente un buco quadrato nel soffitto del passaggio discendente, originariamente nascosto da una lastra di pietra, che costituisce l'inizio del Passaggio ascendente. Quest'ultimo passaggio è lungo 39,9 metri. Altezza e larghezza sono le medesime del passaggio discendente. Anche l'inclinazione è pressoché la medesima. L'estremità inferiore di questo passaggio è chiusa da tre enormi blocchi di granito, lunghi ognuno circa 1,5 m. All'inizio della Grande Galleria si vede un foro nel muro (oggi bloccato da rete metallica). È l'inizio di un cunicolo verticale che segue un percorso irregolare attraverso la muratura della piramide per unirsi al passaggio discendente. Inoltre, sempre all'inizio della Grande Galleria, è presente un passaggio orizzontale che conduce alla cosiddetta "Camera della Regina". Il passaggio è alto 1,1 metri per quasi tutta la sua lunghezza, ma vicino alla camera c'è un gradino nel pavimento, dopo il quale il passaggio diventa altro 1,73 metri.

La Camera della Regina

La "Camera della Regina" è esattamente a metà strada tra le facce nord e sud della piramide e misura 5,75 metri per 5,23, con un'altezza al vertice della camera di 6,23 metri. In corrispondenza dell'estremità orientale della camera è presente una nicchia di 4,67 metri di altezza. Nelle pareti nord e sud della camera si aprono dei cunicoli che, contariamente a quelli della Camera del Re, si sviluppano orizzontalmente per 2 metri, per poi puntare verso l'altro. La parte orizzontale non è originaria. I due metri di collegamento furono infatti tagliati nella pietra nel 1872 da un ingegnere inglese, Waynman Dixon, che credeva giustamente, per analogia con la camera del Re, che questi cunicoli dovessero esistere. Originariamente i cunicoli non avevano apertura nella camera della regina. Dal momento che i cunicoli non sono connessi con le facce esterne della piramide né erano originariamente connessi con la camera, il loro scopo rimane sconosciuto. Al termine di uno di questi cunicoli, Dixon scoprì una palla di diorite nera con inserti in bronzo (attualmente esposta al British Museum), probabilmente una sorta di martello dimenticato dagli operai durante la costruzione.

I condotti nella Camera della Regina furono esplorati nel 1992 dall'ingegnere Tedesco Rudolf Gantenbrink usando un robot cingolato di suo disegno, chiamato "Upuaut 2". Scoprì che uno dei due condotti (quello sud) è bloccato da una lastra di calcare con due "maniglie" di rame consunte. Alcuni anni più tardi, la National Geographic Society creò un robot simile che fece un buco nella lastra, solo per scoprire una lastra più grande dietro di lei. Il condotto nord si rivelò più difficile da esplorare, a causa delle asperità causate dal non perfetto allineamento dei blocchi. In ogni caso anche in esso fu trovata una "porta" di calcare.

La Grande Galleria

La Grande Galleria costituisce la prosecuzione del Passaggio Ascendente, ma è alta 8,6 metri e lunga 46,68. Alla base è larga 2,06 metri, ma dopo 2,29 metri i blocchi di pietra rientrano verso l'interno per 7,6 cm su ogni lato. Ci sono 7 di questi gradini, cosicché alla sommità la galleria è larga solo 1,04 metri. La copertura è fatta di blocchi posati a un angolo leggermente più inclinato rispetto al pavimento, cosi da incastrare ogni blocco in un incavo ricavato nella sommità della galleria come un dente di un crick. Lo scopo è fare in modo che ogni blocco sia retto dal muro della galleria piuttosto che poggiare sul blocco sotto di esso, cosa che sarebbe risultata in una pressione cumulativa eccessiva al termine della galleria.

All'estremità superiore della galleria, sul lato destro, è presente un foro nel soffitto che si apre in un breve tunnel attraverso il quale si può avere accesso alla Camera di scarico inferiore. Le altre camere di scarico furono scoperte nel 1837/38 dal Colonnello Howard Vyse e da J.S. Perring, che scavarono dei tunnel verso l'alto usando dell'esplosivo.

Il pavimento della Grande Galleria consiste in una gradonata su ogni lato, larga 51 cm, che lasciano tra loro spazio per una rampa larga 1,04 metri. Lo scopo della gradonata non è chiaro, ma dal momento che la rampa centrale ha la stessa larghezza del passaggio ascendente, si è ipotizzato che le pietre di chiusura fossero stivate nella Grande Galleria e che le lastre della gradonata reggessero pali di legno intesi a trattenerle dallo scivolare nel passaggio finché i lavori non fossero stati completati. Questo, a sua volta, ha fatto nascere l'ipotesi che, originariamente, fossero previsti molti più dei tre blocchi ritrovati, in modo da riempire completamente il passaggio ascendente.

