Gigantopithecus

genere di animali della famiglia Hominidae

Il gigantopiteco (gen. Gigantopithecus dal greco: gigas γίγας "gigante", pithecos πίθηκος "scimmia") è un animale estinto appartenente all'ordine dei primati, vissuto nel Pleistocene. Apparve all'incirca 1 milione di anni fa e si estinse all'incirca 300 000 anni fa [1]. Si pensa che condivise con l'Homo Erectus l'ambiente nel quale visse, dove oggi si colloca il sudest asiatico.
I reperti fossili sembrano dimostrare che fu l'ominide più grande che abbia mai abitato il pianeta.
Probabilmente era quadrupede ed erbivoro, con una dieta simile a quella dell'attuale panda gigante, basata sulle foglie di bambù e integrata magari con frutta di stagione.
Anche se si ignora la causa della sua estinzione, si suppone che questa sia stata dovuta a cambi climatici ed alla competizione con specie meglio adattatesi, come uomini primitivi e panda.

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Gigantopithecus

Mandibola di Gigantopithecus blacki
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
(clade)Euarchonta
OrdinePrimates
FamigliaHominidae
SottofamigliaPonginae
GenereGigantopithecus
Specie

Basandosi sugli scarsi reperti trovati (denti di 2,5 cm di lato), si può pensare che i gigantopitechi arrivassero a misurare fino a 8 metri di altezza e fino a 500 kg di peso, queste stime si basano sui paragoni che si fanno con i loro parenti più prossimi ancora esistenti, rappresentati dagli oranghi.

Fu il paleontologo tedesco Ralph von Koenigswald che trovò i molari appartentenenti all'animale nella zona di Hong Kong nel 1935. Subito riconobbe che si trattava di un gigantesco primate, le sue ricerche proseguirono per quattro anni finché allo scoppio della seconda guerra mondiale fu fatto prigioniero, dovendo ovviamente interrompere gli studi.

Gran parte dei fossili di questa creatura andarono perduti a causa del loro utilizzo nella medicina tradizionale cinese, la quale dava loro grande valore, anche per la denominazione che gli diede: quella di ossa di drago.

La criptozoologia ha ipotizzato che alcune creature leggendarie, come lo Yeti ed il Bigfoot, non siano altro che varianti del gigantopiteco sopravvissute fino ad oggi.

Note

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