Al termine della Grande Galleria c'è un gradino che dà su un passaggio orizzontale lungo approssimativamente 1,02 metri, nel quale si possono riscontrare quattro alloggiamenti, tre dei quali erano probabilmente destinati ad accogliere saracinesche di granito. Frammenti di questa roccia rinvenuti da Petrie nel passaggio discendente probabilmente appartenevano a queste lastre.

La Camera del Re e le camere di scarico

La Camera del Re è 10,47 metri da est a ovest e 5,234 da nord a sud. Ha un soffitto piatto collocato a 5,974 metri dal pavimento. A un'altezza di 91 cm dal pavimento si trovano due stretti condotti nei muri nord e sud (in uno è stata installata una ventola per cercare di far circolare aria nella piramide). Il proposito di questi condotti non è chiaro: Sembrerebbero allineati con le stelle o con aree del cielo a nord e a sud, ma, d'altro canto, uno di essi segue un percorso irregolare attraverso la struttura, e, di conseguenza, attraverso di esso non ci può essere allineamento diretto alle stelle. Non sembra che contribuiscano in maniera spontanea alla ventilazione, quindi la spiegazione più verosimile è che siano associati con il rituale di ascensione dell'anima del sovrano. La Camera del Re è interamente rivestita di granito. I blocchi sono tagliati e collocati con eccellente precisione, tanto che è impossibile inserire tra loro un foglio di carta. Il soffitto è formato da nove lastre di pietra del peso complessivo di 400 tonnellate. Al di sopra di esso si trovano cinque comparti chiamati Camere di scarico. Le prime quattro, come la camera del Re, hanno soffitti piatti, ma la camera terminale ha un tetto a capanna. Vyse sospettò l'esistenza delle camere superiori quando verificò che poteva inserire un lungo palo attraverso una crepa nel soffitto della prima camera. Dalla superiore all'inferiore sono denominate "Camera Davidson", "Camera Wellington", "Camera di Lady Arbuthnotr" e "Camera Campbell". Si ritiene che questi interstizi servano ad alleggerire la struttura, evitando che il soffitto della camera del Re collassi sotto il peso delle pietre superiori. Dal momento che non erano state concepite per essere visibili, non sono state rifinite e le pietre in esse riportano ancora i marchi di cava. Una delle pietre nella camera di Campbell presenta un marchio, apparentemente il nome della squadra di lavoro, che contiene l'unico riferimento nella piramide al faraone Cheope.

L'unico oggetto presente nella camera del Re è un sarcofago monolitico rettangolare in granito, con un angolo rotto. Il sarcofago è poco più largo del passaggio ascendente, e quindi deve essere stato collocato nella camera prima che fosse messo in opera il soffitto. Contrariamente alle pareti, magistralmente lavorate, il sarcofago è rozzamente sbozzato, con tracce di sega visibili in molti punti. Ciò è in contrasto con i sarcofagi ben rifiniti e decorati trovati in altre piramidi dello stesso periodo. Petrie suggerì che un sarcofago decorato fosse stato inizialmente previsto, ma sia andato perso nel fiume a nord di Aswan e sia stato frettolosamente predisposto un rimpiazzo. Questa teoria, tuttavia, non spiega perché il secondo sarcofago non sia stato rifinito in situ.

La nuova entrata

La "struttura" più recente della piramide è l'entrata attraverso cui oggi accedono i turisti. Questo passaggio è stato realizzato circa nel 820 d.C. dagli operai del califfo al-Ma'mun, per esplorare l'interno del monumento.

Il tunnel è tagliato direttamente attraverso il pietrame per circa 27 metri e gira bruscamente a sinistra per intersecare le pietre che bloccano il passaggio ascendente. Incapaci di rimuovere queste pietre, gli operai proseguirono il tunnel sopra di esse attraverso la più morbida pietra calcarea finché non raggiunsero il passaggio ascendente. È possibile raggiungere da questo punto anche il passaggio discendente, ma l'accesso è solitamente vietato.

Oggi l'accesso alla piramide è ristretto a massimo 100 persone in mattinata e nel pomeriggio ed è vietato fare fotografie all'interno.

Note

  1. ^ Fino a circa il 1300 d.C., quando fu costruita la Cattedrale di Lincoln in Inghilterra.
  2. ^ Nautilus, l'enigma dell'impero, Osvaldo Rea, ISBN 88-901473-9-3
  3. ^ R. Bauval - G. Hancock, Custode della Genesi, Corbaccio, ISBN 88-7972-232-8

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